Roba da matti: trailer, locandina, foto e note di regia del documentario di Enrico Pitzianti
Oggi diamo una sbirciata a trailer, locandina, foto, sinossi e note di regia del docu-film Roba da matti di Enrico Pitzianti, in sala dal 20 aprile 2012
Roba da matti racconta la storia di Casamatta, una residenza socio assistenziale a Quartu Sant’Elena (Sardegna) in cui vivono otto persone con disagio mentale. Col sostegno costante degli operatori si vive una vita normale in una casa speciale. Una struttura considerata all’avanguardia nel panorama italiano e mondiale, un luogo dove le persone con sofferenza mentale possono aspirare a ricostruirsi una vita. Purtroppo la casa, dopo 17 anni di attività, rischia di chiudere. L’associazione che la gestisce non riesce più a far fronte alle spese, il contratto d’affitto è in scadenza e il proprietario non intende rinnovarlo. È un momento molto difficile, ma Gisella, presidente dell’associazione Asarp Casamatta e sorella di una delle ospiti, è una donna tenace. Sostenuta dagli altri familiari, affronta le difficoltà ed è fermamente decisa a trovare una soluzione.
Roba da matti è il docu-film diretto da Enrico Pitzianti, che racconta una storia vera e scomoda portata nelle nostre sale da EIA Film a partire dal prossimo 20 aprile 2012.
Aspettando di venderlo in anteprima, oltre al trailer e alla sinossi oggi ci concediamo anche una sbirciata alla locandina, alla gallery fotografica e alle note di regia.
Roba da matti di Enrico Pitzianti
Una sera del luglio 2009 mi chiamò Gisella Trincas dicendomi che Casamatta doveva chiudere, non c’erano più i presupposti perché la casa potesse restare aperta; inoltre il proprietario le aveva appena comunicato che non avrebbe più rinnovato il contratto d’affitto. Di conseguenza anche il nostro progetto cinematografico, che raccontava la storia di Casamatta, probabilmente non aveva più senso. Ricordo che provai una sensazione di profonda amarezza e scoramento. Le dissi che non mi sembrava giusto che una esperienza così importante, durata 15 anni, morisse senza una testimonianza di ciò che era stato fatto. Le chiesi di poter documentare la vita della casa, con la mia telecamera, mi sembrava un atto moralmente doveroso. Si prese 24 ore di tempo e il giorno dopo mi chiamò dicendosi disponibile a questa esperienza. Nella nostra società si tende a nascondere una certa condizione, soprattutto quando si tratta del disagio mentale. Non era semplice consentire ad una persona di entrare con la macchina da presa in una casa per sofferenti psichici e farla vivere con loro, per alcuni mesi, come io le avevo chiesto. Così è stato, così è nato “Roba da matti”, ed io sono diventato parte della casa e della loro vita, e loro parte di me. Ricordo chiaramente che la sera tornavo a casa stremato dalle riprese ma avevo già nostalgia di Casamatta al punto che certe notti tornavo anche a vivere i silenzi notturni chiacchierando con l’ operatrice di turno. Vivendo con loro ho capito che, in una società dove i valori tendono a scomparire e lasciano il posto all’apparenza e dal tornaconto personale, esistono donne che in silenzio, tutti i giorni, dedicano la loro vita a chi soffre. Queste sono le vere eroine dell’Italia di oggi e in questo film, come autore e come uomo, ho avuto il privilegio e l’onore di poterlo testimoniare.
Enrico Pitzianti