Shadowhunters – città di ossa: le recensioni dagli Usa
Una carrellata delle critiche straniere sul film “Shadowhunters” diretto da Harald Zwart
Il 28 agosto è uscito anche Shadowhunters – città di ossa (in originale The Mortal Instruments: City of Bones), film fantasy diretto da Harald Zwart con Lena Headey, Lily Collins, Aidan Turner, Jonathan Rhys-Meyer, Jamie Campbell Bower, Kevin Zegers e Robert Sheehan. L’avete visto? Cosa ne pensate? Potrebbe essere il nuovo fenomeno per gli adolescenti di oggi? Oggi vi proponiamo alcune recensioni Americane (su RottenTomatoes la percentuale dei voti positivi è del 12%). Vi ricordo che il film è tratto dal primo romanzo della saga fantasy Shadowhunters di Cassandra Clare.
Peter Keough – Boston Globe: “Shadowhunters – città di ossa” sembra una parodia di “Scary Movie”.
Peter Hartlaub – San Francisco Chronicle: Ogni spettatore avrà il suo punto di rottura, quando “Shadowhunters – città di ossa” supera il mondano ed entra nel ridicolo.
Randy Myers – San Jose Mercury News: I registi dovrebbero attingere a storie umane più ricche. Noi comuni mortali lo apprezzeremmo.
Jake Coyle – Associated Press: Raccoglie disperatamente luoghi comuni.
Bruce Ingram – Chicago Sun-Times: Tutto sbuffa svelto fino a correre fuori dai binari con un finale selvaggiamente troppo complicato.
Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: Più che altro annacquato.
Mark Jenkins – NPR: Ci sono troppi personaggi, e anche molti di loro passano troppo tempo a trasformarsi in qualcosa d’altro.
Justin Chang – Variety: Un ridicolo insensato intruglio soprannaturale con un senso leggermente redentrice della propria stupidità.
Mark Olsen – Los Angeles Times: Il fatto che ci sia già almeno un sequel previsto sembra più come una minaccia che come una festa.
David Hiltbrand – Philadelphia Inquirer: il problema principale del film è il suo climax prematuro. Si va dal grande crescendo iniziale, poi cerca di sostenere l’intensità per un’ora buona. Ammirevole, ma estenuante.
Bruce Demara – Toronto Star: Harald Zwart ha finalmente un mezzo che mette alla prova il suo talento. La sua visione del mondo oltre quello ordinario è ricchissimo di dettagli e credibile in tutto, anche se gran parte di esso è il prodotto della CGI.
Anna Smith – Time Out: un inizio divertente, ricco di azione… Ma è presto impantanato da una trama sempre più complicata e dal dialogo assurdo.
Matt Patches – Time Out New York: C’è un Silente, c’è un Voldemort, c’è un MacGuffin magico che i nostri eroi devono rintracciare, ma è un tentativo senz’anima di ricreare la magia di Harry Potter.
Laremy Legel – Film.com: E’ tutto quello che state cercando, se state cercando il nulla.
Rene Rodriguez – Miami Herald: “Shadowhunters – città di ossa” è rigorosamente per gli iniziati. A loro senza dubbio piacerà. Tutti gli altri rimarranno sconcertati.