Sole a catinelle: le recensioni Italiane
Uno sguardo ai pareri dei giornalisti Italiani sul terzo film di Checco Zalone, “Sole a Catinelle”
Checco Zalone ha fatto il botto al Box-Office con il suo Sole a catinelle ma come hanno reagito i critici? E’ stato accolto bene? Oggi diamo un’occhiata alle recensioni di quattro giornalisti, rimandando ovviamente alla nostra. A voi è piaciuto?
Fabio Ferzetti – Il Messaggero: (…) Al terzo film l’irresistibile comico-cantante pugliese e il suo regista Nunziante alzano il tiro con una sceneggiatura molto più costruita, ma soprattutto sparano a 360 gradi. E il cafone che dice sempre la verità dei primi film diventa un cafone un po’ schizofrenico. Fatalmente fedele a se stesso, con gag e battute a piovere (meno cattive del solito). Ma anche perfetto trasformista, a modo suo s’intende, come uno Zelig levantino (…) Qui pesano il tentativo di superare le strette del comico “puro” evitando la facile satira, e l’ipoteca sentimentale.
Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) Una sceneggiatura troppo banalotta, che si perde per strada, con il sapore dell’occasione perduta. Si ride, comunque, ed è il motivo per cui la gente fa la fila per andarlo a vedere al cinema: le battute divertenti sono tante e strappano risate fragorose. (…) Un passo indietro per Zalone, ma la gente non ci farà troppo caso.
Paolo D’agostini – la Repubblica: Checco Zalone è il fenomeno comico dell’ultimo lustro. Un po’ normalizzati o sterilizzati in senso meno dialettalbarese, i suoi cavalli di battaglia restano la lingua sgrammaticata, le oscenità porte con un certo stile, il sottile equilibrismo che gli fa sparare scorrettezze politiche (le donne bersaglio fisso) salvo subito suggerire con un sorriso che era solo una battuta. Sole a catinelle gioca intorno al dilemma dei valori. Il personaggio Checco è effettivamente vaccinato dalle cattive tentazioni e fedele all’ideologia del “resto umile” oppure fa sue le suggestioni individualiste dell’imprenditore di se stesso con qualche appendice poco pulita? Naturalmente siamo su un piano farsesco. Lo stesso di Totò cui non è improprio richiamarsi. In livrea di cameriere d’hotel, Checco s’intrattiene con i clienti manager per commentare l’andamento del Dow Jones. Ma la moglie operaia cassintegrata lo caccia. Lui non si abbatte e imbarcato il figlioletto se lo porta in giro per l’Italia. Zalone fa bene a sfruttare l’onda contagiosa della sua simpatia e del suo talento. Ma è intelligente e sa che il cinema è un’altra cosa.
Paolo Mereghetti – Corriere: Difficile essere sempre all’altezza di Checco Zalone, soprattutto dopo gli straordinari successi dei primi due film. Ma è difficile soprattutto quando si lascia la «vecchia» strada — quella di una struttura narrativa ultrabasica che si annullava di fronte alle gag—per una nuova via, più ambiziosa. Più «cinematografica». (…) Per Sole a catinelle (un titolo che continua la—scaramantica?—«metafora » metereologica) Medici e Nunziante hanno immaginato una struttura se non più complessa certamente più ambiziosa. (…) Ed è qui che il film scricchiola, perché Zalone continua a far ridere ma le sue «spalle» lo fanno molto meno. (…) Mi sembra cioè che Luca Medici e Gennaro Nunziante non abbiano saputo portare fino in fondo le loro scelte: la storia che hanno scelto di raccontare non è né un semplice canovaccio su cui appoggiare le invenzioni comiche (sulla tradizione dei fratelli Marx, tanto per ricordare che può essere una strada di tutto rispetto) ma non permette nemmeno la creazione di un personaggio a tutto tondo, capace di reggere sulle sue spalle il peso intero di un film. Anche perché il mondo è molto cambiato e non siamo più ai tempi di Totò e Peppino, quando bastava dividere le persone in «buone» e «cattive»: Zalone richiama molto la comicità del principe de Curtis, e come lui spesso è irresistibile (indimenticabile la battuta sull’eutana-zia), ma c’è bisogno di un po’ più di spessore per reggere la crescita di ambizioni che si legge dietro Sole a catinelle.
Checco Zalone – Filmografia
– Cado dalle nubi, regia di Gennaro Nunziante (2009)
– Che bella giornata, regia di Gennaro Nunziante (2011)
– Sole a catinelle, regia di Gennaro Nunziante (2013)
Fonte: Repubblica e Corriere