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Roma 2015 – Mustang: Recensione in Anteprima

Cinque giovani ‘spose turche’ protagoniste del travolgente esordio di Deniz Gamze Ergüven. Mustang conquista la Festa del Cinema di Roma

pubblicato 19 Ottobre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 11:43

Che Cannes 2015 abbia lasciato alquanto a desiderare con i suoi palmares era cosa nota, ma l’ennesima conferma, casomai ce ne fosse il bisogno, si è quest’oggi avuta alla Festa del Cinema di Roma con Mustang, titolo presentato nella sezione Un Certain Regard e incredibilmente tornato a casa senza neanche un premio di peso da poter stringere tra le mani. Decisione surreale, vista la straordinaria qualità di quest’opera prima diretta da una giovane donna turca, Deniz Gamze Ergüven, ambientata in Turchia, recitata in turco eppure candidata francese agli Oscar, essendo stata prodotta da Charles Gillibert.

Un’opera ‘sofiacoppoliana’, quella scritta e diretta dalla sorprendente Ergüven, autrice di una favola nera e contemporanea ambientata in un remoto villaggio turco. Qui vivono 5 sorelle orfane tra i 12 e i 16 anni, bellissime e legate tra loro, complici, vivavi e troppo ‘moderne’ per gli standard del luogo. Un semplice bagno a mare con dei ragazzini scatena infatti uno scandalo in famiglia, tanto da portare le 5 ad un’autentica prigionia educativa che tramuterà la casa in una ‘fabbrica di spose’. Gli arcaici riti del villaggio impongono alle giovani donne regole ferree, tra castità e cieca obbedienza alla figura maschile, fino ad arrivare all’infamia dei matrimoni combinati.

La scuola viene così ‘sostituita’ da test medici sull’effettiva verginità delle 5 ‘scostumate’, corsi sessuali e di economia domestica, tra costrizioni sempre più invadenti da parte dell’apparentemente comprensiva nonna e del violento zio e voglie di ribellione che faticano a prendere piede. Perché i fidanzamenti ufficiali si susseguono a ritmo continuo, attraverso inquietanti scatole di cioccolatini che annunciano il lieto evento, mentre porte e finestre vengono sbarrate e rese invalicabili. Impossibile scappare da una condizione così estrema e senza tangibili sbocchi, se non attraverso gesti tanto coraggiosi quanto tragicamente irreparabili, ma in grado di suscitare reazioni in caso contrario frenate dalla paura di osare.

Un debutto che definire folgorante è dire poco. Una fiaba che si fa incubo sulla pelle di 5 giovani fanciulle, meravigliosamente unite tanto dall’amore che provano l’una nei confronti dell’altra quanto dal dolore di una condizione che non risparmierà nessuna di loro. Drammaticamente teso ma al tempo stesso divertente, commovente e perché no persino terrificante, in quanto dannatamente credibile nella sua concreta assurdità, Mustang è un inno all’emancipazione e alla libertà femminile, un pugno al medievale maschilismo che ancora oggi coinvolge paesi che tutti noi erroneamente crediamo ‘evoluti’.

Aiutata da 5 strepitose protagoniste, con la piccola e ribelle Güneş Sensoy (voce narrante) una spanna sopra tutte, la Ergüven ha saputo mettere in scena con travolgente grazia una storia che altri avrebbero serenamente potuto tramutare in un dramma senza quasi via d’uscita, tratteggiando con forza ed eleganza i volti di 5 donne senza tempo. Sorelle, amiche, complici, tra capelli da spazzolare, fughe di casa da pianificare, stanze da letto in cui nuotare e matrimoni combinati da accettare o da cui scappare, prima che medievali tradizioni locali finiscano per divorar loro l’ancor lunga esistenza.

[rating title=”Voto di Federico ” value=”7.5″ layout=”left”]
[rating title=”Voto di Gabriele” value=”7″ layout=”left”]

Mustang (Turchia, Francia, 2015) di Deniz Gamze Ergüven; con Günes Sensoy, Doga Zeynep Doguslu, Tugba Sunguroglu, Elit Iscan, Ilayda Akdogan, Ayberk Pekcan

Festa del Cinema di Roma