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Venezia 2018, Ricordi? – Recensione del film di Valerio Mieli

Una storia d’amore falsata e segnata dai ricordi per Valerio Mieli, tornato a Venezia 9 anni dopo Dieci Inverni.

pubblicato 5 Settembre 2018 aggiornato 27 Agosto 2020 16:55

9 anni dopo il folgorante esordio con Dieci Inverni (Nastro d’Argento, Ciak d’oro e David di Donatello come migliore opera prima), presentato proprio al Lido, Valerio Mieli è tornato alla Mostra del Cinema di Venezia con ‘Ricordi?‘, opera seconda in concorso nella sezione Giornate degli Autori. Una nuova struggente e complessa storia d’amore per il regista romano, qui affidatosi al lanciatissimo Luca Marinelli e alla bella Linda Caridi, coppia quanto mai agli antipodi. Ma il colpo di fulmine, come nella migliore delle tradizioni, è dietro l’angolo.

Lui introverso, perennemente depresso e tendenzialmente noioso; lei solare, continuamente sorridente e propositiva. Mieli racconta questa lunga e travagliata storia d’amore attraverso i ricordi dei due protagonisti, falsati dai rispettivi stati d’animo e dal tempo, che cancella e deforma, muta e rivoluziona.

Anni di amore condiviso e incomprensioni, litigi e rappacificazioni, di gioie e infelicità, che il regista e la montatrice Desideria Rayner snocciolano senza soluzione di continuità, andando avanti e indietro nel tempo, tra frame passati, presenti e futuri, immaginando, reinterpretando, ricordando.

Mieli guarda ad Eternal Sunshine of Spotless Mind, capolavoro vincitore dell’Oscar per la miglior sceneggiatura originale, nel pennellare i contorni di una storia d’amore dolce e tormentata, in cui se Marinelli impara ad amare e a sorridere la Caridi a diffidare e ad intristirsi.

Il ‘gioco’ dei ricordi, continui e ossessivi anche in fase di montaggio, pecca nella sua evitabile insistenza, perché la narrazione si fa ripetitiva e inevitabilmente scontata, tra rotture, amici/traditori e ribaltamenti emotivi.

E’ la nostalgia canaglia a farci credere di essere stati felici, o lo siamo stati davvero, anche se incapaci di viverci appieno quei momenti di autentica serenità? Quesito da cui Mieli è partito nell’immaginare questo romantico progetto sulla memoria in cui è il ricordo ad abbracciare la nostra esistenza, cambiandola nel presente dopo essersi affidato al (presunto?) passato. Soggetto affascinante che il regista racconta attraverso un unico e incessante flusso di sensazioni e reminiscenze, faticando a gestire il ripetersi di situazioni e idee.

Irrazionale e temporalmente ardito, ‘Ricordi?‘ ha il pregio di osare, in un cinema italiano solitamente restio a sfidare l’ovvietà espressiva e narrativa, se non fosse che l’ultima ora scivoli lentamente nella ridondanza, appesantita ulteriormente da una fotografia esageratamente cupa e da un Marinelli ‘bello e dannato’ espressivamente limitato.

Ripetersi ora dopo l’exploit del 2009 era complicato, tanto dall’averci impiegato quasi 10 anni, ma l’imperfetto Mieli ha comunque ribadito tutte le proprie capacità registiche e di scrittura, nuovamente orientate verso una storia d’amore poco convenzionale, tanto illogica e sbilanciata quanto dirompente.

[rating title=”Voto di Federico” value=”6″ layout=”left”]
Ricordi? (Italia, 2018, romantico) di Valerio Mieli; con Luca Marinelli, Linda Caridi, Giovanni Anzaldo e Camilla Diana.