Roma 2011 – Mon Pire Cauchemar (Il mio Peggior Incubo): Recensione in Anteprima
Il Festival della ‘commedia’ brillante. Dopo Hysteria, A Few Best Men e in parte The Eye of the Storm, il Festival Internazionale del Film di Roma presenta fuori concorso Mon Pire Cauchemar, pellicola che segna il ritorno in sala di Anne Fontaine, regista del tutt’altro che esaltante Coco avant Chanel.
Il Festival della ‘commedia’ brillante. Dopo Hysteria, A Few Best Men e in parte The Eye of the Storm, il Festival Internazionale del Film di Roma presenta fuori concorso Mon Pire Cauchemar, pellicola che segna il ritorno in sala di Anne Fontaine, regista del tutt’altro che esaltante Coco avant Chanel.
Al centro del film il solito scontro tra ‘civiltà, qui tratteggiato con cura da uno script ricco di battute esilaranti e due protagonisti d’eccezione’. Lei, ovvero un’inedita Isabelle Huppert, contro lui, uno splendido Benoît Poelvoorde, per una lotta continua tra due mondi talmente opposti e differenti da non incontrarsi mai. Almeno sulla carta, perché grazie ai figli, compagni di scuola e amici inseparabili, i due saranno costretti a ‘conoscersi’, scoprendo lati apparentemente impensabili, perché incredibilmente in comune.
Agathe è una donna potente, di ferro, algida e professionale. Al suo fianco, in un ricco appartamento di fronte all’elegante parco del Lussemburgo, vivono suo marito, stanco di dover convivere con una donna fredda come un ‘pinguino’, e suo figlio, totalmente indifferente alla cultura, privo di interessi e malato di videogiochi. Tutto cambia quando l’amichetto del figlio piomba in casa, trascinandosi dietro suo padre, ovvero Patrick. Più che un uomo un disastro, che vive di lavori occasionali e grazie ai sussidi della previdenza sociale, con quasi 7 anni passati dietro le sbarre, una passione sfrenata per l’alcool e le prostitute dal seno immenso. Un uomo imprensentabile, con al fianco un figlio ricco di interessi, intelligente e intellettualmente dotato, per due figure che non si sarebbero mai incontrate, se non fosse per l’imprevedibile destino, pronto a cambiare le vite di entrambi.
Sesso e lotta di classe per una commedia al servizio di grandi attori. Così veniva presentato alla stampa Mon Pire Cauchemar, e questo è quello che la stampa si è ritrovata davanti. Perché Anne Fontaine si è splendidamente messa al servizio di due attori straordinari come Isabelle Huppert e Benoît Poelvoorde, qui in grandissimo spolvero. Trasformista lei, finalmente nei panni da ‘commedia’ pura e dura, con tanto di svolta ‘sexy’ e lap dance, mattatore lui, aiutato da una serie di dialoghi scoppiettanti e da un personaggio che è un vulcano di volgarità.
Misurando con cura i due mondi, tanto distanti quanto conseguentemente portati ad ‘attrarsi’, la Fontaine è riuscita ad amalgamare il tutto, dando vita ad una commedia tipicamente francese, perché arguta, mai eccessivamente sboccata, a tratti irriverente ma con estrema classe ed eleganza. Volendo fare un paragone con il cinema nostrano possiamo dire che il film si avvicina al Caterina va in Città di virziniana memoria, focalizzando la propria attenzione non tanto sui figli quanto sui ‘genitori’, divisi da classi sociali distanti anni luce ma ‘uniti’ proprio da quei figli che misteriosamente legano splendidamente.
Senza esagerare con i complimenti, fino ad oggi mai concessi in maniera eccessiva a nessun film visto al Festival, il film di Anne Fontaine, acquistato dalla BIM per la distribuzione italiana, conferma la forza e l’originalità della commedia transalplina, mai banale e ripetitiva, come aihnoi troppo spesso accade con quella nostrana, da anni maledettamente legata ai soliti temi, nomi e script. Per poi accorgersi che in Francia c’è qualcosa di meglio, tanto da partorirne il remake…
Voto di Federico: 7
Voto di Simona: 7
Voto di Carla: 5
Il mio Peggior Incubo (Francia, Mon Pire Cauchemar, Commedia, 2011) di Anne Fontaine; con Isabelle Huppert, Benoît Poelvoorde, André Dussollier, Virginie Efira. Dal 30 marzo 2012 nei cinema. Qui il trailer italiano.
Update: il film uscirà in Italia con il titolo Il Mio Migliore Incubo.