Stasera in tv: “Invictus – L’invincibile” su Rete 4
Rete 4 stasera propone Invictus – L’invincibile (Invictus), dramma biografico a sfondo sportivo del 2009 diretto da Clint Eastwood e interpretato da Morgan Freeman, Matt Damon, Adjoa Andoh e Clint Eastwood.
Cast e personaggi
Morgan Freeman: Nelson Mandela
Matt Damon: François Pienaar
Adjoa Andoh: Brenda Mazikubo
Tony Kgoroge: Jason Tshabalala
Julian Lewis Jones: Etienne Feyder
Patrick Mofokeng: Linga Moonsamy
Matt Stern: Hendrik Booyens
Leleti Khumalo: Mary
Marguerite Wheatley: Nerine Winter Pienaar
Patrick Lyster: Padre di F. Pienaar
Penny Downie: Madre di F. Pienaar
McNiel Hendriks: Chester Williams
Scott Eastwood: Joël Stransky
Isaac Feau’nati: Jonah Lomu
Grant L. Roberts: Ruben Kruger
Doppiatori italiani
Renato Mori: Nelson Mandela
Riccardo Rossi: François Pienaar
Roberta Greganti: Brenda Mazikubo
Roberto Gammino: Jason Tshabalala
Paolo Buglioni: Etienne Feyder
Alessandro Ballico: Linga Moonsamy
Roberto Stocchi: Hendrik Booyens
Gilberta Crispino: Mary
Rossella Acerbo: Nerine Winter Pienaar
Valerio Sacco: Chester Williams
Gianfranco Miranda: Joël Stransky
Michele Gammino: Mr. Pienaar
Elisabetta Bisetti: Mrs. Pienaar
La trama
1990, dopo ventisette anni di detenzione il leader politico sudafricano Nelson Mandela (Morgan Freeman) viene scarcerato, alla sua liberazione seguirà un periodo difficile e tumultuoso con elezioni che lo vedranno eletto a Presidente della nazione, ma il suo insediamento e la transizione non saranno affatto semplici, gli Afrikaner minoranza bianca che sino a quel momento ha sottomesso la popolazione di colore con l’odioso regime dell’apartheid non vuole accettare il cambiamento in corso.
Dall’altra parte i sudafricani di colore sfiancati da anni di soprusi e abusi di un regime razzista e violento, che ora fruiscono di una cercata e sofferta democrazia, che però rischia di trasformarsi politicamente in un arma a doppio taglio, ma Mandela non ha intenzione di usare matodi e intenti del regime che ha contribuito a contrastare per decenni.
Così quando la squadra di rugby degli Springbok, boicottata ed espulsa dalle competizioni internazionali proprio a causa dell’applicazione dell’Apartheid da perte del vecchio governo, viene riammessa ai campionati del mondo e il Sudafrica diventa nazione ospitante dopo un decennio di esilio, il leader sudafricano capisce l’importanza di un’occasione del genere e non solo impedisce che la squadra e i colori verde e oro vengano aboliti, ma convoca il capitano Francois Pienaar (Matt Damon) per raccontargli la sua idea di cambiamento, e il suo progetto che miscela pace, politica e sport.
Così nel 1995 la squadra degli Springbok, dopo una lunga serie di sconfitte, riuscirà a battere i temibili neozelandesi All Black in una memorabile finale e a diventare campioni del mondo, riunendo sotto un’unica bandiera, quella del rugby e della neonata nazione arcobaleno, l’intero Sudafrica che comincerà ad entrare in una nuova fase politica permettendo alla nazione di crescere e guardare con rinnovata speranza ad un futuro migliore.
Il nostro commento
Cambiamento, questa è la parola che continua a tornare nel film di Clint Eastwood, il regista torna a parlare di sport dopo lo struggente Million Dollar Baby, sport come veicolo di cambiamento e di riscatto, raccontando la parabola di un’intera nazione unita dalla visione di un lungimirante leader politico sotto i colori di una squadra simbolo di un nuovo inizio, e lo fa con il suo caratteristico stile efficace ed asciutto, privo di fronzoli, fruibile oltre ogni immaginazione, diretto e schietto come il carattere determinato di un cineasta capace di mettersi dalla parte del grande pubblico senza rinunciare ad una rigorosa impronta autorale, senza per questo mai dimenticare il fattore emozione.
Invictus – L’invicibile regala un Morgan Freeman in una performance minimalista e proprio per questo realistica e di rara efficacia, un Matt Damon che continua a stupire per la versatilità delle sue performance e un Clint Eastwood odierno rappresentante di un cinema d’altri tempi, rigoroso, epico, emozionante e mai autoreferenziale, insomma ennesimo centro per mr. Eastwood.
