Roma 2010: Il Padre e lo Straniero – Recensione in Anteprima
Il Padre e lo Straniero (Ita, 2010) di Ricky Tognazzi; con Alessandro Gassman, Amr waked, Ksenia Rappoport, Leo Gullotta, Nadine Labaki, Emanuele Salce, Lavinia Biagi, Emidio La Vella, Claudio Spadaro, Mohamed Zouaoui, Leonardo Della Bianca, Ilary Branco, Zohra Mouj, Widad Bouhya, Giuseppe Manfridi, Matteo Azchirvani, Adel Benmohamed Bakri, Cesare Tiriolo, Andrea Pirolli, Lia GottiTratto dal
Il Padre e lo Straniero (Ita, 2010) di Ricky Tognazzi; con Alessandro Gassman, Amr waked, Ksenia Rappoport, Leo Gullotta, Nadine Labaki, Emanuele Salce, Lavinia Biagi, Emidio La Vella, Claudio Spadaro, Mohamed Zouaoui, Leonardo Della Bianca, Ilary Branco, Zohra Mouj, Widad Bouhya, Giuseppe Manfridi, Matteo Azchirvani, Adel Benmohamed Bakri, Cesare Tiriolo, Andrea Pirolli, Lia Gotti
Tratto dal romanzo di Giancarlo De Cataldo, che ha collaborato anche alla sceneggiatura, Il Padre e lo Straniero è il 2° film italiano visto al Festival Internazionale del Film di Roma, dopo La Scuola è Finita, e anche il peggiore in assoluto visto fino ad oggi, Winx escluse. La pellicola diretta da Ricky Tognazzi deraglia completamente, prendendosi incredibilmente sul serio, senza averne la forza e le capacità.
Fastidiosamente presuntuoso, il film di Tognazzi racconta in maniera terribile una storia che tanto interesse aveva suscitato in liberia, a causa di uno script, scritto ad 8 mani, a tratti incomprensibile. Maledettamente precipitoso, nei suoi eventi e nella costruzione dei personaggi, Il Padre e lo Straniero lascia sgomenti, perchè davvero ingiustificabile, in tutti i suoi aspetti…
Una pseudo spy-story, che vira al dramma, che passa per una storia d’amore, di paternità e d’amicizia, finendo per raccontare malamente praticamente tutto. In una Roma dai toni medio-orientali due padri si conoscono per puro caso. Entrambi hanno un figlio disabile. Uno è italiano, l’altro è arabo. Tra i due nasce un’immediata e profonda amicizia, arricchita da un passato misterioso, che arriva a tormentare la vita di uno di loro…
E’ difficile giudicare un film come Il padre e lo Straniero, perché talmente imperfetto da non capire come sia possibile che regista, sceneggiatore, produttore e attori non si siano resi conto di cosa hanno partorito e soprattutto di come l’hanno realizzato. Tutto nel film è infatti frettoloso, poco chiaro, credibile e ammissibile, vista anche l’esplicitata presunzione con cui tutto viene confezionato.
Personaggi tagliati con l’accetta, con sbraitate gratuite e ingiustificate, dialoghi da far cadere le braccia e rapporti nati e cresciuti nel nulla, in una storia che si racconta malamente, lasciandosi alle spalle decine di quesiti mai risolti, e anzi,lasciati quasi cadere attraverso un finale che ‘pateticizza’ il tutto ancor di più. Probabile ‘marchetta’ dovuta alla famiglia Tognazzi, visto il sentito omaggio reso dal Festival all’indimenticato Ugo, Il Padre e lo Straniero meriterebbe una camionata di Pernacchie d’Oro, se anche il cinema italiano istituisse l’amato e necessario Premio.
Voto Federico: 3