Roma 2013 – voti, numeri e considerazioni finali
Ottava stagione del Festival di Roma ufficialmente conclusa – è arrivato il momento delle considerazioni finali
150.000 presenze in 9 giorni; 163 film da 30 Paesi; 7 sale; 402 Proiezioni con il 70% dell’occupazione sale; +20% biglietti emessi; 1154 articoli sui quotidiani nazionali e locali (media giornaliera 128 articoli); 5170 articoli sul web (media giornaliera 574 articoli); 254 lanci di agenzia; 492 tra servizi tg nazionali e locali trasmissioni cinematografiche e radiofoniche; 752 articoli usciti sui media internazionali, da tutto il mondo; +10% accreditati per la The Business Street; +15% buyers; +30% accrediti internazionali; 49 Paesi; 100 proiezioni; 135 film in video library.
Questi sono solo alcuni dei numeri conclusivi del Festival Internazionale del Film di Roma 2013 (tutti gli altri li troverete a fine post), finito ieri sera con una più che chiacchierata e sorprendente premiazione dopo 9 giorni di incontri, proiezioni, red carpet, pioggia, freddo, caldo, le inevitabili polemiche e una netta crescita qualitativa rispetto alla passata e tutt’altro che esaltante edizione. Quella del 2012 fu la prima targata Marco Muller, e fu sotto molti punti di vista fallimentare. Costruita in pochi mesi, impreziosita esclusivamente da anteprime mondiali e proprio per questo motivo visibilmente limitata. Capito l’errore, l’ex Direttore della Mostra del Cinema di Venezia si è ‘piegato’ alla richiesta della piazza, della Fondazione che ha in mano le redini del Festival e della stessa stampa, assai severa nell’attaccare il suo debutto. Coniando di fatto il neologismo ‘Festaval’.
Perché questo, dopo 8 anni di vita, è diventato il carrozzone capitolino. Un po’ Festival e un po’ Festa, per venire incontro ai gusti del pubblico a cui si rivolge ma senza dimenticare la ‘grana’ Concorso, quest’anno impreziosito da due splendidi titoli a stelle e strisce precedentemente presentati da altre parti. Ovvero Her, trionfatore annunciato scippato del Marc’Aurelio d’Oro ad un metro dal traguardo, e Dallas Buyers Club, vincitore del pubblico votante. Prendere a piene mani da Toronto, New York, Londra è possibile e tutt’altro che inaccettabile, se il ‘peso’ dei titoli in arrivo a Roma è tanto marcato. Ciò che fa riflettere, casomai, è l’alto numero di pellicole in gara per il più ambito riconoscimento. Addirittura 18. Tante, troppe, visti i risultati ammirati al buio della sala, spesso a dir poco evitabili. Far fuori il Concorso sarebbe forse la soluzione più drastica ma anche tra le più semplici ed intelligenti per spezzare definitivamente gli obblighi da ‘Festival’ della manifestazione. Nata sotto tutt’altro segno zodiacale, forzatamente trasformata negli anni e quest’anno in grado di risplendere grazie ad uno schizofrenico compromesso. Era dal 2007, anno del trionfo di Juno, ma senza dimenticare Into the Wild, Across the Universe e Onora il padre e la madre, che non si vedevano tanti bei film al Parco della Musica.
E’ stato infatti eccellente, e qui sta tutta la differenza con le ultime edizioni, anche il livello dei film presentati Fuori Concorso, con l’incredibile Snowpiercer su tutti, ma senza dimenticare perle come Le streghe di Zugarramurdi, The Green Inferno e lo sbalorditivo evento Hunger Games – La ragazza di fuoco, che ha paralizzato l’Auditorium per 12 ore. Apprezzati ed apprezzabili gli incontri tra autori e pubblico, così come la folla di scolaresche made in Alice nella Città, mentre la scomparsa delle due sale esterne tanto detestate negli anni passati dalla stampa ha generato non pochi problemi. Meno sale uguale meno proiezioni, con l’inevitabile conseguenza di accavallamenti tra orari e spiacevoli problematiche. Perché vedere quattro film diversi in quattro sale differenti nello stesso orario dello stesso giorno è praticamente impossibile, a meno che voi non vi chiamiate Houdini.
