Stasera in tv: Mulholland Drive – 20 curiosità e interpretazione del film di David Lynch
Secondo molti, il film più bello ed importante del nuovo millennio: Mulholland Drive continua a far discutere. Cineblog torna sul capolavoro di David Lynch.
Stasera, 10 ottobre, in tv su Iris alle ore 23.10: “Mulholland Drive” (Usa 2001, noit, 145?) di David Lynch; con Naomi Watts, Laura Elena Harring, Justin Theroux, Ann Miller, Dan Hedaya.
Guidare oggi sulla Mulholland Drive regala una duplice emozione. La prima è quella che ha da sempre affascinato tutti quelli che hanno preso una macchina a Los Angeles e guidato sulla celeberrima strada: che è tanto tortuosa quanto magica, con viste mozzafiato (la più bella è quella dell’Hollywood Bowl Overlook). La seconda emozione è pensare che quella strada “è” sia l’incipit del capolavoro di David Lynch sia l’ispirazione per tutto il film. Mulholland Drive viene nuovamente trasmesso in tv oggi: è l’occasione per scoprire qualche curiosità e rinfrescarci la memoria sull’interpretazione dell’opera.
– Già ai tempi del suo I segreti di Twin Peaks, David Lynch aveva pensato in qualche modo a Mulholland Drive. Se ci fosse stata una terza stagione, il regista l’avrebbe centrata sulla figura di Audrey Horne. Il personaggio che interpreta Naomi Watts in Mulholland Drive doveva essere proprio il personaggio di Audrey…
– Mulholland Drive nasce nel 1999 come pilot tv per una serie mai prodotta. Furono spesi 8 milioni di dollari, poi la ABC bloccò il progetto perché la puntata pilota era troppo complicata e, si vocifera, perché la Watts e Laura Harring erano troppo “anziane” per essere protagoniste di un serial. Un anno dopo, la francese Studio Canal diede a Lynch altri 7 milioni per trasformare il pilot in un lungometraggio: il regista, all’inizio restio, accettò, avendo trovato la chiave giusta per concludere la storia.
– I Cahiers du cinéma lo hanno prima eletto miglior film del 2001, poi miglior film della decade 2000-2010.
– Nominato all’Oscar per la miglior regia di Lynch nel 2002; Palma d’oro per la miglior regia a Cannes 2001, ex aequo con L’uomo che non c’era dei Coen. Quell’anno la Palma d’oro come miglior film la vinse La stanza del figlio di Nanni Moretti.
– Il personaggio di Laura Harring decide di chiamarsi Rita dopo aver visto il poster di Gilda, diretto nel 1946 da Charles Vidor. Si tratta del film e del ruolo più celebre di Rita Hayworth.
– Andando all’audizione per il film, la Harring ha avuto un piccolo incidente stradale. Quando si dice il destino…
– Angelo Badalamenti, collaboratore storico di Lynch e autore della meravigliosa colonna sonora, compare in un piccolo ruolo: è l’uomo che beve l’espresso e poi lo sputa durante la riunione.
– La bellissima Sixteen Reasons di Connie Stevens non c’è nella colonna sonora ufficiale. Attenzione tuttavia alla presenza del numero 16 nel film.
– Su richiesta dello stesso Lynch, i dvd del film non hanno suddivisione in capitoli: questo per non compromettere la visione d’insieme del film.
– Il ballo che si vede all’inizio è il Jitterbug, una specie di swing: Diane aveva vinto un contest di quel ballo prima di arrivare a Los Angeles.
– La cantante che canta nel Club Silencio è la sudamericana Rebekah Del Rio, che interpreta una cover di Crying (Llorando) di Roy Orbison.
– Il Club Silencio ovviamente non esiste, ma l’ambientazione dove si sono tenute le riprese sono al Tower Theater di Los Angeles.
– Il titolo, Mulholland Drive, richiama quello di un altro capolavoro della storia del cinema: Sunset Boulevard (Viale del tramonto) di Billy Wilder. Sono entrambe celeberrime strade di Hollywood, e due film decisamente critici nel confronto del sistema hollywoodiano.
– Il nome di Betty richiama il nomignolo di un’altra, celeberrima “piccola” attrice che tentò la fortuna ad Hollywood: Elizabeth Short, meglio conosciuta come la Dalia Nera. La sua fine la conosciamo tutti.
– Il diner Winkie, dove i due uomini si incontrano prima che compaia l'”uomo nero”, e dove Diane incarica il killer di uccidere Rita, è in realtà un vecchio Denny’s (una celebre catena di diner in America). Oggi il posto si chiama Caesar’s.
– Il posto dove il killer biondo tenta di avere delle informazioni da due persone è Pink’s, il luogo più famoso di Los Angeles dove mangiare degli hot dog.
– Ultimo film di Ann Miller, che esordì come attrice negli anni 30. Interpreta la padrona di casa, Coco.
