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Richard Pryor diventa biopic grazie a Lee Daniels?

Lee Daniels ad un passo dalla regia del film sulla vita di Richard Pryor

pubblicato 10 Gennaio 2014 aggiornato 31 Luglio 2020 05:18

In odore di nomination agli Oscar grazie a The Butler, che tanto è piaciuto agli americani, Lee Daniels starebbe cullando un progetto futuro assai interessante. E attenzione perché non stiamo parlando del quasi annunciato biopic su Janis Joplin con Amy Adams protagonista, bensì di un altro biopic, dedicato alla figura del grandissimo Richard Pryor, morto nel 2005 per un attacco cardiaco pochi giorni dopo il suo 65º compleanno.

Un film di cui si parla da anni e che 12 mesi fa sembrava aver interessato Forest Whitaker, co-produttore, e il sempre più lanciato Michael B. Jordan, possibile protagonista. Ebbene secondo gli ultimi rumor in arrivo da Hollywood Daniels sarebbe ‘salito’ a bordo del progetto, con Jennifer Pryor, vedova di Richard, produttrice. A giocarsi la parte di Pryor non solo B. Jordan ma anche Marlon Wayans ed Eddie Murphy. Gestito da una potenza come la The Weinstein Company, il film andrebbe a riportare in vita l’esistenza di Pryor durante i suoi primi 30 anni. Un limite temporale preciso, eppure a detta dell’Hollywood Reporter anche Wayans, 41 anni all’anagrafe, avrebbe l’età giusta per essere credibile. Ipotesi più complicata dinanzi a Murphy, che di anni ne ha 52, anche se rispetto ai più giovani rivali proprio Eddie partirebbe in vantaggio, venendo come Richard dal mondo della stand-up comedy.

Diventato celebre soprattutto negli anni 80 grazie a film come Nessuno ci può fermare, Superman III, e soprattutto l’accoppiata Non guardarmi: non ti sento – Non dirmelo… non ci credo, in coppia con Gene Wilder, Pryor ebbe addirittura cinque mogli e ben 7 matrimoni, visto che sposò due volte sia Jennifer Lee che Flynn Belaine. 6 invece i figli, per un divo che venne onorato con il premio di miglior stand-man di tutti i tempi, fino allo choc del 1986, quando all’apice del successo gli venne diagnosticata la sclerosi multipla. Con il passare degli anni la malattia entrò in fase progressiva, relegandolo infine su una sedia a rotelle.

Celebre la sua devozione alla causa afroamericana, tanto da ‘motivare’ il perché dell’interesse di Lee Daniels, sempre più retorico e tendenzialmente melenso ma dagli afroamericani apprezzato regista. Anche se dinanzi ad un mito come Richard Pryor, in grado di crescere almeno un paio di generazioni, sarà difficile chiudere un occhio.

Fonte: Collider