Stasera in tv: “Baarìa” su Rete 4
Canale 5 stasera propone “Baarìa”, film drammatico el 2009 diretto da Giuseppe Tornatore e interpretato da Francesco Scianna, Margareth Madè, Raoul Bova, Laura Chiatti, Vincenzo Salemme, Luigi Lo Cascio, Michele Placido e Monica Bellucci.
Cast e personaggi
Francesco Scianna: Giuseppe “Peppino” Torrenuova
Margareth Madè: Maria Anna “Mannina” Scalìa
Lina Sastri: Tana
Ángela Molina: Sarina da adulta
Nicole Grimaudo: Sarina da giovane
Valentino Picone: Luigi Scalìa
Salvatore Ficarra: Nino Torrenuova
Gaetano Aronica: Ciccio Torrenuova
Alfio Sorbello: Ciccio da bambino
Marco Iermanò: Pietro da ragazzo
Lollo Franco: don Giacinto
Gisella Marengo: Matilde
Giovanni Gambino: Peppino da bambino
Giuseppe Garufi: Pietro da bambino
Raoul Bova: giornalista romano
Aldo Baglio: affarista
Paolo Briguglia: maestro di catechismo
Fabrizio Romano: Onofrio Pace
Luigi Maria Burruano: farmacista
Laura Chiatti: studentessa
Giorgio Faletti: Corteccia
Beppe Fiorello: venditore dollari
Donatella Finocchiaro: merciaia
Corrado Fortuna: Renato Guttuso
Nino Frassica: Giacomo Bartolotta
Leo Gullotta: Liborio
Gabriele Lavia: maestro delle commissioni esami
Luigi Lo Cascio: giovane con sindrome di Down
Enrico Lo Verso: Minicu
Marcello Mazzarella: podestà
Vincenzo Salemme: capo comico
Monica Bellucci: ragazza del muratore
Michele Placido: esponente del PCI
Rossana Giacalone: Teresa, l’istruttrice di ballo
Tony Sperandeo: allevatore
Sebastiano Lo Monaco: padrone del magazzino di limoni
Enrico Salimbeni: Alberto Lattuada
Alessandro Di Carlo: Alberto Sordi
Alessandro Schiavo: Ignazio Buttitta
Orio Scaduto: Gaspare
Elena Russo: sposa
Nino Russo: sindaco
Manuela Spartà: ragazza all’uliveto
La trama
Una storia, divertente e malinconica, di grandi passioni e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi…
Una famiglia siciliana raccontata attraverso tre generazioni: da Cicco al figlio Peppino al nipote Pietro…
Sfiorando le vicende private di questi personaggi e dei loro familiari, il film evoca gli amori, i sogni, le delusioni di un’intera comunità vissuta tra gli anni trenta e gli anni ottanta del secolo scorso nella provincia di Palermo: negli anni del Fascismo Cicco è un modesto pecoraio che trova, però, il tempo di dedicarsi al proprio mito: i libri, i poemi cavallereschi, i grandi romanzi popolari.
Nelle stagioni della fame e della Seconda Guerra Mondiale, suo figlio Peppino s’imbatte nell’ingiustizia e scopre la passione per la politica. Nel Dopoguerra, il fatale incontro con la donna della sua vita. Una relazione osteggiata da tutti perché Peppino è diventato comunista. Ma i due ragazzi riusciranno a realizzare il loro sogno d’amore.
Il nostro commento
Tornatore è un virtuoso del mezzo cinematografico, ma anche un narratore di emozioni che ama profondamente la sua terra e che con questa opera decide di omaggiarne malinconicamente il percorso storico, sociale e politico, ma lasciando la storia sullo sfondo e scegliendo un nostalgico “amarcord”, figlio di suggestioni infantili, profumi di una Sicilia e di un’umanità che sembrano ormai così lontani.
Baarìa aspira ad essere un “kolossal d’autore”, un termine astruso per il cinema italiano degli ultimi tempi, una vera contraddizione in termini che però rende bene l’idea di cosa si sia voluto tentare con un film che ha l’ambizione di voler essere accessibile a tutti, ma anche mantenere un’identità autorale, un affresco corale con tutte le fisiologiche difficoltà che può dare una narrazione così intensa e complessa che attraversa un lasso di tempo così ampio.
Che il film transitato a Venezia abbia diviso la critica è comprensibile, mentre il nostro cinema ha bisogno di svecchiarsi, Tornatore sembra andare controcorrente e torna indietro nel tempo, cita i grandi maestri del passato, ci ricorda le nostre radici puntando sui personaggi, sulla gente e sulla memoria collettiva.
Il film di Tornatore parla con semplicità al grande pubblico, raccontando storie di tutti i giorni con gli occhi di un fanciullo e l’estro di un artista, un connubio che non sempre però funziona, ma che comunque non lascia indifferenti e Baarìa è tutto questo: un intenso ritratto corale visivamente coivolgente, popolato però da personaggi che non sempre lasciano il segno, ma quando lo fanno riescono comunque a dare un senso ad un’opera tanto imperfetta quanto lo può essere la vita stessa.
