Roma 2016, Naples 44 di Francesco Patierno: trailer e Recensione in Anteprima
Rivivere l’orrore della Seconda Guerra Mondiale attraverso le straordiarie immagini d’epoca di Cinecittà Luce e le memorie militari firmato Norman Lewis, a cui Benedict Cumberbatch ha prestato la sua voce.
13 anni dopo il folgorante esordio con Pater Familias e due anni dopo il sottovalutato La gente che sta bene, Francesco Patierno torna al cinema con un lungometraggio dal taglio documentaristico legato all’omonimo libro di memorie militari firmato Norman Lewis, di stanza a Napoli tra il 1943 e il 1944. Un ‘diario personale’, quello stilato dall’allora sergente della “Field Security Service” dell’Intelligence Corps (British Army), poi per l’appunto diventato omaggio editoriale nei confronti della città intera.
Patierno, che affida alla calda e ipnotica voce narrante di Benedict Cumberbatch il compito di accompagnare lo spettatore, ricostruisce attraverso gli incredibili filmati d’epoca dell’Istituto Cinecittà Luce quanto avvenuto in quei 12 mesi di drammatica liberazione, compiendo un viaggio storico nella memoria di una città messa a ferro e fuoco dalla guerra e dalla lava ma neanche a dirlo pronta a rialzarsi. Attraverso gli occhi di un giovane soldato americano, poi diventato affermato scrittore, la Seconda Guerra Mondiale si avvicina ai suoi sgoccioli, seminati di macerie, morti, traumi e calamità varie. Inizialmente pesce fuor d’acqua, Lewis impara ad innamorarsi dei napoletani e della città, non a caso da lui mai dimenticata e decenni dopo celebrata attraverso uno scritto qui dal regista tramutato in una sorta di ‘audio/video libro’.
Patierno, che alterna reali filmati d’epoca a scene tratte da veri e propri film legati alla città post-bellica, racconta quanto accaduto tra le strade di Napoli tra il 1943 e il 1944. Non solo le bombe lasciate dai tedeschi in fuga, che sventrarono palazzi e fecero decine di vittime tra i civili, ma anche la fame, la mancanza d’acqua, le epidemie di tifo e vaiolo, la spaventosa eruzione del Vesuvio che distrusse Massa di Somma e San Sebastiano e la totale disoccupazione, che portò 1/3 delle donne celibi napoletane a prostituirsi. Il mercato nero si fa spazio tra miseria, cieca fede e nobiltà caduta, mentre l’inimatibile arte della ‘sopravvivenza’, che da sempre rende i napoletani ‘maestri di vita’, raggiunge vette di pura genialità.
Naples 44, edito in Italia da Adelphi, era un omaggio ad una città, e ad un popolo intero, vista attraverso gli occhi di uno straniero. Patierno, indubbiamente ‘aiutato’ dall’inconfondibile voce di Cumberbatch, ha aggirato il problema produttivo di una ricostruzione storica di finzione affidandosi all’enorme materiale d’archivio di Cinecittà Luce, dando così risalto alla realtà storica di quella Napoli letteralmente messa in ginocchio. Il regista, che in poco meno di 90 minuti ha realizzato la propria personale denuncia nei confronti dell’orrore delle guerre, si immagina un ritorno di Lewis tra i vicoli della città odierna, rivivendo l’indimenticato passato attraverso flashback narrati dal televisivo Sherlock (Cumberbatch, inutile anche solo sottolinearlo, tiene il film con il solo uso del proprio timbro) e cinematograficamente parlando resi dalle scioccanti immagini di un tempo. Realizzare Napoli 44 in modo differente, probabilmente, avrebbe significato dar vita ad un kolossal dai costi disumani e onestamente impensabili per il nostro Cinema. Patierno ha così ceduto al compromesso pseudo documentaristico, abbracciandone tanto i vantaggi produttivi quanto i limiti narrativi.
[rating title=”Voto di Federico” value=”6.5″ layout=”left”]
Naples 44 (doc, 2016, Italia) di Francesco Patierno; con la voce narrante di Benedict Cumberbatch.