Home Festa del Cinema di Roma Roma 2019, Share, la recensione: alienante e minimalista rappresentazione di una violenza

Roma 2019, Share, la recensione: alienante e minimalista rappresentazione di una violenza

Cosa è successo alla giovane Mandy, sedicenne ritrovatasi piena di lividi sul giardino di casa, stordita e priva di memoria?

pubblicato 25 Ottobre 2019 aggiornato 29 Luglio 2020 15:59

Dopo aver diretto un episodio della folgorante serie Euphoria, Pippa Bianco fa il suo esordio alla regia con un altro progetto HBO, Share, premiato all’ultimo Sundance Film Festival per la sceneggiatura di Waldo Salt, applaudito a Cannes e adattamento di un corto del 2015 della stessa Bianco, a suo tempo vincitrice del Primo Premio della Cinéfondation sulla Croisette.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma nella sezione ‘Tutti ne Parlano’, Share (che andrà in onda su Sky Cinema il 6 novembre in prima tv) segue da vicino l’apparentemente tranquilla e felice esistenza di Mandy, atleta sedicenne che una mattina, dopo una notte di alcool con amici, si risveglia stordita sul proprio giardino di casa. La sua vita e quella della sua famiglia, da quel momento in poi, precipitano in un baratro di dubbi, rabbia, paura. Sullo smartphone di Mandy arriva infatti un video di quella notte, da lei completamente rimossa, che la vede svenuta in terra, mentre alcuni amici/compagni di scuola la deridono, spogliandola. Le conseguenze sono ditruttive, perché il video diventa virale, la giovane piena di misteriosi lividi non ricorda nulla, i genitori la convincono a denunciare l’accaduto e i media si interessano al caso. Un enigma di difficile soluzione, in un thriller minimalista che spiazza e disturba.

E’ un film che parla di adolescenti ma anche, se non soprattutto, di adulti, dei genitori chiamati a dover gestire i ragazzi di oggi e le tecnologie che ne riempiono le esistenze, questo Share, titolo alienante di una regista che fugge ogni tipo di spettacolarizzazione, evitando quella morbosità che il tema trattato avrebbe potuto tranquillamente cavalcare.

Si parla di violenze sessuali ai danni di un’adolescente, di inopportune condivisioni social, di bullismo scolastico, di processi mediatici in cui è la vittima, sempre più spesso, a passare quasi per colpevole. La 21enne esordiente Rhianne Barreto è ineccepibile nel dare senso e credibilità al dolore e alle incertezze che travolgono la giovanissima Mandy, sconvolta da quanto accadutole perché del tutto cancellato dalla propria memoria. La 16enne abbraccia scelte coraggiose e complicate, mettendosi continuamente in discussione, ascoltando, confrontandosi con gli altri, perdonando, aspettando l’arrivo di questa verità temuta, agognata. Il mistero è fitto e la Bianco prova a risolverlo senza mai scivolare gratuitamente nello scandalistico, disorientando lo spettatore con un finale che solo apparentemente ‘ridimensiona’ quanto accaduto. Tutto questo con gli adulti che orbitano accanto a Mandy che si comportano in modo differente. Dalla preside che le consiglia di cambiar scuola, causa eccessive attenzioni ricevute dal suo caso, agli amabili genitori interpretati da Poorna Jagannathan e J.C. MacKenzie, che mai l’abbandonano, che mai le puntano il dito contro, tanto da farle capire che nessuno può anche solo lontanamente pensare di avere diritti sulle esperienze di qualcun altro. Che che tu abbia scelto di bere e che ti sia ubriacata, poco cambia. Nessuno può abusare del tuo corpo, approfittando di uno stato chiaramente confusionale. Non c’è ‘però’ che tenga, in una società che solitamente prova l giustificare determinati comportamenti, sbandierando chissà quali fantomatiche ‘provocazioni’ da parte delle vittime. Che vittime sono e in quanto tali vittime devono rimanere.

Il mondo social e le tecnologie, così ingombranti e invasive, sono i veri co-protagonisti di un film che non a caso viene continuamente alimentato da suoni e suonerie, notifiche audio, video, messaggi, squilli. Una colonna sonora asettica che si sposa perfettamente con la regia della Bianco, cruda, appiccicata alla sua protagonista e ridotta all’essenziale, senza alcun tipo di immotivato estetismo.

[rating title=”Voto di Federico” value=”7″ layout=”left”]

Share (Usa, drammatico, 2019) di Pippa Bianco; con Rhianne Barreto, Charlie Plummer, Poorna Jagannathan, JC MacKenzie, Nicolas Galitzine, Lovie Simone – in onda su Sky Cinema il 6 novembre in prima tv.

Festa del Cinema di Roma