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Stasera in tv: “Il giovane favoloso” su Rai 3

Rai 3 stasera propone Il giovane favoloso, film biografico del 2014 diretto da Mario Martone e interpretato da Elio Germano, Michele Riondino, Massimo Popolizio e Iaia Forte.

pubblicato 13 Gennaio 2017 aggiornato 30 Luglio 2020 02:36

 

Cast e personaggi

Elio Germano: Giacomo Leopardi
Michele Riondino: Antonio Ranieri
Massimo Popolizio: Monaldo Leopardi
Anna Mouglalis: Fanny Targioni Tozzetti
Valerio Binasco: Pietro Giordani
Paolo Graziosi: Carlo Antici
Iaia Forte: signora Rosa
Sandro Lombardi: don Vincenzo
Raffaella Giordano: Adelaide Antici
Edoardo Natoli: Carlo Leopardi
Isabella Ragonese: Paolina Leopardi
Federica De Cola: Paolina Ranieri
Giorgia Salari: Maddalena Pelzet
Gloria Ghergo: Teresa Fattorini (“Silvia”)
Vanni Leopardi: cocchiere

 

La trama

Leopardi è un bambino prodigio che cresce sotto lo sguardo implacabile del padre, in una casa che è una biblioteca. La sua mente spazia ma la casa è una prigione: legge di tutto, ma l’universo è fuori. In Europa il mondo cambia, scoppiano le rivoluzioni e Giacomo cerca disperatamente contatti con l’esterno. A ventiquattro anni, quando lascia finalmente Recanati, l’alta società italiana gli apre le porte ma il nostro ribelle non si adatta. A Firenze si coinvolge in un triangolo sentimentale con Antonio Ranieri, l’amico napoletano con cui convive da bohémien, e la bellissima Fanny. Si trasferisce infine a Napoli con Ranieri dove vive immerso nello spettacolo disperato e vitale della città plebea. Scoppia il colera: Giacomo e Ranieri compiono l’ultimo pezzo del lungo viaggio, verso una villa immersa nella campagna sotto il Vesuvio.

 

 

Note di regia

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Abbiamo scritto la sceneggiatura del film attingendo agli scritti di Leopardi e all’insieme del suo epistolario, lo scrigno attraverso cui è possibile seguire la sua breve vita dalla Recanati della biblioteca paterna fino alla Napoli del colera e del Vesuvio. Ed ecco la famiglia di Giacomo, il padre Monaldo, il compagno della vita Antonio Ranieri, gli intellettuali del tempo, la donna per la quale si accese di passione, Fanny Targioni Tozzetti… Ma il mio interesse non è per l’aneddoto: la vita di Leopardi è tutt’uno con la sua scrittura, si potrebbe dire che non c’è un suo verso, non c’è un suo rigo che non sia autobiografico. Leopardi sa, con molto anticipo su Proust, o su Beckett, che solo la radicale esperienza di se stessi consente la partita con la verità: da qui le poesie, lo Zibaldone, le Operette morali. È per questo che oggi possiamo sentire Leopardi con tanta forza. Affrontare la vita di Leopardi significa inoltre svelare un uomo libero di pensiero, ironico e socialmente spregiudicato, un ribelle, per questa ragione spesso emarginato dalla società ottocentesca nelle sue varie forme, un poeta che va sottratto una volta e per tutte alla visione retorica che lo dipinge afflitto e triste perché malato. Dopo Noi credevamo, ho voluto insistere con questo film nel tentativo di riportare alla luce pezzi del nostro passato a mio avviso preziosi per il presente, ma questa volta non si tratta di un film storico. Il giovane favoloso vuole essere la storia di un’anima, che ho provato a raccontare, con tutta libertà, con gli strumenti del cinema. [Mario Martone]

 

 

Curiosità

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  • Il film ha vinto 5 David di Donatello (Migliore attore protagonista a Elio Germano, Migliore scenografia, Migliori costumi, Miglior trucco e Migliori acconciature), 1 Nastro d’Argento (Miglior film), 1 Globo d’Oro (Miglior film).
  • Il film è stato presentato in concorso alla 71ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove ha ricevuto svariati premi tra cui: Premio Pasinetti a Elio Germano; Premio Vittorio Veneto a Elio Germano, Premio AKAI a Iaia Forte e Premio Piero Piccioni al musicista Sacha Ring.
  • Le musiche originali del film sono del musicista tedesco Sascha Ring alias Apparat.
  • Nella colonna sonora accanto alle musiche originali e a quelle che Sasha Ring ha rielaborato attingendo a suoi brani precedenti, nel film compaiono anche diverse musiche di Gioacchino Rossini, pesarese e coevo di Leopardi, come lui genio precoce. L’andantino dalla sonata IV, uno dei temi ricorrenti del film, fu composto da Rossini a dodici anni. Oltre all’andantino dalle Sonate a quattro, nel film si ascoltano anche due brani dallo Stabat mater, e frammenti dalle opere Matilde di Shabran e Guglielmo Tell. La maggior parte delle incisioni provengono dall’archivio del Rossini Opera Festival. Compaiono inoltre tre antiche canzoni napoletane (Lo cardillo, Lo guarracino, Fenesta vascia) e il brano elettronico Outer di Doug Van Nort, pubblicato nel disco collettivo Quartet for the end of the space.