San Valentino: sarà Voglia di Tenerezza?
San Valentino? La Festa degli innamorati? Sentite un po’. Mi sono formato col tempo, e non era difficile, la convinzione che questa data- il 14 febbraio- dia ragione agli psicanalisti: attenzione ci vogliono rubare i sogni e i desideri, sostituendoli. Come? in che senso? Nel senso che, quando si avvicina la Festa, nessuno sembra sapere
San Valentino? La Festa degli innamorati? Sentite un po’. Mi sono formato col tempo, e non era difficile, la convinzione che questa data- il 14 febbraio- dia ragione agli psicanalisti: attenzione ci vogliono rubare i sogni e i desideri, sostituendoli. Come? in che senso? Nel senso che, quando si avvicina la Festa, nessuno sembra sapere bene come ricordarla, cosa farne, come celebrarla, se la si vuole celebrare; come “gestirla”, secondo il linguaggio in usa.
Gli unici che sembrano avere le idee chiare sono coloro (quanti?) che scelgono la via più semplice: fiori, una cenetta a lume di candela, un bacio sulla punta delle dita. Ma più di costoro- uscendo dall’ironia molto rispettosa che è pur lecito fare sulla data e sui sentimenti sinceri che l’accompagnano- le idee veramente chiare le possiedono tutti quelli che si appostano in attesa della data (e sono tanti) e la usano come rilancio, divulgazione, appuntamento di pensierini di vario genere, legittimi, persino carini e rispettosi delle convenzioni, capaci di smuovere il più largo mercato dei consumi che languono.
Marketing, creativi, pubblicitari, ditte e industrie si danno l’anima per ravvivare la Festa e inventare formule. Lo spettacolo lo abbiamo sotto gli occhi ogni giorno e si esplode davanti in mille modi, soprattutto nelle televisioni. Per conto mio, volendo aderire alla scelta di Cineblog di soffermarsi sulla ricorrenza in un qualche modo possibile, mi sono detto che per la Festa nel cinema si trova in archivio tutto quello di cui eventualmente di avesse bisogno.
San Valentino: sarà Voglia di Tenerezza?
Una montagna di titoli delicati e dedicati all’innamoramento, all’amore, al desiderio di felicità, alla disperazione e al recupero della felicità. I tre quarti della storia, anzi delle storie del cinema, sono riservati proprio alla Festa in tutte le sue versioni seminate negli anni, anche non era stata fissata nel calendario. Io ne propongo uno di questi film, mezzo dimenticato, realizzato nel 1983, quindi non troppo indietro nel tempo, con Shirley MacLaine, Jack Nicholson, Debra Winger, regista James L. Brooks, film che io vidi proprio quando uscì. Facile indovinare il titolo: Voglia di tenerezza.
Non sto a raccontare la trama che entra ed esce anche attraverso fatti drammatici. Fu un successo, subito sepolto. Il film venne molto criticato perché mescolava spreco di commozione e melò, lacrime facili e cuore in mano. Eppure, aveva e ha un titolo che, a ricordarlo, sembra piombare di colpo dal passato nel presente con una grande forza, la forza del titolo che viene sviluppata nel racconto con grande, grandissima efficacia: “voglia di tenerezza”.
Il 14 febbraio 2010, in mezzo ai calcinacci che ci circondano, ai problemi e agli scandali che ci aggrediscono, e alle televisioni che ci vogliono rubare l’inconscio, come dicono gli psicanalisti, ecco un piccolo suggerimento: il cinema ci aiuta, con il suo magazzino saggio, da cui estrarre lo spazio per pensieri di tenerezza. Che possiamo ritrovare più con un melò un poco vecchietto ma più genuino delle forme, al di là dei cotillon e dei coriandoli di un carnevale del cuore. Una voglia, un invito: la tenerezza come antidoto, come punto da cui cominciare o ri-cominciare.