Romanzo di una Strage: 13 domande a Davide Paganini
La strage di Piazza Fontana raccontata da Giordana: Cineblog oggi però chiacchiera con Andrea il Genovese.
Il 30 marzo uscirà nei nostri cinema il film drammatico Romanzo di una strage diretto da Marco Tullio Giordana e che racconta la strage di Piazza Fontana di Milano. Oggi Cineblog vi propone la nostra chiacchierata ad uno degli attori del cast, Davide Paganini.
1. Partiamo da “Romanzo di una strage”. Raccontaci la tua parte:
Il mio personaggio è conosciuto come “Andrea il Genovese”, dal circolo anarchico XXII marzo alla quale è affiliato. In realtà la mia affiliazione ha uno scopo preciso di cui non posso parlare fino all’uscita del film. Il Circolo anarchico 22 marzo fu fondato nell’ottobre 1969 da alcuni anarchici aderenti in precedenza al circolo “Bakunin”. Tra l’altro: Bakunin è anche uno dei protagonisti della saga teatrale di Stoppard “The Coast of Utopia” sempre per la regia di Marco Tullio Giordana con cui ho debuttato il 20 marzo al Teatro Stabile di Torino, considerato troppo moderato. L’Iniziatore fu Pietro Valpreda e il nome proviene dal “maggio francese”: il 22 marzo 1968 fu occupata l’Università di Nanterre, dando inizio al ciclo del ’68 in Francia. Il circolo balzò nei riflettori della cronaca italiana in occasione della Strage di Piazza Fontana. In connessione alla strage furono arrestati 6 suoi membri, Pietro Valpreda, Mario Michele Merlino, personaggi con cui il mio ha a che fare nella pellicola.
2. Hai avuto difficoltà a recitare in un film dal tema scottante come questo?
No, nessun problema perché quando sei diretto da un maestro come Giordana tutto risulta essere più semplice… Tu fai la tua proposta recitativa di come vedi e senti il personaggio e poi lui ti conduce dove vuole che il personaggio prenda e viva quella verità che lui ha in mente ma che ha anche vissuto… come se ti conducesse per mano verso l’autenticità fino a restare inglobato da quell’esperienza.
3. Come ti sei preparato alla parte?
Mi sono informato leggendo libri e parlando dei fatti storici con Marco Tullio.
4. Dal 5 aprile sei in tv con “Nero Wolfe”. Tu che parte fai?
Il maresciallo Bordon, poliziotto della questura di Roma alla omicidi, che insieme al commissario Graziani cerca gli assassini nella Roma bene. Ma il furbo Nero Wolfe arriverà a trovare l’assassino sempre prima di noi, creando così un conflitto interessante, avvincente e divertente tra la polizia e il grasso investigatore privato.
5. Domanda d’obbligo: Nero Wolfe o Sherlock Holmes?
Una curiosa teoria vuole che Wolfe sia figlio di Sherlock Holmes e Irene Adler, un’avventuriera che compare in uno dei racconti di Sherlock. E poi la tipica corporatura di Nero sembra essere proprio un tratto caratterizzante della famiglia Holmes, non presente in Sherlock probabilmente per il suo consumo di droghe (mentre il fratello di Sherlock, Mycroft Holmes, è descritto come un uomo massiccio e imponente)… A parte le curiosità adoro Wolfe…. L’ho fatto… (Sorride).
6. Se la tua vita fosse un film… sarebbe?
Mahhh è complicato rispondere… Giro la ruota… (Ride).
7. C’è un personaggio cinematografico del passato che avresti voluto interpretare?
Marlon Brando in Ultimo tango a Parigi…
8. Se tu fossi un investigatore famoso… chi saresti?
Philip Marlowe, il detective privato nato dalla penna del celebre scrittore di noir Raymond Chandler. Frequenta abitualmente i bassifondi metropolitani, solitario, difende umiliati e offesi, risoluto investigatore in perenne conflitto con l’ordine costituito. Duro di carattere, a prima vista egoista, si dedica in maniera indefessa al suo lavoro in cui si rivela preciso e accurato. Elegante, dipendente dal fumo e dall’alcol, non si interessa del denaro che spende, interessato alle donne come qualsiasi scapolo ma al tempo stesso tendente alla misoginia. Diciamo che in questo personaggio nei punti cardine mi riconosco abbastanza.
9. Dacci tre motivi per cui dovremmo andare a vedere al cinema “Romanzo di una strage”.
Intanto perché è a mio avviso un capolavoro. Secondo, parla di un momento storico italiano da troppo tempo messo da parte e ben poco conosciuto dalle nuove generazioni. Terzo, invito proprio i giovanissimi a vederlo, perché è la nostra storia, e perché si rendano conto che Italia non è solo Bunga Bunga e Bingo Bongo ma terra di ideali che, purtroppo, sono finiti in tragedie per seguire e scardinare sistemi, ma che erano tempi di grandi sogni e come cantò qualcuno “eran vere anche le utopie”. E qualcun altro invece cantava nel ’73: “Certo bisogna farne di strada da una ginnastica d’obbedienza fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza però bisogna farne altrettanta per diventare così coglioni da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni”.
10. Qual è il film che attendi di più nelle sale? Come spettatore intendo.
L’ho girato un anno fa… Quindi attendo “Romanzo di una strage”… Quasi non lo ricordo (Ride).
11. Perché reciti?
Mi piace dire perché ho sentito la chiamata… (come quella del prete) ma io essendo un Paganini, l’ultimo discendente del violinista… La chiamata da chi sarà arrivata….. O forse perché non so fare altro… O forse non so fare niente…. altro.
12. Descriviti con 3 aggettivi.
Sono pieno di difetti, tre aggettivi non bastano.
13. Esprimi un desiderio.
Innamorarmi… Se avviene il resto vien da sé.
Ringrazio Davide per la disponibilità e vi ricordo:
– Le foto del film Romanzo di una strage
– Trailer e poster
– La clip della bomba
– La clip dell’interrogatorio di Pinelli