Settimo Cielo – La recensione in anteprima
Settimo Cielo (Wolke 9) di Andreas Dresen, con Ursula Werner, Horst Rehberg, Horst Westphal e Steffi Kühnert.Inge è una donna matura che ha abbondantemente superato i sessant’anni. Da trenta è sposata con Werner, un uomo che lei ama ma con cui la fiamma della passione si è spenta da tempo. La quotidianità di Inge si
Settimo Cielo (Wolke 9) di Andreas Dresen, con Ursula Werner, Horst Rehberg, Horst Westphal e Steffi Kühnert.
Inge è una donna matura che ha abbondantemente superato i sessant’anni. Da trenta è sposata con Werner, un uomo che lei ama ma con cui la fiamma della passione si è spenta da tempo. La quotidianità di Inge si rompe definitivamente quando per caso incontra il settantaseienne Karl con cui rinasce immediatamente una passione carnale che sembrava dimenticata per sempre. Il sangue ricomincia a scorrere caldo, si riscoprono gli sguardi languidi da innamorati e si ritrova una vista sessuale che si pensava dimenticata nella memoria. Inge torna giovane nello spirito, ma i sensi di colpa nei confronti di Werner si scontrano con le sue pulsioni segrete.
Il sesso è un tema che il cinema ama raccontare e, spesso, mettere in mostra. Sebbene il pubblico sia abituato all’idea che l’atto sessuale possa essere mostrato, più o meno esplicitamente, in molte delle sue forme e deformazioni, esistono però dei tabù morali o culturali che faticano a essere infranti. Sebbene il cinema pornografico sia in grado di soddisfare ogni tipo di desiderio del pubblico, il cinema tradizionale ha faticato a sconfinare all’interno di certe tematiche che rimangono spesso off-limits. Paradossalmente il sesso estremo è stato oggetto di numerose pellicole, senza necessariamente che la sua rappresentazione fosse diretta e immediata, al contrario il tema del sesso fra anziani risulta praticamente inesplorato da cinema contemporaneo.
Settimo cielo infrange questa barriera culturale, rompe il tabù mostrando il risveglio dei sensi di individui che hanno superato il fiore degli anni, congiungendo l’atto dell’amore (rappresentazione massima della vita per la fisiologia umana) compiuto però da corpi in disfacimento, muscoli che hanno perso il tono della gioventù e si solo lasciati cadere sotto il peso degli anni. Un tema questo che rischia di sfociare nel ridicolo o nel patetico, poiché è lasciarsi prendere da giudizi a aprioristici proprio dall’atipicità del connubio tra i due elementi. Il sesso al cinema, come nella vita, è un esperienza che si scopre nell’adolescenza e che si consolida con gli anni, quindi non dovrebbe essere assurdo pensare che anche nella maturità sia uno dei cardini del rapporto tra due persone.
La nudità del corpo non può celare la lenta necrosi con cui il tempo consuma l’essere umano. La vita viene quindi inesorabilmente legata all’appropinquarsi della morte, tappa inevitabile di ciascuna esistenza. Un cortocircuito tra un alfa e un’omega che potrebbe apparire scandaloso, ma che in Wolke Neun di Andreas Dresen viene mostrato tanto senza falsi pudori, quanto con la delicatezza di chi comprende che le gioie di una sana vita sessuale non abbiano una data di scadenza predeterminata.
Ursula Werner si concede senza timori alla cinepresa. Appare come una donna vera, combattuta tra le ragioni della testa (che la legano al marito Werner) da quelle del cuore e del ventre. Settimo Cielo ha vinto il Premio “Coup de Coeur” al Festival di Cannes 2008 e si è guadagnato due Nomination per l’Oscar Europeo, per la regia di Andreas Dresen e per la recitazione proprio di Ursula Werner.
Qui potete vedere il trailer di Settimo Cielo.
Settimo Cielo esce nei cinema il 29 maggio
Voto Carlo 6,5