Curiosità
- Il film è un adattamento cinematografico del romanzo “Ama il tuo nemico (Playing the Enemy: Nelson Mandela and the Game that Made a Nation)” di John Carlin, a sua volta ispirato a fatti realmente accaduti.
- Il film è stato candidato a 2 Premi Oscar: Miglior attore protagonista a Morgan Freeman e Miglior attore non protagonista a Matt Damon.
- Il titolo prende spunto dalla poesia omonima scritta dal poeta inglese William Ernest Henley nel 1885, usata da Nelson Mandela per alleviare gli anni della sua prigionia durante l’apartheid. La si può sentire recitata da Mandela durante il film.
- Nelson Mandela stesso ha detto che solo Morgan Freeman avrebbe potuto interpretarlo e Freeman è stato l’unico candidato al ruolo.
- Morgan Freeman, che è stato un amico di Nelson Mandela per molti anni, si è preparato per il ruolo di Mandela guardando alcuni nastri in cui il leader politico perfezionava il suo accento. Tuttavia la parte più difficile è stato il carisma di Mandela, che non poteva essere imitato: “Volevo evitare di imitarlo, avevo bisogno di essere lui, e questa è stata la sfida più grande. Quando si incontra Mandela, sai di essere in presenza di pura grandezza, ma è qualcosa che solo lui emana e che spinge le persone ad essere migliori. Questa è la sua vocazione nella vita. Alcuni lo chiamano il magico Madiba e non sono sicuro che la magia possa essere spiegata”.
- La cella di prigione che la squadra di rugby sudafricana ha visitato era la cella di una prigione vera dove Mandela rimase per la maggior parte dei suoi anni di prigionia.
- Prima di iniziare le riprese Morgan Freeman e Lori McCreary hanno fatto un viaggio in Sudafrica per ottenere la benedizione di Nelson Mandela per il film. Secondo quanot raccontato da McCreary, Freeman ha esordito dicendo: “Madiba, abbiamo lavorato a lungo su questo altro progetto, ma abbiamo appena letto qualcosa che pensiamo possa arrivare al cuore di chi sei…”. Prima che Freeman finisse la frase Madiba ha detto: “Ah, la Coppa del mondo”. Per McCreary quello è stato il segnale che stavano andando nella giusta direzione.
- Morgan Freeman è mancino, ma per interpretare Nelson Mandela il più accuratamente possibile, qualcosa che era molto importante per lui, si è addestrato ad usare la mano destra come Mandela per quando nel film viene visto scrivere.
- Matt Damon ha informato Clint Eastwood sul fisico di Francois Pienaar: “Sai, questo ragazzo è enorme!”. Eastwood ha risposto che avrebbe sistemato tutto con angolazioni di ripresa studiate che avrebbero trasformato qualsiasi uomo di altezza media in un gigante.
- L’assistente personale di Nelson Mandela, Zelda La Grange, a quanto pare ha chiesto a Morgan Freeman di smettere di camminare come Mandela in modo che potesse capire la differenza tra i due.
- Per le riprese durante la partita c’erano solo 2.000 comparse sugli spalti. Utilizzando tecniche di motion-capture, il team degli effetti visivi è stato in grado di riempire lo stadio con 62.000 tifosi.
- Matt Damon ha fatto una visita a casa di Francois Pienaar per chiedere al giocatore assistenza nella preparazione per il suo ruolo. Pienaar ha preparato una cena per Damon e in seguito ha affermato di essere stato colpito da Damon: “E’ un ragazzo fantastico, mi ha colpito la sua umiltà e il suo ficcante senso dell’umorismo, voleva imparare tutto il possibile su di me, la mia filosofia come capitano e come è stato per noi nel 1995. Abbiamo anche chiacchierato sul rugby, quello che succede nella formazione e gli aspetti tecnici. Ci siamo divertiti molto”.
- Durante la realizzazione di questo film, Clint Eastwood è diventato un fan del rugby. Mentre era in Sudafrica ha passato intere nottate ha visionare ore di partite di rugby.
- La band preferita di Nelson Mandela, il Soweto String Quartet, è stato assunto per lavorare al film.
- Tutte le partite di rugby sono state girate presso l’Ellis Park Stadium di Johannesburg, dove si sono svolte le vere partite. Gran parte dello stadio è cambiato dal 1995 così lo scenografo James J. Murakami ha fatto ricerche approfondite per riportare il posto all’aspetto di un tempo. A supporto del lavoro di scenografia è stata utilizzata CG per completare l’effetto.
- Morgan Freeman e il suo partner di produzione Lori McCreary stavano sviluppando da anni un film su Nelson Mandela (“Madiba”). Inizialmente hanno cercato di adattare l’autobiografia di Mandela “Long Walk to Freedom”, ma dal momento che la storia copriva molti decenni sarebbe stato impossibile condensarla in un lungometraggio.
