Home Curiosità Stasera in TV, Ruslan su Italia 1 con Steven Seagal

Stasera in TV, Ruslan su Italia 1 con Steven Seagal

Steven Seagal alle prese con una storia di feroce vendetta (strano…), questa volta con ambientazione russa e tanti nemici mafiosi da sconfiggere a colpi di Aikido

pubblicato 26 Aprile 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 15:23

Non importa con cosa tu sia armato, pugnale, pistola o fucile, se di fronte hai Steven Seagal, dì le tue preghiere… Il riassunto di un’intera carriera in una riga, forse un po’ riduttivo, ma rende bene il senso di ogni film con protagonista il grande Steven, cui le sceneggiature vengono cucite addosso alla perfezione da decenni, quasi come le esotiche giacche che indossa nelle sue apparizione pubbliche, sempre sgargianti e sempre più abbondanti. In Ruslan – Guidato per uccidere nessuna sorpresa, ma tanta sana violenza, questa volta contro la mafia russa, contro cui il nostro eroe deve vendicarsi per avergli quasi ucciso la figlia innocente.

Cast

Steven Seagal: Ruslan
Dmitry Chepovetsky: Stephan Abramov
Igor Jijikine: Mikhail Abramov
Robert Wisden: Terry Goldstein
Inna Korobina: Catherine
Zak Santiago: Detective Lavastic

Trama

Ruslan Drachev (Steven Seagal) è uno scrittore di thriller dall’oscuro passato che vive a San Pietroburgo: la figlia gli comunica di essere in procinto di sposarsi con il figlio di un pericoloso boss mafioso. Ruslan non approva ma decide di partecipare alle nozze: ma alla vigilia del matrimonio scopre che la figlia e la ex moglie sono state brutalmente aggredite e si trova in ospedale in gravi condizioni. Assieme al futuro sposo decide di scovare il colpevole…

Critica

Ennesima sceneggiatura fotocopiata, in cui viene semplicemente cambiata la provenienza dei cattivi: questa volta sono i russi (come in ogni thriller che si rispetti dell’ultimo decennio). Ruslan (che vuol dire “Leone”), è tale e quale a ogni altro personaggio di Seagal degli ultimi 30 anni: un passato da dimenticare fatto di errori e violenza, una famiglia da salvare, pochi dialoghi e montagne di pugni. Le scene di lotta sono ormai circensi, con Seagal che gigioneggia come un pensionando wrestler menando cazzotti a destra e sinistra senza nemmeno troppa convinzione e attendendo che legioni di comparse cadano al suolo come pere mature. La colpa è soprattutto dei registi inesperti o incapaci cui vengono affidate le produzioni (Jeff King, che ha diretto il film in questione è un misconosciuto regista canadese di serie tv) e che non riescono a mettere in luce quel poco di carisma che ancora resta nel grande (in tutti i sensi) Steve. Solo per Seagal dipendenti e patiti di revenge movies.