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Slam di Andrea Molaioli dal 15 aprile in 189 Paesi grazie a Netflix

Sarà Netflix a distribuire in tutto il mondo Slam – Tutto per una Ragazza di Andrea Molaioli.

pubblicato 7 Marzo 2017 aggiornato 30 Luglio 2020 01:11

Presentato al Torino Film Festival e pronto ad uscire in 150 copie il prossimo 25 marzo, Slam – Tutto per una Ragazza, atteso ritorno al cinema di Andrea Molaioli con distribuzione Universal Pictures, verrà distribuito nel resto del mondo da Netlix. Rai Cinema e Indigo Film hanno infatti trovato un accordo con l’azienda per uno sbarco on line della pellicola il prossimo 15 aprile, e successivamente anche in Italia, nei 189 Paesi da Netflix serviti.

Interpretato da Ludovico Tersigni, Jasmine Trinca, Barbara Ramella e Luca Marinelli, Slam è l’adattamento cinematografico dell’omonimo best-seller di Nick Hornby, edito in Italia da Guanda. Lo stesso regista de La ragazza del Lago, fermo ai box da Il Gioiellino, ha quest’oggi presentato il film alla stampa romana insieme ai protagonisti. Ruolo centrale per la 35enne Trinca, esplosa nel lontano 2001 con La Stanza del Figlio alla tenera età di 19 anni.

[quote layout=”big”]‘Noi tutti ringraziamo la fonte assoluta del film, Nick Hornby. Quando ho letto la sceneggiatura è subito stato un colpo di fulmine. L’ho letta tutta insieme, ed era quella forma di brillante intelligenza che manca al cinema italiano di oggi. Sicuramente, come spettatrice e come lettrice, non mi aspettavo un film così. Mi ha sorpreso, sin dai lunghi provini nel cercare i due giovani protagonisti. Quello che ha fatto Andrea è stato inatteso, perché è difficile lavorare tanto sulle prove e conservare questa forma così reale. Quel che vedete non è mai improvvisazione, anche se così sembra, ma è il risultato di un lungo lavoro fatto sul testo. Provare ad allontanarmi dai soliti ruoli, per me, è stato piacevole, perché vengo spesso vista come una ragazza ‘corrucciata’. Con Andrea ci siamo divertiti molto. La mamma di Slam è il mio ideale di mamma, una mamma che sbaglia ma che è guidata dall’amore per il proprio figlio. Restituire ai figli l‘idea che si possa sbagliare è uno dei messaggi più importanti per la crescita umana di una persona’. [/quote]

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Jasmine ha poi ricordato come 17 anni fa, durante i provini per La stanza del Figlio, Molaioli fu proprio il primo volto della produzione che incrociò, in quanto all’epoca aiuto-regista di Nanni Moretti.

[quote layout=”big”]’Andrea è stata la prima persona che ho incontrato, quando ero una liceale. Frequentavo il penultimo anno al Virgilio e quando mi presentai al famoso provino de La stanza del Figlio, insieme a quasi tutta la scuola, una volta entrato nella stanza trovai Andrea. Che era severissimo, io facevo la spiritosa con un’altra candidata e lui ci cazziò’. Non avevo poesie preparate, come tutti gli altri, ma raccontati quel che facevo nelle mie giornate. Ritrovarlo dopo qualche anno ha un senso, così come ha un senso aver lavorato con questi ragazzi’.[/quote]

Ludovico Tersigni e Barbara Ramella, ovvero i due giovanissimi protagonisti della pellicola, hanno poi ribadito l’importanza di Jasmine sul set, in quanto sempre molto ‘protettiva’ nei loro confronti. Una fonte di ispirazione che li ha portati a far sempre meglio. Proprio Ludovico, per entrare negli abiti del personaggio, ha dovuto imparare ad andare sullo skate, oggetto a lui fino a quel momento sconosciuto.

[quote layout=”big”]‘L’argomento skate mi sta molto a cuore, perché è stato lo strumento principale con cui ho costruito mio il personaggio. E’ un modo per guardare il mondo. Per capire lo skate ci devi salire sopra e ti devi fare male. Farsi male è molto divertente, aiuta. La componente di rischio, di adrenalina, da’ fascino alla disciplina. Mi sono allenato ma senza mai aver fatto sport da tavola. Il mio allenatore era disperato, la prima volta che mi ha visto, ma avendo molto a cuore il progetto, caduta dopo caduta è diventato un’abitudine’.[/quote]

Dopo Piuma di Roan Johnson, presentato in Concorso all’ultimo Festival di Venezia, il cinema italiano guarda con inattesa curiosità alle maternità adolescenziali, eppure Molaioli non riesce a dare una risposta al perché di un simile e inatteso ‘boom’.

[quote layout=”big”]’La ragione non la conosco e faccio fatica a motivarla. Nello specifico del film il tema della gravidanza è in realtà un falso tema, anche se apparentemente centrale. Un tema che porta i giovani protagonisti ad interrogarsi sul loro futuro. Una proiezione in avanti. Era questo l’aspetto che mia affascinava maggiormente, verso una generazione di ragazzi verso i quali c’è spesso una forma di pregiudizio, un marchio, in quanto apatici, poco determinati. Tutto questo da una generazione che continua a vivere un’eterna giovinezza’.[/quote]

Hornby, come confermato dallo stesso Molaioli, non ha preso parte alla produzione ne’ all’adattamento, anche per rispetto nei confronti degli sceneggiatori, ma ha visto e molto apprezzato questa italica versione del suo romanzo. Presto rilanciata in tutto il mondo da Netflix.

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