School of Mafia: recensione in anteprima della commedia con Nino Frassica
Un divertente e divertito omaggio comico del regista Alessandro Pondi ai gangster movies, School of Mafia al cinema dal 24 giugno con 01 Distribution.
Alessandro Pondi dopo Chi m’ha visto con Pierfrancesco Favino e Beppe Fiorello e Tutta un’altra vita con Enrico Brignano e Paola Minaccioni torna nei cinema il 24 giugno con il suo terzo lungometraggio, il divertente e divertito School of Mafia. Pondi confeziona una commedia che gioca sul filo della parodia senza però mai indulgere nella battuta facile o nella gag gratuita, grazie ad un cast guidato da Nino Frassica che si cimenta in caratterizzazioni che ammiccano ad un genere che ha fatto la storia del cinema con classici come Il Padrino e Quei bravi ragazzi.
La trama di “School of Mafia” si dipana tra la tentacolare New York e una suggestiva Sicilia. Nella Grande Mela facciamo la conoscenza di tre boss italoamericani, Donato Cavallo, Vito Masseria e Primo Di Maggio interpretati rispettivamente da Emilio Solfrizzi, Paolo Calabresi e Fabrizio Ferracane che in odore di “scalata” e di una guerra tra famiglie dopo la morte del boss Frankie Ghost (Tony Sperandeo) vorrebbero che i loro tre rispettivi figlii “masculi” prendessero il testimone portando avanti gli affari di famiglia. Purtroppo i tre giovani, Nick il musicista, Joe il futuro agente di polizia e Tony l’insegnante di danza, sembrano non avere alcuna intenzione di seguire le orme paterne, così i tre boss tentano un’ultima mossa disperata: Nick, Joe e Tony vengono rapiti e portati in Sicilia, dove Don Turi ‘u Appicciaturi interpretato da Nino Frassica, un padrino della vecchia scuola, li plasmerà instradandoli sulla via del crimine organizzato, rendendoli prima dei fedeli “picciotti” e poi degni eredi degli affari dei rispettivi padri che si spartiscono i traffici illegali di New York. il periodo di “training” nell’assolata Trinacria diventerà un percorso di crescita personale che permetterà ad ognuno dei ragazzi di capire ciò che sono, ciò che potrebbero diventare e ciò che non saranno mai.
“School of Mafia” si presenta nel panorama cinematografico italiano come un oggetto anomalo, non fa il verso al prolifico genere “gangster” come a suo tempo fecero il Johnny Stecchino di Roberto Benigni o Quel bravo ragazzo di Herbert Ballerina, ma prova a svicolare da alcuni stereotipi della comicità di stampo italiano, sacrificando qualcosa e puntando ad un non facile equilibrio tra serio e faceto. Su schermo seguiamo il viaggio dei tre moderni ragazzotti in una Sicilia pregna di tradizione e che “avi u culuri du suli”, musicata con indubbio brio dal compositore Cris Ciampoli (Tutta un’altra vita) e splendidamente fotografata da Vladan Radovic (Smetto quando voglio) che delinea a livello cromatico un mondo a parte che sembra rimasto nella sua parte rurale immobile nel tempo, con immagini che rievocano l’esilio italiano del Michael Corleone di Al Pacino nel classico di culto Il Padrino parte II.
“School of Mafia” ci racconta una prima parte newyorkese portandoci fugacemente nel mondo dei “Bravi Ragazzi” italoamericani per poi abbandonare la metropoli e introdurre dinamiche molto divertenti con i tre giovani “picciotti” in prova, lo sciupafemmine Nick (Giuseppe Maggio), il ribelle Joe (Guglielmo Poggi) e l’ipersensibile e un po’ confuso Tony (Michele Ragno), alle prese con un microcosmo “malavitoso” che continua a rigettarli come corpi estranei, un mondo a parte caratterizzato con un certo gusto estetico da Pondi e su cui spicca il Salvo Svizzero di Maurizio Lombardi, il più divertente ed eccentrico tra gli scagnozzi, il “Turi” di Nino Frassica il cui ruolo sembra una versione “sicula” di Enrico Maria Salerno in Scuola di ladri di Neri Parenti e Paola Minaccioni, l’attrice sembra divertirsi un mondo a tratteggiare la parte femminile di questo immaginario patriarcale con la sua volitiva Carmela.
Se siete in cerca di una parodia a tutto tondo “School of Mafia” potrebbe risultare di primo acchito meno “comico” di quanto ci si attenderebbe rispetto al target di riferimento, ma se invece amate il tipico humour da black comedy e avete apprezzato il modo in cui è stato narrato il mondo della mafia in pellicole come Mickey occhi blu, Terapia e pallottole e Cose Nostre Malavita, apprezzerete lo sforzo di fare qualcosa di diverso in salsa nostrana poiché è proprio a quell’immaginario cinematografico che “School of Mafia” ammicca a da cui trae ispirazione.
School of Mafia (Italia, 2021) di Alessandro Pondi. Con Giuseppe Maggio, Guglielmo Poggi, Michele Ragno, Emilio Solfrizzi, Fabrizio Ferracane, Nino Frassica, Paola Minaccioni, Tony Sperandeo. Nelle nostre sale da giovedì 24 giugno 2021.