Smile – La recensione in anteprima
Smile di Francesco Gasperoni, con Robert Capelli Jr., Harriet MacMasters-Green, Antonio Cupo, Manuela Zanier, Mourad Zaoui. Un gruppetto di sette amici parte per una vacanza di puro relax alla scoperta della natura del Marocco. I ricordi del viaggio vengono immortalati da una piccola macchina fotogradica che ha però qualcosa di misterioso. Dal primo scatto la
Smile di Francesco Gasperoni, con Robert Capelli Jr., Harriet MacMasters-Green, Antonio Cupo, Manuela Zanier, Mourad Zaoui.
Un gruppetto di sette amici parte per una vacanza di puro relax alla scoperta della natura del Marocco. I ricordi del viaggio vengono immortalati da una piccola macchina fotogradica che ha però qualcosa di misterioso. Dal primo scatto la spensierata vacanza tra ragazzi si trasforma in un incubo. Qualcosa di oscuro insegue i ragazzi nella radura si sono accampati e la fuga sembra l’unica via di salvezza. Una presenza li assale e il gruppo diventa preda di un essere assetato di sangue e di vendetta. Tornare a casa vivi diventa così il loro principale desiderio.
Titoli di testa. La prima cosa che viene da chiedersi, quando il buio scende in sala e il proiettore inizia a lanciare il fascio di luce sullo schermo, è come abbia fatto un film (che sulla carta promette di essere un tradizionalissimo horror estivo, senza grandi pretese) ad aver ricevuto i contributi del Ministero perché riconosciuto di interesse culturale. Il dilemma rimane insoluto fino al termine dei titoli di coda e lascia solo un’insaziabile desiderio di comprendere quali siano i metri di valutazione con cui vengono esaminati i progetti dalla commissione che ne decide le sorti.
Flash back. In attesa dell’inizio delle proiezioni, sfogliando il press book consegnato ai giornalisti presenti, non si può fare a meno che notare alcune perle riferite al regista esordiente, ma non certo di primo pelo. Francesco Gasperoni, parlando di ispirazioni e di registi preferiti, dichiara che come sogna di diventare un mix tra Sergio Leone e Sergio Marchionne. Rimango ammutolito. Proseguo per leggere la biografia del regista e scopro che Gasperoni si laurea in Scienze politiche e inizia a lavorare come aiuto regista. Non pago del pezzo di carta si laurea anche in Farmacia, diventa anche assistente in università nei laboratori di analisi clinica e di biochimica applicata e si iscrive anche alla facoltà di Fisica. Chissà come poi diventa amministratore di un parco divertimenti nei pressi di Viareggio, a cui collabora anche Carlo Rambaldi.
Non finisce qui, perché nel 2004 pubblica un libro dal titolo Bouncers, di che cosa è fatto il mondo, un libro in cui esprime la teoria (da lui elaborata) dei bouncers, un’idea che dovrebbe rivoluzionare il mondo della fisica (se ne volete sapere di più andate al sito Bouncers.it). All’età di 41 anni esordisce alla regia con Smile e io mi chiedo perché non abbia fatto un film sulla sua vita al posto di un filmetto di cui è sicuramente meno interessante parlare…seconda domanda a cui nessuno riuscirà a dare una risposta.
Effetti speciali. Per quale motivo una macchina fotografica maledetta dovrebbe finire nelle mani di uno sprovveduto gruppetto di turisti in cerca di emozioni forti sui monti dell’Atlante, potrebbe essere la terza domanda senza risposta del film. Ma evitiamo di chiedercelo. Prendete invece lo spunto di The Blair Witch Project (dei ragazzi vanno in un bosco stregato) e mischiatelo con le atmosfere vacanziere di Marrakech Express, con un vago accenno alle maledizioni giapponesi in stile The Ring, ne verrà fuori un pastiche che potrebbe ricordare Smile. La sceneggiatura è un colabrodo di situazioni irrisolte e inverosimili il film procede in un accumulo di elementi che, nonostante il presupposto irrazionale del film, non riescono a costruire una coerenza narrativa che dia uno straccio di credibilità al film. Gli attori, tutti volti poco noti al grande pubblico italiano, sono assortiti in modo piuttosto stereotipato, dovrebbero essere quasi dei liceali in vacanza post-maturità (si parla di quale facoltà scegliere per l’università) ma sono evidentemente ultra-trentenni. La recitazione è degna di una puntata de I ragazzi della 3° C. Il tentativo di rilanciare il cinema di genere in Italia (con Imago Mortis, Visions e altri…) è ammirevole, ma se questi sono i risultati c’è veramente poco da salvare.
Titoli di coda. Dopo quasi due ore si scopre il turpe segreto che si nasconde dietro l’obiettivo della vecchia Polaroid maledetta, che ovviamente non vi sveleremo per non perdere il piacere della proiezione. Forse qualcuno pensa che questa soluzione sia in grado di tirare le fila degli eventi narrati durante il film, ma le domande senza risposta abbiamo finito di contarle da un pezzo.
Smile uscirà nei cinema il 28 agosto, qui trovate il trailer.
Voto Carlo: 3
Voto Carla: 2