Shakespeare in Love 2 – arrivano una pioggia di sequel firmati Harvey Weinstein?
Shakespeare in Love 2 e Il giocatore – Rounders 2. Arrivano sequel e serie tv firmate Harvey Weinstein
La Miramax è morta da tempo ma i suoi fondatori, ovvero Bob e Harvey Weinstein, hanno raggiunto un accordo per fare razzia dei titoli prodotti e distribuiti con la loro vecchia casa per sviluppare sequel e serie tv basate sui maggiori successi di un tempo. A riportare l’incredibile notizia Deadline, con il primo capitolo 2 clamorosamente dietro l’angolo. Shakespeare in Love. Esatto. Proprio lui. Quello che a detta di molti è stato uno degli Oscar più regalati della storia di Hollywood, battendo in volata titoli come Salvate il Soldato Ryan, La sottile Linea Rossa, La Vita è Bella ed Elizabeth.
Ebbene lo stesso Harvey ha ammesso di voler riprendere in mano Shakespeare in Love per farne un sequel (289,317,794 i dollari incassati nel 1998 in tutto il mondo), riportando in vita il primo storico Premio Oscar targato Miramax. 15 anni fa la scalata al potere dei fratelli Weinstein divenne concreta, per quello che potrebbe presto diventare il primo capitolo 2 della lunga e costellata di successi (e polemiche) carriera dell’ingombrante Harvey. E non è finita qui. Perché Weinstein vorrebbe rimettere mano anche a Il giocatore – Rounders, film del 1998 diretto da John Dahl con Matt Damon mattatore, per poi produrre una serie tv basata su Will Hunting – Genio Ribelle.
Per quanto riguarda Rounders 2 Weinstein ha confessato di aver già parlato con Damon, entusiasta dell’idea, mentre David Levien e Brian Koppelman sarebbero già al lavoro sullo script. La storia prenderà piede a Parigi, con un’attrice francese a fare da spalla a Matt. In corsa per un ruolo anche Edward Norton, da riconfermare 15 anni dopo l’uscita del titolo originale, e Bob De Niro, ipotetico ‘villain’ al posto di John Malkovich.
Nessuna ulteriore informazione, invece, su Shakespeare in Love 2. Diretto da John Madden, il film vinse 3 BAFTA, 3 Golden Globe e ben 7 Oscar su 13 nomination (secondo posto dietro a Eva contro Eva e Titanic con 14 candidature), portando alla celebrità l’allora giovane Gwyneth Paltrow, preferita dall’Academy alla Cate Blanchett di Elizabeth. Indimenticabile anche la statuetta finita tra le mani di Judi Dench (la prima ed unica fino ad oggi), la cui interpretazione di Elisabetta I d’Inghilterra la vide trionfare come miglior attrice non protagonista anche se con appena 8 minuti di film. Di eventuali ritorni è difficile parlare, visto che nulla si ha tra le mani, se non il sasso lanciato nello stagno da Harvey. A dir poco sorprendente, questo è poco ma sicuro, nello sbandierare il più inatteso dei sequel di stagione. Shakespeare in Love 2.
Fonte: Collider