Roma 2019, Don’t Forget to Breathe: trailer italiano del film di Martin Turk ad Alice nella Città
Don’t Forget to Breathe: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Martin Turk in concorso ad Alice nella Città 2019.
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Presentato in concorso alla 17esima edizione di Alice nella Città, sezione autonoma e parallela della Festa del Cinema di Roma dedicata alle nuove generazioni, Don’t Forget to Breathe mette a confronto una natura vibrante e rigogliosa come l’adolescenza con la profonda inquietudine di un giovane protagonista, il quale suo malgrado vede il mondo che ama trasformarsi inesorabilmente. A cambiare per sempre tutto sarà l’arrivo di una splendida ragazza, verso la quale Klemen proverà sentimenti contrastanti di rancore e attrazione.
“Don’t Forget to Breathe”, coproduzione italo-slovena-croata scritta e diretta dal regista triestino Martin Turk, riporta sullo schermo emozioni e ambientazioni che spaziano dal cult del 1986 Stand by Me – Ricordo di un’Estate alle atmosfere del cinema di Luca Guadagnino.
“Don’t Forget to Breathe” è una riflessione delicata, con spunti autobiografici, ricca di sfumature sui conflitti e la vulnerabilità della giovinezza, nonché su quei momenti di passaggio che atterriscono e affascinano al tempo stesso. Il film sarà distribuito in Italia da Quasar Multimedia nel 2019.
La trama ufficiale:
Tutto cambia per il quindicenne Klemen nell’estate in cui suo fratello maggiore Peter, al quale è profondamente legato, si innamora della bella Sonja. Presto le lunghe giornate insieme sul campo da tennis saranno solo un ricordo e Klemen, confuso dalle sensazioni sconosciute che lo travolgono, dovrà fare i conti con le conseguenze delle sue azioni avventate.
Il regista Martin Turk racconta la genesi di “Don’t Forget to Breathe”.
[quote layout=”big”]Don’t Forget to Breathe è un progetto al quale iniziai a pensare quando ero ancora uno studente all’Accademia di Teatro, Radio, Film e Televisione di Lubjana (AGRFT). Consideravo l’idea di due fratelli: uno dei due si allontana e l’altro diventa geloso e lo rivuole accanto. È stato tanto tempo fa, quasi 18 anni fa, ma non ne venne fuori nulla di concreto all’epoca. L’idea è maturata dentro di me lentamente e penso di averla ripresa nel 2009 o nel 2010.[/quote]
Turk parla dell’aspetto visivo del film che era già delineato nella sceneggiatura .
[quote layout=”big”]Si è evoluto in parallelo al copione. Molte descrizioni poetiche della natura, in particolare della forza della natura, si percepivano nella sceneggiatura quando abbiamo iniziato a finanziare il progetto. A quel punto, tutto era già molto chiaro: era anche il lavoro di base della sceneggiatura. Volevamo porre più enfasi sulla componente visiva. Quando ne parlai a Radislav Jovanov Gonzo, il mio direttore della fotografia, ci trovammo subito d’accordo sulla bozza iniziale. Tuttavia, la parte visiva era presente fin dall’inizio.[/quote]
Turk parla della quinta collaborazione con il direttore della fotografia Gonzo.
[quote layout=”big”]La cosa più importante è che io e Gonzo siamo amici. Non parliamo solo di film, ma anche di musica e di tante altre cose. La nostra collaborazione va oltre la mera professionalità. Lui legge le prime bozze della sceneggiatura e dopo ne discutiamo. Parliamo perlopiù di quali film dovremmo guardare, in modo da scambiarci idee sull’aspetto visivo e trovare rapidamente un’idea comune a cui ci atteniamo in seguito. Sappiamo entrambi cosa cerchiamo, fin dall’inizio.[/quote]
Martin Turk si è laureato in regia all’Accademia del Film di Lubiana (AGRFT), i suoi film sono stati proiettati in più di cento festival in tutto il mondo, incluso Cannes – Quinzaine. Nel 2009 è stato selezionato per il Residence della Cinefondazione del Festival di Cannes, dove ha sviluppato il suo primo lungometraggio Feed Me with Your Words – Nutrimi con le Tue Parole, realizzato nel 2012. Il suo secondo lungometraggio A Good Day’s Work ha debuttato nel 2018 al Busan International Film Festival.