– Secondo un sondaggio condotto da 100 critici cinematografici europei, la scena d’amore tra le due protagoniste è risultata essere la terza scena erotica preferita.
– L’idea del doppio, della donna bionda e della donna mora, è un chiaro riferimento ad Alfred Hitchcock, alle sue protagoniste, e a La donna che visse due volte. Ma è soprattutto una tematica ricorrente nel cinema di Lynch, che tocca proprio l’apice nella “trilogia” composta da Strade perdute, Mulholland Drive e INLAND EMPIRE.
– Il film è dedicato a Jennifer Syme, una giovane attrice californiana, fidanzata per un periodo con Keanu Reeves, e assistente alla regia e attrice in Strade perdute. La Syme morì in un incidente stradale a soli 28 anni nel 2001. Un’altra vittima di Hollywood?
Gli indizi di David Lynch
Nel dvd americano e inglese di Mulholland Drive, si possono leggere 10 indizi che lo stesso David Lynch ha voluto dare allo spettatore sul film:
01. Prestate particolare attenzione all’inizio del film: almeno due indizi sono rivelati prima dei titoli di testa.
02. Notate le apparizioni della lampada rossa.
03. Riuscite a sentire il titolo del film per il quale Adam Kesher sta facendo il casting delle attrici? Viene menzionato di nuovo?
04. Un incidente è un evento terribile… notate il luogo dell’incidente.
05. Chi dà una chiave, e perché?
06. Notate l’abito, il posacenere e la tazza per il caffè.
07. Cosa si sente, cosa accade e cosa si capisce al Club Silencio?
08. Soltanto il talento ha aiutato Camilla?
09. Notate le circostanze in cui appare l’uomo dietro Winkies.
10. Dov’è zia Ruth?
L’interpretazione più diffusa: un film anti-Hollywood
Premessa: per un’approfondimento serio e completo di Mulholland Drive, bisogna leggere saggi, interpretazioni on line articolate e argomentate. E, soprattutto, libri. Si può ad esempio iniziare con David Lynch – Mulholland Drive di Luca Malavasi (Lindau).
Di interpretazioni sul film ce ne sono tante (freudiane, strutturaliste, surrealiste…), e non è detto che sia ancora stato scoperto tutto, figurarsi. Qui diamo soltanto un riassunto dell’interpretazione che va per la comune, quella più diffusa e ormai ritenuta dal mondo cinefilo come “ufficiale”. Dopo più di 10 anni lo si può dire senza lesa maestà, no?
La prima parte del film, fino a quando la macchina da presa non si tuffa nella scatola blu, è un sogno di Diane (Naomi Watts). In questo sogno la donna si chiama Betty, un’attrice arrivata a Los Angeles, piena di sogni e speranze. Qui conosce Rita (Laura Harring), che ha perso la memoria dopo un incidente, e l’aiuta a capire chi sia. Nel sogno Betty è tutto quello che non è nella realtà: ha successo, ottiene provini che le vanno benissimo, ed ha a fianco la donna che ama.
La seconda parte del film, invece, ci fa vedere com’è andata per davvero a Diane. Arrivata a Los Angeles carica di sogni, questi si sono tutti infranti. Camilla (ancora la Harring), la donna che ama, ha una relazione con il regista Adam (Justin Theroux), che le ha regalato fama e successo. Diane fa solo delle piccole particine nei suoi film, e nulla più. Diane è distrutta dal dolore per aver perso la sua amata: quindi assolda un killer (il ragazzo biondo) per eliminarla. La prova della morte della donna sarà una chiave blu che troverà in casa. Quando Diane la trova, divorata dai rimorsi e dai sensi di colpa, si suicida. È suo il cadavere che si vede nel letto.
È molto probabile che Diane sia stata spinta addirittura dai genitori a provare la strada della fortuna di Hollywood: dopo aver vinto il contest di Jitterbug, la donna se ne va a Los Angeles dalla zia. Los Angeles nel film è una città bellissima, dai panorami mozzafiato, notturna e seducente. È una “sirena” attraente, che però poi sa anche mostrare il suo lato più spietato. Nel sogno è Adam ad essere tradito dalla moglie, e in più perde il controllo sul film che sta dirigendo. Nella realtà è tutto il contrario…
Notare infine i due vecchietti che escono assieme a Betty dall’aeroporto, e che infine “impauriscono” Diane fino a condurla al suicidio: potrebbero essere proprio i suoi genitori, coloro che per primi avevano magari creduto nelle sue possibilità. Il cerchio a suo modo si chiude. Illusa dai sogni di una città dorata, Betty fa la fine di decine e decine di persone fagocitate da un sistema per nulla umano che tutto tritura e che tutto dimentica.
Fate attenzione al foglio appiccicato ad un palo mentre Betty e Rita chiamano un taxi per dirigersi verso il Club Silencio: c’è scritto “Hollywood is HELL!”.
Vi lasciamo con il trailer originale del film.