Stasera in tv su Rai 2: “John Carter” con Taylor Kitsch
Rai 2 stasera propone “John Carter”, avventura fantascientifica del 2012 diretta da Andrew Stanton, ispirata al romanzo “Sotto le lune di Marte” di Edgar Rice Burroughs e interpretata da Taylor Kitsch, Willem Dafoe e Lynn Collins.
Cast e personaggi
Taylor Kitsch: John Carter
Lynn Collins: Dejah Thoris
Willem Dafoe: Tars Tarkas
Thomas Haden Church: Hajus
Samantha Morton: Sola
Dominic West: Sab Than
Polly Walker: Sarkoja
James Purefoy: Kantos Kan
Mark Strong: Matai Shang
Ciarán Hinds: Tardos Mors
Bryan Cranston: Powell
Daryl Sabara: Edgar Rice Burroughs
Doppiatori italiani
Gabriele Sabatini: John Carter
Domitilla D’Amico: Dejah Thoris
Luca Biagini: Tars Tarkas
Renzo Stacchi: Hajus
Laura Romano: Sola
Fabrizio Pucci: Sab Than
Claudia Razzi: Sarkoja
Gaetano Varcasia: Kantos Kan
Angelo Maggi: Matai Shang
Rodolfo Bianchi: Tardos Mors
Stefano De Sando: Powell
Flavio Aquilone: Edgar Rice Burroughs
La trama
Tratto dal classico fantascientifico di Edgar Rice Burroughs, le cui immaginarie avventure hanno ispirato molti registi di ieri e di oggi, il film racconta la storia di John Carter (Taylor Kitsch), capitano dell’esercito stanco della guerra, che viene inspiegabilmente trasportato sulle misteriose pianure del pianeta Barsoom (Marte), dove si ritrova coinvolto in un conflitto di proporzioni epiche tra gli abitanti del pianeta tra i quali Tars Tarkas (Willem Dafoe) e l’affascinante principessa Dejah Thoris (Lynn Collins). In un mondo sull’orlo del collasso, Carter scopre che la sopravvivenza di Barsoom e della sua gente è nelle sue mani.
Il nostro commento
Andrew Stanton, regista del gioiello d’animazione Wall-e debutta nel suo primo live-action portando per la prima volta sullo schermo John Carter, il celeberrimo personaggio creato dallo scrittore Edgar Rice Burroughs, il papà di Tarzan.
Stanton dimostra di trovarsi a suo agio nel maneggiare elementi fantascientifici e una massiccia dose di CG, in questo caso davvero ben sfruttata e che dona al film Disney un impatto visivo notevole e un look alla Star Wars di grande immersività.
Non abbiamo citato a caso Star Wars perchè il John Carter di Stanton pesca visivamente a piene mani dall’universo lucasiano e più in generale dalla fantascienza di sempre: dal desertico Pianeta rosso che ricorda Tatooine, alla fauna che lo popola sino ad ammiccare ad una corsa di sgusci e ad un’arena che sembra arrivare dritta dritta dal pianeta Geonosis; ma all’interno del film ci sono davvero molti elementi piacevolmente familiari per chi possiede una buona infarinatura di fantascienza in celluloide, vedi ad esempio i poteri donati dalla gravità di Marte all’eroe di turno, che come un novello Superman li sfrutterà a fin di bene per combattere al fianco di un popolo che finirà per “adottarlo”.
John Carter va ben oltre il film di fantascienza per famiglie, Stanton e la Disney scommettono su un’intrigante digressione vintage e avventurosa del genere che a ben vedere è la medesima che ispirò Lucas quando ideò la sua leggendaria space-opera e in questo caso forte anche di una solida controparte cartacea, che lo scrittore Edgar Rice Burroughs ampliò in una vera e propria saga, dandole i connotati dell’opera di culto e tutti gli elementi epici necessari a farne un caposaldo della letteratura fantastica.
John Carter è un film che siamo certi conquisterà gli appassionati della fantascienza più classica e forse un po’ meno chi è in cerca di un intrattenimento “next generation” più modaiolo e fracassone in stile videogame.
Curiosità
– Probabilmente il film con i suoi 79 anni detiene il record per il più lungo periodo di sviluppo di un progetto cinematografico. La fase di pre-produzione di una versione cinematografica è iniziata nel 1931 quando Robert Clampett (regista dei “Looney Tunes”) si avvicinò all’autore Edgar Rice Burroughs per fare un film di animazione tratto dal primo libro della serie “Sotto le lune di Marte” (cui si ispira questo film). L’idea era di trasformare John Carter nel primo lungometraggio d’animazione americano capace di battere il “Biancaneve e i sete nani” di Walt Disney.
– Durante le riprese a Big Water nello Utah, la troupe ha scoperto casualmente uno scheletro di sauropode lungo 18 metri.
– Robert Zemeckis ha rifiutato la regia del film affermando che già George Lucas aveva ampiamente saccheggiato l’opera di Burroughs e che si rischiava di fare un clone di “Star Wars”.
– Il primo racconto di Edgar Rice Burroughs con protagonista John Carter ha fatto il suo debutto nel 1912 in una rivista pulp e il film ha debuttato nei cinema durante il centenario della prima apparizione del personaggio.
– Per ciascuno dei super-salti che l’attore Taylor Kitsch ha eseguito era collegato ad un’imbracatura che gli ha permesso una caduta libera ad una velocità di 128 km/h. Kitsch ha trovato questa esperienza molto sgradevole.
– Willem Dafoe ha accettato il ruolo di Tars Tarkas perché pensava che fosse interessante per lui recitare mentre indossava un pigiama e camminava sui trampoli.
