Roma 2016, premio alla carriera per Tom Hanks: ‘mi chiedete perché negli Usa abbia attecchito Trump, e allora perché Berlusconi?’
Tom Hanks primo divo da tappeto rosso alla Festa del Cinema di Roma, tra passato, presente e futuro cinematografico.
Partenza con il botto per l’undicesima edizione della Festa del Cinema di Roma, subito decollata grazie alla presenza di Tom Hanks, mai visto all’interno della manifestazione e quest’anno celebrato con un premio alla Carriera consegnatogli da Claudia Cardinale. Una gigantesca retrospettiva dedicata al divo due volte premio Oscar farà rivivere tutti i suoi film nei prossimi 10 giorni, con l’attore, atteso nel pomeriggio ad un incontro con il pubblico, che ha incantato la stampa attraverso la solita travolgente conferenza di rito.
Perché Hanks è genuino, disponibile, ironico, mai banale. L’antidivo per antonomasia, da 30 anni sulla cresta dell’onda e da molti considerato come l’ultimo vero grande attore hollywoodiano ‘vecchio stampo’ su piazza. Una carriera segnata da enormi successi e poche grandi delusioni, che Tom ha così ricordato:
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‘Meglio mai girarsi indietro perché il passato rischia di prendere il sopravvento, e io non lo faccio. I film non cambiano. Splash è uguale rispetto al 1988. Il tempo passa e io sono invecchiato. Mi considero l’attore più fortunato al mondo. L’unico metro per misurare il successo è la longevità artistica. Sono fortunato perché ho una storia cinematografica davvero imponente’.[/quote]
Decine di film realizzati e chissà quanti rifiutati, da parte di Hanks, che ha provato a raccontare cosa si celi dietro una scelta cinematografica.
[quote layout=”big”]’Non mi sono mai pentito per aver rifiutato qualcosa. Non mi sono mai dato dello stupido. Sono decisioni che prendo d’istinto, legate al personaggio o al tema del film. Ci sono stati molti film che non ho fatto a causa di altri impegni, ma non c’ho mai ripensato. Certo, è più difficile dire di no rispetto al dire di sì. Dici sì perché ti pagano bene, baci una bella ragazza e giri il mondo. Accettare è facilissimo. Può capitare però di trovare aspetti che non ti soddisfino, non ti coinvolgono. Se manca questo, allora devi dire di no. Anche se soppesare i rifiuti è complicato’. [/quote]
Impossibile non soffermarsi sull’attuale situazione politica americana, con il chiacchierato Donald Trump visto con timore da buona parte della Mecca del Cinema. Hanks in testa.
[quote layout=”big”]’In America stiamo vivendo un Festival della Merda. Ogni 4 anni negli States arriva il circo, ogni 4 anni decidiamo chi dovrà essere il nostro Presidente. Spesso il Paese sembra trovarsi davanti ad un bivio, e nel Paese c’è ansia, timore. Non c’è dubbio che il mondo stia attraversando una fase significativa, incerta. Quando l’america ha affrontato situazioni del genere nel corso degli ultimi anni non abbiamo mai considerato un candidato così autoreferenziale e pericoloso. E non lo faremo adesso. L’ignoranza è un bene che può essere comprato e venduto, ci sono persone che mantengono potere promuovendo un certo tipo di ignoranza. Trump è una di quelle. Quando prevale l’ignoranza sappiamo che succederanno cose brutte. ‘La libertà rende liberi’, ha detto qualcuno. Ed è vero! Ora fingo di essere un giornalista italiano che mi chiede perché Trump abbia così attecchino negli Usa. ‘E allora perché Berlusconi in Italia?’, rispondo io’.[/quote]
A questa risposta, fatta con voluta ironia, si sono sollevati applausi, risate ed un’unica piccata replica, firmata Anselma Dell’Olio, che ha letteralmente dato dell’ignorante ad Hanks. Tornato il sereno, Tom ha spiegato come mai nel corso della sua lunga carriera abbia incontrato così pochi ruoli da ‘villain’.
[quote layout=”big”]’Innanzitutto, potrei funzionare anche nel ruolo di cattivo. Ma come attore non ho intenzione di fare il cattivo di turno, classico, che digrigna i denti. Capitano poi ruoli in cui sono credibile anche come personaggio malevole. Ma a me piacciono i film in cui le tesi di antagonista e protagonista hanno base valida, amo poter soppesare le differenze tra buoni e cattivi. E’ chiaro che nei film gli antagonisti tendono ad essere più archetipi, e meno originali. Avrei piacere di interpretarne uno, ma per motivi che abbiano un senso’.[/quote]
Indimenticato Forrest Gump e da 10 anni negli abiti di Robert Langdon, l’attore ha affrontato anche l’epocale discussione del ‘ruolo’ che ti fagocita, imprigionando chi l’ha portato in sala.
[quote layout=”big”]’E’ un rischio che esiste da sempre, questo. Ed è questo uno dei motivi per cui dico di no ad alcune proposte. Non amo ripetermi. Potrei trovarmi qui, un giorno, a promuovere Forrest Gump 8 e provare a convincervi che si tratta di un grande film. Ma non succederà’.[/quote]
Non solo attore e regista, Hanks è da tempo anche produttore. Differenze, tra i due ruoli, particolarmente marcate.
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‘L’attore non deve mai spiegare niente a nessuno, deve capire cosa fare e farlo. E’ coccolato, può far quel che vuole, non ha responsabilità. Il produttore deve invece fare telefonate, pregarti al telefono, seguire tutto e tutti. Preferisco fare l’attore, ovviamente. Cast Away, ad esempio, l’ho anche prodotto e ho iniziato a lavorarci 7 anni prima dell’uscita in sala’.[/quote]
Vedremo mai Tom Hanks diretto da un regista italiano?
[quote layout=”big”]’A me interessa chiunque abbia un’idea che possa poi portare avanti. Con Roberto Benigni sarei fortissimo, secondo me. Sono cresciuto in California e c’era un canale tv che mandava in onda film rari, vedi La Strada e 8 e ½. Mentre vedevo quest’ultimo non avevo la minima idea di cosa stesse accadendo ma mi colpì tremendamente. Sono apertissimo al cinema italiano, anche se non ricordo i nomi’.[/quote]
Da oggi in sala con Inferno, Hanks sarà a breve di nuovo nei cinema con Sully di Clint Eastwood, regista con cui ha lavorato per la prima volta. Questi i suoi ricordi dal set.
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‘Eastwood ne ha fatti davvero tanti, di film atemporali, specifici, l’unico scambio che ho avuto con lui è stato il ‘quando’ avremmo iniziato a girare. Niente prove, niente discussioni sul personaggio. Non vuole sprecare tempo sul set. Ti fa girare e se non va bene rifà la scena. La sua regia è così. Bisogna essere sempre pronti. Clint voleva che ci comportassimo bene, sul set, ed è un qualcosa che mi appartiene. Eastwood non dice ciak, non dice si gira, fa così, guardate (muove il dito, ndr). Niente urla, poche parole ma buone’. [/quote]
Grazie anche alla presenza di divi come Tom, ha fatto sapere Antonio Monda in conferenza stampa, l’undicesima Festa del Cinema di Roma è già arrivata ad un +15% di biglietti venduti. Nei prossimi giorni sono in arrivo, tra i tanti, Viggo Mortensen, Roberto Benigni e Meryl Streep.