“Baarìa” è un suono antico, una formula magica, una chiave. La sola in grado di aprire lo scrigno arrugginito in cui si nasconde il mio film più personale. Una storia divertente e malinconica, di grandi amori e travolgenti utopie. Una leggenda affollata di eroi… Baarìa è anche il nome di un paese siciliano dove la vita degli uomini si dipana lungo il corso principale. Ma percorrendole avanti ed indietro per anni, puoi imparare ciò che il mondo intero non saprà mai insegnarti. (Giuseppe Tornatore in un’intervista)
Note di regia
In base ad una delle innumerevoli etimologie possibili, Bagheria
deriverebbe anche da “Bab el gherid”, che in arabo dovrebbe voler dire Porta del vento. Ma, da che mondo è mondo, noi l’abbiamo sempre chiamata Baarìa.
Si, Baarìa, provincia di Palermo, il paese dove sono nato e cresciuto sino all’età di ventotto anni. Troppi per don Fabrizio Salina, il Principe deIlGattopardo, che sosteneva si dovesse abbandonare la Sicilia prima del diciassettesimo compleanno, per impedire al carattere degli uomini d’assimilare i difetti dei siciliani.
Io, dunque, ho fatto a tempo ad assorbirli tutti. Primo, certamente, il credere che il luogo in cui si è nati sia l’ombelico del mondo, anzi il mondo stesso. Ultimo, ma non meno grave, l’effimero rifugiarsi nel limbo dei ricordi una volta appurato che il mondo, in realtà, era sempre stato da un’altra parte e girava senza di noi.
Ecco, è forse per rincorrere l’ingenuità perduta il giorno in cui sono sceso dalla nave della Sicilia, o peggio, per essere coerente con le mie tare di baariòto, che da più di vent’anni (sebbene qualche traccia sia già emersa nelle mie opere d’ambiente siciliano) rimugino di farci un film su quella stagione ineffabile e senza tempo della mia vita in cui l’Universo nasceva a via Gioacchino Guttuso 114, si snodava da piazza Madrice lungo lo stratonello di corso Umberto I, e finiva alla rotonda di Palagonia. Poche centinaia di metri, tutto sommato. Ma percorrendole avanti e indietro per anni, potevi imparare ciò che il mondo non ti avrebbe mai insegnato. [Giuseppe Tornatore]
I numeri del film
9 mesi di preparazione
12 mesi di costruzioni scenografiche
25 settimane di riprese
1/10/2007inizio riprese
7/8/2008 fine riprese
4 periodi di interruzione delle riprese (problemi meteo, esigenze organizzative)
122 locations
2.800 costumi
174 scene
210 personaggi
63 attori professionisti
147 attori non professionisti
35.000 comparse
200 componenti di troupe
350 tecnici per le costruzioni scenografiche
1.200 metri cubi di legname
250 veicoli di scena, carrozze, carretti, auto d’epoca, etc…
1.500 animali di scena
2.603 inquadrature girate
3.222 tagli di montaggio
1.107 interventi digitali
2 edizioni (dialetto siciliano e italiano)
1.431 musicisti in 25 turni di registrazione
27 temi musicali originali
30 brani di repertorio musicale
Dalla fine degli anni ’10 ad oggi, l’arco storico compreso nel film
Curiosità
- Il film ha inaugurato la 66ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
- Il film è stato scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar 2010, ma non superò le preselezioni per la candidatura agli Oscar nella categoria miglior film straniero.
- Il film ha ottenuto 14 candidature ai David di Donatello, conquistando il “David Giovani” e il premio per la migliore colonna sonora.
- Il film è stato premiato ai Nastri d’Argento con il “Nastro dell’anno”, come film che rappresenta nella sua eccezionalità il “caso” artistico e produttivo dell’annata.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sonod el maestro Ennio Morricone che con questo film colleziona l’ottavo David di Donatello per il miglior musicista.
- Le musiche della colonna sonora sono state eseguite dall’orchestra Roma Sinfonietta (con l’organo della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri di Roma), composta da: Giorgio Carmini (organo), Gianni Perilli (ciaramella), Vincenzo Castellana (tamburo a cornice, friscalettu), Michele Piccione (zampogna, marranzano), Franco Ferranti (clarinetto) e Bruno Battisti D’Amario (chitarra classica).
- I brani “Baarìa” e “Oltre” sono eseguiti dalla Banda musicale dell’Arma dei Carabinieri, diretta da Ennio Morricone. Le voci dei carrettieri sono tratte dal CD Canzuna a la carrittera (etichetta Fonti Musicali, FMG 230), eseguite da I cantori di Bagheria.
1. Sinfonia per Baarìa
2. Ribellione
3. Baarìa
4. Il Corpo e la Terra
5. Lo Zoppo
6. Brindisi
7. Un Gioco Sereno
8. La Visita
9. Un Fiscaletto
10. Racconto di una Vita
11. La Terra
12. Verdiano
13. Baarìa [Versione per Banda]
14. Oltre
15. Prima e Dopo
16. I Mostri
17. L’Allegro Virtuoso di Zampogna
18. A Passeggio Nel Corso
19. Il Vento, il Mare, i Silenzi
Per ascoltare la colonna sonora integrale clicca QUI.