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Roma 2013 – Il Paradiso degli Orchi – Recensione in Anteprima

1985-2013. Quasi 30 anni ci sono voluti per tramutare Il Paradiso degli Orchi di Daniel Pennac in cinema.

pubblicato 13 Novembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 07:23

Primo romanzo del ciclo di Malaussène creato da Daniel Pennac, Il Paradiso degli Orchi è finalmente diventato cinema grazie a Nicolas Bary, 33enne 5 anni fa debuttante in sala con Les Enfants de Timpelbach. Presentata Fuori Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, e in uscita domani nelle sale d’Italia grazie a Koch Media, la pellicola di Bary era da tempo attesa al varco dai fan dello scrittore, probabilmente accontentati da una trasposizione brillante, frizzante e visionaria al punto giusto.

Tutti, o quasi, conoscono Benjamin Malaussène, 30enne costretto a crescere fratelli e sorelle partoriti a ritmo continuo da una madre assente, tanto dall’aver accettato un lavoro incredibile. Quello del capro espiatorio. Benjamin viene infatti pagato per prendersi la responsabilità di qualunque guasto di qualunque oggetto venduto ai Grandi Magazzini. Se c’è un cliente pronto a reclamare e a minacciare l’inevitabile denuncia, a subentrare è proprio lui, Malaussène, incaricato di impietosire a tal punto l’acquirente insoddisfatto da fargli ritirare il reclamo. Anche per questo motivo la sua vita non è mai noiosa, visto che in casa, dove regna il caso più totale, la felicità è sempre all’ordine del giorno. Fino a quando delle misteriosi esplosioni non causano morte e terrore all’interno dei Grandi Magazzini, con Benjamin clamorosamente accusato di aver costruito e posizionato gli ordigni assassini. Ma sarà vero?

1985. Quasi 30 anni ci sono voluti per tramutare Il Paradiso degli Orchi in cinema. 3 decenni di attesa che hanno visto Daniel Pennac fortunatamente ben ‘ricompensato’, grazie ad una trasposizione fresca, esilarante e particolarmente riuscita. Merito anche dei ‘volti’ chiamati ad interpretare Benjamin Malaussène e la ‘Zia Julia’, ovvero un perfetto Raphaël Personnaz ed una splendida Bérénice Bejo, protagonisti del primo capitolo di una potenziale saga che ha con successo iniziato a fare i primi passi in sala. Un po’ Jean-Pierre Jeunet nella sua conclamata stravaganza, Au bonheur des ogres riprende con forza i colori e l’originalità del titolo su carta.

L’ambientazione è ovviamente moderna, con i Grandi Magazzini simbolo di una Parigi caotica, vibrante, magica, ammaliante e pericolosa. Riuscire ad alternare toni da commedia pura a svolte thriller non era facile, eppure Bary è riuscito con intelligenza nell’impresa, forzando i ritmi narrativi, bombardando lo spettatore di dialoghi brillanti e indizi più o meno espliciti per risolvere il tutt’altro che impossibile enigma. Perché non c’è solo un ‘bombarolo’ da rintracciare, ma anche dei mostruosi ‘orchi’ da scovare. Tutto questo senza mai perdere di vista l’ingenuo Malaussène, pagato per addossarsi tutte le colpe ma in questo caso accusato di un reato che non ha commesso. D’altronde che differenza c’è tra responsabile e colpevole? Sempre in bilico tra eroe ed antieroe, il meraviglioso Benjamin ideato da Pennac qui prende vita con credibilità, così come la sua strampalata famiglia. Vedi Therèse, adolescente con doti da veggente; Jeremy, sboccato ragazzino con un amore per gli esplosivi; l’adorabile Piccolo con i suoi occhiali rosa e l’apparecchio per l’udito da accendere e spengere all’occorrenza; Louna, la seconda in ordine d’età rimasta incinta a sorpresa; ed infine l’enorme e puzzolente Julius, splendido cane da sempre fedele al suo padrone.

Assurdi, divertenti ed eccessivi protagonisti riusciti a trovare un volto e un corpo dopo 29 anni di attesa, prima di tornare sul set per l’inevitabile sequel. Perché c’è La fata carabina, secondo capitolo del Ciclo di Malaussène ideato da Pennac, che attende con fierezza il proprio turno.

Voto di Federico: 7

Il Paradiso degli Orchi (Francia, 2013, commedia, Au bonheur des ogres) di Nicolas Bary; con Raphaël Personnaz, Bérénice Bejo, Émir Kusturica, Guillame De Tonquédec, Thierry Neuvic e con la straordinaria partecipazione di / with a special appearance by Isabelle Huppert – uscita giovedì 14 novembre 2013.

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