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Sámi Blood: trailer italiano e poster del film di Amanda Kernell

Sámi Blood: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul film drammatico di Amanda Kernell nei cinema italiani dal 30 novembre 2017.

pubblicato 27 Novembre 2017 aggiornato 27 Agosto 2020 23:24

 

Il 30 novembre Cine Club Internazionale & CineMaf portano nei cinema italiani Sami Blood, opera prima di Amanda Kernell, giovanissima regista svedese. l film ha ottenuto il “Label Europa Cinemas” alle Giornate degli Autori alla Mostra del Cinema di Venezia del 2016 e ha vinto il “Premio Lux 2017” del Parlamento Europeo e il “Premio del Pubblico” al Primo Riviera Film Festival nel 2017.

 

La quattordicenne Elle Marja è una ragazzina sámi [làppone] che vive in una comunità di allevatori di renne. Esposta alla discriminazione degli anni ‘30 e alla certificazione della razza per frequentare la scuola, inizia a sognare una vita diversa. Per realizzare questo desiderio, però, dovrà allontanarsi dalla sua famiglia e dalla cultura della sua gente diventando un’altra.

 

Il film è interpretato da Lene Cecilia Sparrok, Mia Erika Sparrok, Maj Doris Rimpi e Julius Fleischanderl.

 

I SÁMI

I sámi, tradizionalmente detti làpponi, sono una popolazione indigena di circa 75.000 persone. Hanno una loro cultura euna loro lingua. Abitano nella regione del
Sápmi, divisa dalle frontiere di quattro stati: Norvegia (40.000 sámi), Svezia (20.000), Finlandia (7.000) e Russia (2.000). Un tempo erano principalmente allevatori di renne, pescatori e cacciatori nomadi, un modo di vivere nomade finito negli anni ‘50. Con la Seconda Guerra Mondiale, la società làppone ha subìto drastici mutamenti. L’allevamento della renna, affiancato a quello di ovini e bovini, è oggi condotto prevalentemente in modo stanziale e su basi industriali. L’agricoltura, sebbene difficile da praticare, ha gradualmente preso piede, grazie all’introduzione di coltivazioni industriali che riescono ad adattarsi a quei climi (per es., il tabacco). Nonostante tali cambiamenti, i làpponi mantengono una forte identità culturale e, pur usufruendo dei servizi offerti dai diversi contesti statali nei quali sono inseriti, hanno evitato, nel corso degli ultimi decenni, di cadere vittime di un processo di totale assimilazione ai modelli svedesi, norvegesi e finlandesi.

La regista Amanda Kernell, madre svedese e padre sámi, ha diretto numerosi
cortometraggi di successo, tra cui Stoerre Vaerie una sorta di anticipazione
della sua opera prima Sámi Blood. Il corto selezionato al Sundance si è aggiudicato il Premio del Pubblico al Festival di Göteborg e quello per il Miglior Corto all’Uppsala Film Festival.

 

NOTE DI REGIA

 

Sono una sámi e nella mia famiglia ci sono molte persone, anche anziane, che disprezzano questa razza, sebbene anche loro vi appartengano. Sono cresciute madre lingua sámi, allevando renne, ma ora hanno cambiato i loro nomi, sono diventate persone diverse e non vogliono più avere niente a che fare con i sámi. Mi sono sempre chiesta che cosa sia accaduto e perché queste persone si siano trasformate in questo modo e come sia possibile tagliare tutte le radici con le proprie origini, con la propria famiglia e con la cultura da cui si proviene. Tuttavia so bene che le generazioni più vecchie sono cresciute in un’epoca in cui, in questi collegi per bambini sámi, si compivano studi sulla diversità biologica delle razze; per questo motivo in molti hanno cambiato la loro identità e se ne sono andati. Sámi Blood, dal punto di vista della protagonista Elle Marja, è una dichiarazione d’amore sia per coloro che sono fuggiti sia per coloro che sono rimasti. Volevo fare un film attraverso cui poter vedere la società sámi dall’interno, un film attraverso cui sperimentare il capitolo più oscuro della storia coloniale svedese, nel modo più fisico possibile. Un film fatto di sangue e yoik (forma di canto della tradizione làppone). [Amanda Kernell]