Star Wars VII – Il Risveglio della Forza: le recensioni straniere e italiane – NO SPOILER
I commenti dei critici su Star Wars VII: a voi è piaciuto?
Se non avete ancora visto Star Wars VII di J.J. Abrams, non preoccupatevi, in queste recensioni straniere e italiane NON c’è nessuno spoiler, le ho scelte accuratamente. Quindi tranquilli con la lettura. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha conquistato il 95% dei voti positivi. E naturalmente vi ripropongo la nostra recensione e alcuni speciali sulla saga e sul film.
Peter Travers – Rolling Stone: E’ tutto ciò per cui il bambino che è in noi va al cinema: una meravigliosa avventura che ci lascia sorpresi, spaventati ed euforici. Voto: 3.5 / 4
Peter Rainer – Christian Science Monitor: Vi è, naturalmente, della CGI ma è relativamente minima. Il film sembra fatto a mano, e questo permette una più ampia gamma di emozioni umane. Quando la tragedia colpisce, la senti.
Dana Stevens – Slate: Come i loro antenati di Star Wars, Finn e Rey sono coraggiosi, divertenti, ammirevoli ma anche imperfetti, incerti, e, a volte paurosi. Vale a dire, sono genuini.
Bruce Kirkland – Toronto Sun: Rey e Finn ci regalano un paio di nuovi eroi da seguire nei futuri episodi di Star Wars. Voto: 4.5 / 5
Steven Rea – Philadelphia Inquirer: è metà reboot, metà remake e tutto divertimento. Voto: 3/4
James Berardinelli – ReelViews: è un solido spettacolo con abbastanza nostalgia per sopraffare anche il bambino più duro di cuore degli anni ’70 e ’80, ma si affida un po’ troppo sul riciclaggio di vecchi elementi della trama. Voto: 3/4
Rene Rodriguez – Miami Herald: Il regista JJ Abrams ci dà tutto quello che speravamo, e addirittura supera le nostre aspettative. Voto: 2.5 / 4
Tony Hicks – San Jose Mercury News: Questo è un film che non vuole finire, nonostante un colpo finale che è uno dei più grandi nella storia della saga. Abrams ha raddrizzato la nave. Voto: 3.5 / 4
Cary Darling – Fort Worth Star-Telegram / DFW.com: Un ritorno trionfale per formare per il franchising – il migliore dei film da “L’Impero colpisce ancora”… Ed è anche una travolgente introduzione di nuovi personaggi. Voto: 4/5
Bill Goodykoontz – Arizona Republic: Ciò che Abrams ha fatto è trovare e restituire l’ingrediente fondamentale dei tre film originali del franchise e che era gravemente carente nel secondo turno: il divertimento. Voto: 4.5 / 5
Colin Covert – Minneapolis Star Tribune: Questo è il film che stavamo cercando. “Il risveglio della forza” ha capito che cosa amano i fan di “Star Wars” e ce lo consegna generosamente. Voto: 3.5 / 4
Peter Howell – Toronto Star: Star Wars VII non è solo uno dei migliori film del 2015, è il miglior film dell’anno, punto e basta. Voto: 4/4
Will Leitch – The New Republic: è proprio il film di Star Wars che si desiderava vedere. Questo è quello che stavate aspettando. E attendiamo altrettanto intensamente il prossimo. Voto: A-
Kate Taylor – Globe and Mail: il vero banco di prova della creazione del mito sta nella capacità di non ripetere, ma di reinventare. Voto: 2.5 / 4
Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: è il migliore sequel di Star Wars e uno dei migliori film del 2015. Voto: 4/4
Richard Roeper – Chicago Sun-Times: il film ci fa venire i brividi con apparizioni dalle star della trilogia originale e introduce più di una mezza dozzina di formidabili personaggi della nuova generazione. Voto: 4/4
Chris Nashawaty – Entertainment Weekly: Quando finisce si sta male perché si vuole il capitolo successivo. Quindi, sì, l’attesa è finita. Ma ora una nuova attesa ha inizio… Voto: B +
Ann Hornaday – Washington Post: il film è riuscito dove conta più, nella creazione di un cast di personaggi che gli spettatori tiferanno nel futuro, soprattutto per la vivace ed intraprendente eroina principale. Voto: 2.5 / 4
A.A. Dowd – AV Club: Il film è sia retrò che post-moderno nella sua consapevolezza di sé. Voto: B +
Joe Morgenstern – Wall Street Journal: Vedetelo. Vi piacerà.
Todd McCarthy – Hollywood Reporter: Star Wars VII pompa nuova energia e vita in un franchising santificato in un modo da resuscitare i vecchi piaceri e puntare in promettenti nuove direzioni.
Amy Nicholson – L.A. Weekly: Star Wars VII riporta il franchise alle sue origini da popcorn-movie. E questo è proprio come dovrebbe essere: un buon film, niente di più. Voto: B
Joshua Rothkopf – Time Out: lo spirito della trilogia originale di George Lucas (si può tranquillamente dimenticare il secondo trio di cinici prequel) fuoriesce da ogni fotogramma. Voto: Voto: 5/5
Tom Long – Detroit News: Sì, aiuta il nucleo degli attori originali ma è più l’energia, l’umorismo e la semplicità della regia. E’ l’atmosfera generale. Voto: B +
Ty Burr – Boston Globe: JJ Abrams riprende la leggerezza pop del primo Star Wars. Voto: 3.5 / 4
Fulvia Caprara – La Stampa: A Daisy Rider (e al partner John Boyega), si deve la ventata d’innovazione che attraversa l’opera, la linfa vitale che regola iniezioni di energia e proiezione sul futuro. Invece di essere la semplice rilettura di un successo planetario. Il film, anche grazie all’esile Ridley, annuncia il potente avvio di altre, imperdibili avventure.
Paolo Mereghetti – Il corriere della sera: Abrams che si è fatto carico di scriverne la sceneggiatura con Lawrence Kasdan e Michael Arndt ma che soprattutto ha saputo recuperare lo spirito originale proprio mentre apriva la storia verso nuovi sviluppi. J.J. Abrams gioca proprio con questa sensazione, che poi era il segreto del cinema di genere messo a punto dalla Hollywood classica: offrire a chi guarda il piacere di trovare situazioni nuove dentro personaggi e temi ricorrenti. Ci si muove dentro territori conosciuti senza sentire il peso del ricalco o della copia (…). E se ci si dimentica per un momento della campagna di marketing e merchandising che ha invaso occhi e menti e si ritrova il piacere (infantile) delle favole, il divertimento è assicurato.
Gabriele Romagnoli – la Repubblica: J.J. Abrams e i suoi sceneggiatori avevano un problema: come riprendere una narrazione interrottasi 32 anni fa con Il ritorno dello Jedi? Missione quasi impossibile. Compiuta affidando ai vecchi miti il compito di garanti, benedicenti apparizioni che ci confortano e ci fanno sentire a casa. Nella storia non si entra, ci si precipita. È subito battaglia, necessità di schierarsi, richiamo all’azione come purezza: purificazione. Ogni scena s’infila nell’altra senza dare tempo, semmai ritmo. Gli inciampi sono piuttosto nelle parole, in un paio di battute da cartellino rosso. (…) Non sono i personaggi la cosa principale nella ricetta di Guerre stellari, ma il contesto, la forma, i valori. Quelli restano immutati e proprio per questo glorificati nell’osanna della ripetizione.