Roma 2012 – Goltzius And The Pelican Company: prime foto del film di Peter Greenaway
Dopo Nightwatching, Peter Greenaway continua ad indagare sui pittori fiamminghi: e dopo Rembrandt tocca a Goltzius. Al Festival di Roma 2012.
Era uno dei film “dispersi” che qui in bottega attendevamo di più. E questo perché di Goltzius And The Pelican Company se ne parla da anni, ma si erano perse le tracce da un po’ di tempo. Per dire: noi ce lo aspettavamo addirittura nei programmi di Cannes e Venezia nel 2010. Alla fine la nuova fatica di Peter Greenaway avrà la sua prima mondiale al 7. Festival di Roma, nella sezione CinemaXXI. Ovvero l’ex-Extra, la sezione più coraggiosa e stimolante della rassegna.
Goltzius And The Pelican Company è il secondo “episodio” di una trilogia che il regista inglese sta dedicando ai pittori fiamminghi. Il primo e precedente capitolo, Nightwatching (seguito dal corollario Rembrandt’s J’Accuse…!), era dedicato a Rembrandt e al suo La ronda di notte. Questo film, invece, è incentrato sulla figura di Henrick Goltzius (interpretato da F. Murray Abraham), celebre per le sue incisioni e poi per i suoi dipinti di nudo, a volte addirittura a tematica biblica. Questa la sinossi tratta dal programma del festival:
Hendrik Goltzius è un tipografo olandese del tardo Cinquecento, autore di incisioni di stampe erotiche. Contemporaneo, e sicuramente all’epoca più famoso di Rembrandt, Goltzius convince il Margravio di Alsazia a finanziare la pubblicazione di libri illustrati. In cambio gli promette uno straordinario libro di dipinti e illustrazioni di storie bibliche del Vecchio Testamento: i racconti erotici di Lot e le sue figlie, di Davide e Betsabea, di Sansone e Dalida e di Salomé e Giovanni Battista. A allettare il Margravio è soprattutto la promessa di Goltzius di mettere in scena per la sua corte l’intera opera.
Greenaway non si è mai fatto problema con i nudi e l’erotismo, anzi: e con Goltzius And The Pelican Company probabilmente non sarà da meno. Da quel che possiamo vedere dalle primissime immagini dell’opera, siamo ancora in zona Nightwatching: ovvero impianto teatrale, estetica da dipinto dell’epoca, e solita cura minuziosa per ogni dettaglio di fronte e dietro la macchina da presa.
Sarà bello comunque vedere che strada prenderà il film: perché Nightwatching si ricollegava in qualche modo ad una delle prime opere del regista, I misteri del giardino di Compton House, segnando un salutare passo indietro rispetto a certe sperimentazioni forse troppo ardite. Il cinema è morto, va bene, e Greenaway lo ripete da tempo: ma nonostante multimedialità e giochi interattivi stimolanti come The Marriage, anche lui stesso pare aver capito che al cinema ci andiamo comunque.
Staremo a vedere. Il cast del film è composto anche da , Ramsey Nasr, Kate Moran, Pippo Debono, Giulio Berruti, Anne Louise Hassing, Flavio Parenti e Lars Eidinger. Le proiezioni si terranno il 12 e il 13 novembre.