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Star Wars 7: George Lucas considera il film troppo nostalgico

George Lucas ritiene che “Star Wars 7” abbia un eccessivo elemento nostalgico.

pubblicato 31 Dicembre 2015 aggiornato 30 Luglio 2020 09:55

Quando è stato rivelato che George Lucas aveva finalmente visto Star Wars: Il riveglio della Forza non siamo riusciti a sentire la sua opinione, ma molto diplomaticamente la produttrice e presidente di LucasFilm Kathleen Kennedy aveva riferito che a Lucas il film era piaciuto molto. Quando il sito Vulture ha poi incontrato il creatore di questo iconico universo fantascientifico, il regista ha detto che ai fan questo settimo episodio sarebbe piaciuto molto, non aggiungendo però nulla sulla sua personale opinione.

Ora a bocce ferme e un miliardo d’incasso worldwide ampiamente superato Lucas si è tolto un sassolino dalla scarpa con LucasFilm, Disney e il regista JJ Abrams. Lucas ha detto di non amare molto il film perché troppo nostalgico e come alcuni fan si sono lamentati, è troppo simile all’originale Star Wars: Episodio IV – Una nuova speranza del 1977.

In una recente intervista Lucas ha spiegato il suo punto di vista:

Volevano fare un film retrò. Non mi piace. Dietro ogni mio film c’è un lavoro molto duro per renderli completamente diversi, con diversi pianeti, con differenti astronavi, renderlo nuovo.

Anche se Star Wars: Episodio VII è un gioiellino senza dubbio nostalgico, il film non è stato esente da critiche, tanto che alcuni lo hanno audacemente definito il pezzo più costoso di fan fiction mai realizzato e George Lucas probabilmente è sulla medesima lunghezza d’onda. Quando il regista ha venduto questo vasto e popolare universo sci-fi alla Disney per 4 miliardi di dollari, ha paragonato quel momento ad un vero e proprio divorzio.

George Lucas aveva già delineato le storie per gli episodi dal 7 al 9 e aveva già in testa, alla fine degli anni ’70, una direzione in cui la sua creatura sarebbe evoluta,. Disney e LucasFilm però hanno respinto ogni suggerimento di Lucas puntando su questa nuova storia incentrata sullo Stormtrooper disertore Finn e la prode Rey, una scavenger dal misterioso passato e da una potente connessione con la Forza.

Riguardo all’abbandono delle sue stesure originali, George Lucas ha raccontato:

Hanno guardato le storie e hanno detto: “Vogliamo fare qualcosa per i fan…hanno deciso che non volevano usare quelle storie, hanno deciso che stavano per fare quello che volevano…Loro non erano desiderosi di vedermi coinvolto in alcun modo, ma se lo fossi stato avrei solo causato problemi, perché non avevo intenzione di fargli fare quello che volevano e io non avevo più il controllo per fare ciò, e tutto quello che avrei fatto sarebbe stato incasinare ogni cosa. E così ho detto: “Va bene, mi metto da parte e li lascio andare per la loro strada”.

Durante l’intervista George Lucas ha definito i film di Star Wars i suoi “bambini” lanciandosi in un’allegoria per poi tagliare corto onde evitare dei problemi.

Ho venduto loro a degli schiavisti bianchi che li hanno presi e (ride)…

 

 

Lucas paragona ciò che sta accadendo con il successo del film in questo momento con il successo dell’originale del 1977.

Chiunque dopo Star Wars ha fatto film con astronavi ed erano tutti orribili e tutti tonnellate di denaro perduto. Uno allora pensa che non si può eguagliarlo, non si possono fare semplicemente astronavi. Naturalmente l’unico modo in cui si potrebbero davvero fare soldi e non correre rischi e fare ciò che hanno fatto. Puntare sui ricordi. “Star Wars” è venuto dal nulla. “American Graffiti” è venuto dal nulla. Non c’era nulla di simile. Ora tutto ciò che si fa sono sequel o serie tv e se non c’è già qualcosa dietro non lo si fa!

George Lucas se da una parte ha pienamente ragione, dall’altra ha fatto notevoli danni con la sua trilogia prequel, tanto da scatenare un’orda di fan rabbiosi contro Jar Jar Binks e compagnia bella. Quel che pare è che Lucas abbia un rapporto ambivalente con la sua creatura che ricordiamo gli è costata un iniziale scetticismo da parte della comunità cinematografica, cause legali, un ricovero in ospedale per stress e il non voler più girare in prima persona gli altri due episodi della trilogia originale.

Ora Lucas sembra intenzionato a tornare alle origini con piccoli progetti indipendenti su cui possa avere il totale controllo.

Voglio fare film piccoli piccoli….voglio tornare ad “American Graffiti” o “THX [1138]” dove posso cambiare completamente il modo in cui si racconta una storia e il modo di fare cinema. Ho prodotto un paio di film in questa direzione, ma non erano come quello che vorrei fare, sono stato affascinato dalla vera natura del mezzo, è stato usato più come supporto di registrazione, che come una forma d’arte a sé, li chiamano poemi sinfonici. E’ iniziato in Russia ed è stato un vero e proprio movimento su come si fa a raccontare storie visive, fondamentalmente senza dialoghi e senza tutte le cose che si utilizzano per raccontare una storia, basta usare il film stesso in un modo astruso, è qualcosa che ha più di cento anni. Io vado a cercare di cogliere qualcosa che è emotivamente più potente rispetto alla maggior parte delle cose che abbiamo fatto fino a questo punto.

E’ chiaro che Lucas ha ceduto la sua creatura non solo ed esclusivamente per questione di moneta sonante, l’impero creato da Lucas su quel primo Star Wars potrebbe essere diventato un peso e le aspettative dei fan dopo la controversa trilogia prequel non semplici da gestire; quel che è certo che per quanto nostalgico e retrò il sottoscritto non cambierebbe l’Episodio VII di Abrams con nessuno degli episodi della patinata trilogia prequel, ora non resta che attendere il proseguo della nuova trilogia e scoprire se questo godibile prologo avrà una degna evoluzione.

 

Fonte: Indiewire / Movieweb