Immancabili, come ogni anno, gli intoppi organizzativi. Tanti, troppi i film presentati nel ‘piccolo’ Teatro Studio, con proiezioni miste tra pubblico pagante e stampa ed annessa capienza massima presto raggiunta. Almeno un centinaio i giornalisti rimasti fuori dall’unica proiezione in anteprima mondiale di “Chikyu Kyodai” (Blue Planet Brothers), secondo film portato a Roma da Takashi Miike, ieri pomeriggio presente in sala eppure ‘privato’ di una doverosa platea di critici. Esagerati per non dire ridicoli i controlli ad ogni ingresso in sala, con cellulari spesso imbustati, computer requisiti e zainetti misteriosamente ‘banditi’, per lasciare invece spazio a borse e tracolle. Questione di style, se non fosse che trattare dei giornalisti come se fossero dei pirati informatici pronti a divulgare online pellicole intere faccia sinceramente ridere. Problemi anche in sala stampa, quest’anno impreziosita da una splendida sfilza di nuovissimi Mac ma limitata nel wi-fi, praticamente inesistente. Lavorare on line con il proprio portatile, conseguenza spesso obbligata causa mancanza di computer liberi, è stato nel 99% dei casi impossibile. Un problema di non poco conto. Poco da dire, invece, sulla ‘casa’ che da sempre ospita il Festival, ovvero l’incredibile Auditorium Parco della Musica costruito da Renzo Piano, non solo elegante ma anche comodo e tecnicamente ineccepibile dal punto di vista tecnico/cinematografico. Trovare sale in tutta Roma con una tecnologia 3D simile, ad esempio, non è affatto facile. Spostare da altre parti il Festival, come da qualcuno inopinatamente ipotizzato, significherebbe probabilmente snaturarlo e ucciderlo definitivamente.
Tra un anno, se la manifestazione verrà confermato da Regione, Provincia e Comune, ci sarà da organizzare l’edizione che precederà le celebrazioni del decennale, evento tutt’altro che scontato nel lontano 2006, quando film come The Departed, This Is England, La sconosciuta, The Prestige, Gas, Il vento fa il suo giro, Borat e A Scanner Darkly – Un oscuro scrutare inaugurarono una ‘scommessa’ voluta dall’allora Sindaco Veltroni che a detta dei critici difficilmente sarebbe arrivata a spegnere le 3 candeline. E invece l’ottava è stata appena messa nel cassetto, con 150.000 presenze registrate in 9 giorni e una più che discreta selezione di film da noi così vista e commentata. In attesa del sogno Hunger Games 3…
Concorso
– Ben o Değilim – I Am Not Him – 6
– Dallas Buyers Club – 9
– Her – 9.5
– Sorrow and Joy – 4
– Quod Erat Demonstrandum – 6.5
– I Corpi Estranei – 5
– Out of the Furnace – 6.5
– Take Five – 7
– Mogura no Uta – 8
– Another Me – 3
– Tir – 7
Fuori Concorso
– L’ultima ruota del carro – 6.5
– Young Detective Dee: Rise of the Sea Dragon – 7
– Snowpiercer – 9
– La Luna su Torino – 4.5
– Le streghe di Zugarramurdi – 8
– Romeo and Juliet – 5
– The Green Inferno – 7.5
– Gods Behaving Badly – 2
– Il Paradiso degli Orchi – 7
– Wes Anderson presenta Castello Cavalcanti – Corto Prada
– Hunger Games – La ragazza di fuoco – 8
Alice nella Città
– Il mondo fino in Fondo – 6.5
– Belle et Sébastien – 6.5
– Goool! – Metegol 3D – 6.5
– Planes – 4.5
CinemaXXI
– Fear of Falling – 7
NUMERI del Festival
La programmazione
163 film da 30 Paesi
90 Delegazioni
250 Talents
7 Sale
402 Proiezioni | 70% occupazione sale
+20% biglietti emessi
MAXXI: 46 proiezioni
5.500 accreditati | +20% studenti
Oltre 150000 presenze stimate in 10 giorni
6 incontri
5 mostre
26 Convegni e Tavole rotonde
Copertura mediatica
1154 articoli sui quotidiani nazionali e locali (media giornaliera 128 articoli)
5170 articoli sul web (media giornaliera 574 articoli)
254 lanci di agenzia
492 tra servizi tg nazionali e locali trasmissioni cinematografiche e radiofoniche
752 articoli usciti sui media internazionali, da tutto il mondo
Tecnologia, controllo qualità
94% film in digitale
12 proiettori digitali
2 sale controllo copie, regia centralizzata
2 dirette televisive
Sale polivalenti per proiezioni ed eventi
Villaggio del cinema
20 incontri
9 giorni di casting per 1200 persone
100 Test Drive
70 ore di diretta radiofonica
50 proiezioni
The Business Street
+10% accreditati
+15% buyers
+30% accrediti internazionali
49 Paesi
100 proiezioni
135 film in video library
New Cinema Network
24 progetti
21 registi
17 paesi
30 partner internazionali
750 incontri di co-produzione
Sito Web
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