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SignorinaEffe: recensione in anteprima

SignorinaEffe (Italia, 2007) di Wilma Labate; con Filippo Timi, Valeria Solarino, Sabrina Impacciatore, Fausto Paravidino, Gaetano Bruno, Giorgio Colangeli, Fabrizio Gifuni, Clara Bindi, Luca Cusani, Marco Fubini.Torino, settembre 1980. La classe dirigente della Fiat annuncia il licenziamento di quindicimila dipendenti. Ben presto gli operai iniziano uno sciopero che sarebbe durato 35 giorni. In quei giorni,

17 Gennaio 2008 11:12

SignorinaEffe - Wilma LabateSignorinaEffe (Italia, 2007) di Wilma Labate; con Filippo Timi, Valeria Solarino, Sabrina Impacciatore, Fausto Paravidino, Gaetano Bruno, Giorgio Colangeli, Fabrizio Gifuni, Clara Bindi, Luca Cusani, Marco Fubini.

Torino, settembre 1980. La classe dirigente della Fiat annuncia il licenziamento di quindicimila dipendenti. Ben presto gli operai iniziano uno sciopero che sarebbe durato 35 giorni. In quei giorni, rimasti nella storia italiana e non solo, s’intrecciano le storie di Emma, di origini meridionali e con davanti una carriera dietro la scrivania proprio alla Fiat, e dell’operaio Sergio, in prima linea per far valere i propri diritti.

Nel panorama cinematografico italiano odierno, meglio sicuramente la SignorinaEffe che Notte prima degli esami – Oggi. Però tutti gli elogi attorno al film, e soprattutto l’applauso alla proiezione del Torino Film Festival, sembrano un po’ esagerati. E’ vero che quei giorni sono stati giorni di lotta politica, ma di conseguenza anche di lotte private e cambiamenti, ma nel nuovo film di Wilma Labate si rischia di mettere in secondo piano la Storia.

E’ anche vero che un regista coi suoi sceneggiatori fa delle scelte, e se la Labate ha deciso di ambientare una storia d’amore sullo sfondo di una vicenda importante e infuocata come quella di Torino ne ha tutto il diritto. Ma oltre il fatto che, secondo le parole della regista, il film è un film sulla lotta pubblica e sulla lotta privata, che vanno di pari passo, ci sono comunque difetti che rendono SignorinaEffe un buon film mancato.

Un’occasione sprecata, sì, in quanto la storia d’amore, già vista nonostante il finale che non è male ed ha un suo evidente perché, si prende la scena e non rende giustizia agli avvenimenti storici, raccontati a volte con qualche semplicismo e stereotipo di troppo. Dicendo questo si rischia di fare la figura di chi non accetta altre vie per raccontare quell’autunno caldo.

La “sconfitta del ’68” è stato anche il momento della definitiva sconfitta privata, che avrebbe poi visto nascere l’Italia di oggi, lo si sa: peccato che la Labate, con le sue idee dopotutto non criticabili, non abbia spinto l’acceleratore sulle contraddizioni dei suoi personaggi, e sulla crudezza di un periodo. Col pericolo, appunto, di far pensare che in SignorinaEffe non funzioni bene né la rappresentazione della lotta pubblica né la rappresentazione della lotta privata.

Il film ha già fatto discutere, ma nonostante questo pare che tutti siano d’accordo su Filippo Timi, che interpreta Sergio: visto di recente anche in Saturno contro e soprattutto In memoria di me, rappresenta un attore che, se sfruttato bene, può dare in parte vitalità e professionalità al nostro cinema.

Voto Gabriele: 5

Torino Film Festival