Roma 2011 – La femme du cinquième: Recensione in Anteprima
Sette anni dopo l’apprezzato e pluri-premiato My Summer of Love, il polacco Pawel Pawlikowski torna al cinema con La femme du cinquième, diventato The Woman in The Fifth per il mercato internazionale.
Sette anni dopo l’apprezzato e pluri-premiato My Summer of Love, il polacco Pawel Pawlikowski torna al cinema con La femme du cinquième, diventato The Woman in The Fifth per il mercato internazionale.
In Concorso alla sesta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, e trascinato da due attori di caratura internazionale come Ethan Hawke e Kristin Scott Thomas, il film di Pawlikowski, annunciato come un thriller dai risvolti psicologici, finisce per deludere, e non poco.
Inconsistente, a tratti inspiegabile, mal raccontato, montato e sceneggiato, La femme du cinquième deraglia completamente con il passare dei minuti, dando a fine corsa la spiacevole impressione di aver assistito ad una pellicola inconcludente, povera e inutilmente altezzoza. Perché semplicemente brutta.
Tom Ricks è uno scrittore americano, autore di un unico romanzo, particolarmente apprezzato, finito in un limbo autoriale. Sappiamo poco o nulla del suo passato, se non che ha divorziato dalla moglie, sognando ora di poter riabbracciare un giorno sua figlia, a cui non può neanche avvicinarsi, per volere del Tribunale dei minori. Piombato a Parigi per riconquistare la fiducia della sua ex famiglia, Tom si ritrova senza un soldo, a causa di un furto in autobus. Trovato un misterioso lavoro come guardiano notturno, l’uomo vive in uno sporco e fatiscente albergo di periferia, piombando sempre più in un cono d’ombra umorale, che lo chiude in se stesso. Fino a quando non incontra Margit, bella e misteriosa sconosciuta con cui inizia una particolare relazione. I due finiscono per fare solo sesso, a casa della donna, un paio di volte a settimana, raccontandosi poco o nulla del loro passato. Ma una forza oscura si impossessa lentamente dell’uomo, finito improvvisamente in una serie di tragici eventi, che porteranno morte, dolore, sospetti e soprattutto tanti, troppi misteri…
Tratto dal romanzo di Douglas Kennedy ‘Margit’, La femme du cinquième è uno di quei film talmente incomprensibili da risultare indifendibile. Perché Pawel Pawlikowski non fa altro che seminare per 82 minuti di pellicola, per poi dimenticarsi totalmente di andare a raccogliere ciò che si è seminato per quasi un’ora e mezza.
Tutto ciò che vediamo sul grande schermo ha poche, pochissime spiegazioni, tra personaggi che entrano ed escono ed azioni a dir poco insensate ed ingiustificate, portate avanti da uno stralunato, psicologicamente malato e intenso Ethan Hawke, finito in uno script esplicitamente più grande di lui. Per quanto mal scritto e gestito dal regista polacco.
Se il personaggio di Kristin Scott Thomas non ha oggettivamente nessun senso apparente, il film perde quasi immediatamente quel tocco di mistero iniziale, lasciando spazio prima alla noia, poi allo sconcerto ed infine al fastidio, per l’esplicita presa in giro perpetrata ai danni dello spettatore. A cui qualcuno dovrà risarcire 82 minuti di tempo, sinceramente buttato via, per colpa di un regista che ha giocato a fare David Linch, senza averne neanche lontanamente la stoffa.
Voto Federico: 3
Uscita in Sala: da definire
The Woman in The Fifth (Francia, Polonia, Uk, 2011, La femme du cinquième) di Pawel Pawlikowski; con Ethan Hawke, Kristin Scott Thomas, Joanna Kulig, Samir Guesmi