- La scena dell’ufficio del presidente, dove Nelson Mandela e Francois Pienaar ebbero il loro primo incontro, è stata girata negli uffici della Union Buildings, la sede del governo nella capitale Pretoria. Era la prima volta che un film veniva girato in quei locali.
- Le scene in esterni della casa di Nelson Mandela sono state realizzate nella sua residenza di Johannesburg, mentre le scene in interni sono state girate in una casa a Città del Capo.
- Morgan Freeman sostituisce la parola “caso” con la parola “destino” nella terza riga della seconda strofa della poesia “Invictus”.
- Jonah Lomu è interpretato da Zak Feaunati, che una volta era un giocatore della squadra “Bath Rugby”.
- La visita di Nelson Mandela al campo di allenamento degli Springbok è stata girata in una zona chiamata Tokai a Città del Capo. Secondo Clint Eastwood, quando la troupe è arrivata sul posto quella mattina hanno scoperto alcuni spettatori insoliti che si aggiravano intorno alla location: un gruppo di babbuini. “Abbiamo dovuto aspettare fino a quando i babbuini se ne sono andati, ma non appena i giocatori hanno ottenuto il via libera sono rimasti in disparte o sugli alberi. Eastwood ridendo ha aggiunto: “Ci guardavano come se si stessero chiedendo: ‘Ma chi sono questi pazzi?'”.
- II film si concentra sull’ispirazione che Nelson Mandela fornì agli Springbok e sul percorso verso l’unità creato tra la sua gente dalla Coppa del mondo di rugby, ma alla sua uscita in Nuova Zelanda il film scatenò una polemica perché si era omesso di raccontare l’intossicazione alimentare dilagante che colpì la squadra All Black prima della finale. La maggior parte dei giocatori All Black che presero parte alla finale lasciavano il campo per vomitare in disparte durante il corso della partita, minando così lo stile tattico aggressivo della Nuova Zelanda e favorendo il gioco difensivo del Sudafrica. Si è in seguito indagato su una potenziale intossicazione alimentare intenzionale da parte del personale dell’hotel che ospitava la squadra della Nuova Zelanda, ma l’indagine si è dimostrata inconcludente.
- Lo sceneggiatore Anthony Peckham è nativo del Sudafrica, un elemento che gli ha dato una visione speciale sulla storia.
- Originariamente la sceneggiatura era intitolata “The Human Factor”.
- Scott Eastwood, che interpreta il mediano d’apertura Joel Stransky (che ha segnato tutti i punti degli Springbok nel finale, tra cui il drop vincente), è il figlio del regista Clint Eastwood.
- Il film costato 60 milioni di dollari ne ha incassati nel mondo circa 122.
La colonna sonora
- Le musiche originali del film sono di Kyle Eastwood e Michael Stevens compositori in tandem anche delle colonne sonore di Lettere da Iwo Jima e Gran Torino entrambi film diretti da Clint Eastwood.
- Kyle Eastwood è il figlio di Clint Eastwood e ha collaborato con il padre alle colonne sonore dei film Mystic River (brani “Cosmo” e “Black Emerald Blues”) e Million Dollar Baby (brani “Boxing Baby”, “Solferino”, “Blue Diner”).
TRACK LISTINGS
1. 9.000 Days – Overtone & Yollandi Nortjie
2. Invictus Theme – Michael Stevens, Kyle Eastwood
3. Colorblind – Overtone
4. Siyalinda (The Waiting) – Michael Stevens, Kyle Eastwood
5. World In Union ’95 – Yollandi Nortjie, Overtone
6. Madiba’s Theme – Michael Stevens, Kyle Eastwood
7. Hamba Nathi – Yollandi Nortjie, Overtone
8. Thanda (Love) – Michael Stevens, Kyle Eastwood
9. Shosholoza – Yollandi Nortjie, Overtone
10. Inkathi (Time) – Michael Stevens, Kyle Eastwood
11. Olé Olé Olé (We Are The Champions) – Yollandi Nortjie, Overtone
12. Enqena (Anxious) – Michael Stevens, Kyle Eastwood
13. The South African National Anthem – Overtone
14. Ukunqoba (To Conquer) – Michael Stevens, Kyle Eastwood
15. Victory – Soweto Swing Quartet
16. Xolela (Forgiveness) – Michael Stevens, Kyle Eastwood
17. The Crossing (Osiyeza) – Yollandi Nortjie, Overtone
18. 9.000 Days (Acoustic) – Emile Welman
Full soundtrack:
9.000 Days – Overtone & Yollandi Nortjie (music video):
Clip e video