– Il film è stato originariamente intitolato e commercializzato come “John Carter of Mars”, ma il regista Andrew Stanton ha rimosso “Of Mars” dai titoli di testa e dal materiale promozionale per renderlo più attraente per un pubblico più ampio, affermando che il film è una “storia di origine…si tratta di un ragazzo che diventa John Carter di Marte”. L’ intero titolo “John Carter of Mars” viene visualizzato durante i titoli di coda.
– Il film è dedicato alla memoria di Steve Jobs.
– Il libro è stato scritto nello Utah e gran parte del film è stato girato nello Utah a quasi 100 anni di distanza.
– Nella cultura tribale creata nel film, le due lune orbitanti di Marte/Barsoom sono chiamate Thuria e Cluros. In astronomia sono invece chiamate Phobos e Deimos (parole greche per paura e terrore).
– “A Princess of Mars” è stato originariamente pubblicato da Edgar Rice Burroughs con lo pesudonimo Norman Bean per timore di una reazione negativa al suo racconto. Lo pseudonimo in origine doveva essere un gioco di parole “Normal Bean” per rassicurare i lettori, ma l’uomo addetto a formattare il testo pensò si trattasse di un errore, così ha cambiato il nome in “Norman”. Tuttavia i timori iniziali di Burroughs si sono rivelati infondati: la storia e i suoi sequel noti collettivamente come la serie “Barsoom” divennero popolari e influenti come quelli della sua creazione più famosa, Tarzan.
– Circa 1.800 costumi sono stati progettati per il film e 383 metri di stoffa sono stati usati per disegnare i costumi Thern, mentre il vestito da sposa di Dejah, aveva polsini e corona con 120.000 cristalli Swarovski attaccati a mano.
– Quando Jon Favreau ha appreso che Andrew Stanton avrebbe diretto il film lo ha chiamato per congratularsi con lui e chiedendo se avrebbe potuto interpretare un Thark. Favreau ha vestito i panni di un “Thark allibratore”.
– Il produttore Mario Kassar ha presentato il progetto alla Disney nel 1980, ma è stato anche elencato sotto i suoi progetti di sviluppo durante il suo contratto alla Paramount a metà degli anni ’90. Nel 2004, quando il progetto era ancora conosciuto come “A Princess of Mars” Robert Rodriguez aveva inizialmente firmato come regista e avevano iniziato la pre-produzione con un budget di partenza di 100 milioni di dollari. Il contributo più notevole di Rodriguez è stato quello di assumere come scenografo il disegnatore fantasy Frank Frazetta (le cui opere più acclamate hanno incluso illustrazioni dei romanzi di Edgar Rice Burroughs, in particolare quelle di John Carter). Purtroppo quando Rodriguez si dimise dalla Directors Guild of America (DGA) a causa di una disputa sul suo film Sin City, la Paramount fu costretta a rimpiazzarlo. Lo studio ha un accordo di lunga data con la DGA in cui solo i membri dell’organizzazione possono dirigere film Paramount. Nel 2004 venne assunto il regista Kerry Conran, che aveva appena finito di lavorare a Sky Captain and the World of Tomorrow. Nel 2005 Conran ha lasciato il progetto ed è stato sostituito da Jon Favreau poco prima dell’uscita nei cinema del film di Favreau Zathura – Un’avventura spaziale; Favreau è rimasto a bordo per dirigere fino ad agosto 2006. A quel tempo la Paramount ha scelto di non rinnovare i diritti cinematografici, preferendo concentrarsi sul reboot Star Trek – Il Futuro ha Inizio ( 2009) e Favreau ha lasciato per lavorare su Iron Man ( 2008). Nel gennaio 2007 la Disney ha riacquistato i diritti (nel 1980 aveva già intenzione di girare il film con il regista John McTiernan ) e arruolato Andrew Stanton dalla Pixar per dirigere.
– Jon Hamm e Josh Duhamel sono stati considerati per il ruolo di John Carter.
– L’iscrizione sopra la cripta di Carter, “Inter Mundos”, è in latino è sta per “Attraverso i mondi” dal momento che Carter utilizza la cripta per viaggiare Marte e appunto “tra i mondi”.
– Il film purtroppo al botteghino non ebbe il successo sperato e a fronte di un budget di 250 milioni di dollari ne incassò worldwide “solo” 284.
La colonna sonora
– Le musiche originali del film sono di Michael Giacchino che con Disney/Pixar ha un lungo sodalizio artistico, tra gli score creati dal compositore per lo studio segnaliamo Gli incredibili, Ratatouille, Cars 2 e Up che gli è valso un premio Oscar per la migliore colonna sonora originale.
– Il Teaser include la canzone “”My Body is a Cage”, originariamente scritta dagli Arcade Fire. La versione utilizzata nel teaser è però di Peter Gabriel, pubblicata sul suo album di cover del 2011 “Scratch My Back”.
– La musica nel primo trailer teatrale utilizza due arrangiamenti strumentali del brano “Kashmir” dei Led Zeppelin. Il primo (a partire dal minuto 00:53) è stato eseguito dal quartetto d’archi australiano/britannico Bond, il secondo (a partire dal minuto 01:25), è stato eseguito da Corner Stone Cues (questa versione si chiama “Ten Years Kashmir Mvt II – Orch , Choir & perc Mix ).
1. A Thern For the Worse
2. Get Carter
3. Gravity of the Situation
4. Thark Side of Barsoom
5. Sab Than Pursues the Princess
6. The Temple of Issus
7. Zodanga Happened
8. The Blue Light Special
9. Carter They Come, Carter They Fall
10. A Change of Heart
11. A Thern Warning
12. The Second Biggest Apes I’ve Seen This Month
13. The Right of Challenge
14. The Prize is Barsoom
15. The Fight for Helium
16. Not Quite Finished
17. Thernabout
18. Ten Bitter Years
19. John Carter of Mars