Stasera in tv su Rai 3: “Walesa – L’uomo della speranza”
Rai 3 stasera propone “Walesa – L’uomo della speranza”, dramma biografico del 2013 diretto da Andrzej Wajda con protagonista Robert Wi?ckiewicz.
Cast e personaggi
Robert Wi?ckiewicz – Lech Wa??sa
Agnieszka Grochowska – Danuta Wa??sa
Zbigniew Zamachowski – Nawi?lak
Maria Rosaria Omaggio – Oriana Fallaci
Dorota Wellman as Henryka Krzywonos
Adam Woronowicz – Tadeusz Fiszbach
Ewa Kury?o – Anna Walentynowicz
Arkadiusz Detmer – Malinowski
Mateusz Ko?ciukiewicz – Krzysiek
Marcel G?ogowski – Bogdan Wa??sa (età 8–10)
Wiktor Malinowski – Jaros?aw Wa??sa (età 3–5)
Kamil Jaworski – Przemys?aw Wa??sa (età 5–7)
Jakub ?widerski – Ludwik Pr?dzy?ski
Bogus?aw Kud?ek as Bogdan Borusewicz
Micha? Meyer – Jerzy Borowczak
La trama
La Nuova Europa ha le sue origini a Danzica! “Wa??sa. Uomo della speranza” è la storia di un eroe contemporaneo, Lech Wa??sa (Robert Wi?ckiewicz).
Il film ha inizio con la visita di Oriana Fallaci (Maria Rosaria Omaggio) all’appartamento di Wa??sa, situato in un condominio, con lo scopo di intervistare il futuro Premio Nobel per la Pace. La conversazione, piena di emozioni, con una delle giornaliste più famose del mondo, costituisce il tessuto narrativo delfilm. L’italiana rivolge delle domande che nessun altro ha mai voluto nè osato fare al leggendario leader del movimento di Solidarnosc. Emerge così l’indole di un uomo dotato di un grande carisma e di un eccezionale fiuto politico.
La storia biografica inizia nel 1970: poco dopo che le autorità avevano soffocato nel sangue le proteste degli operai,Wa??sa fu costretto a firmare un accordo di collaborazione con i Servizi di Sicurezza. Le scene che mostrano il percorso di un eroe verso la maturità politica vengono intrecciate con quelle della vita familiare di Wa??sa. La relazione tra Lech e Danuta (Agnieszka Grochowska), la loro casa piena di bambini e i problemi quotidiani sono importanti tanto quanto la dimensione politica.
Note sul film
Come è stato possibile per una persona cambiare il mondo in maniera così drammatica? È una domanda tanto politica quanto psicologica. Wajda, entrando nella sfera più privata e persino intima di Lech Wa??sa, il leader del sindacato polacco Solidarnosc, tenta di catturare il fenomeno della sua straordinaria metamorfosi da semplice lavoratore a leader carismatico. L’immagine controversa di Wa??sa, che ha suscitato dibattiti accesi che proseguono fino ad oggi, ha aiutato milioni di persone a realizzare la propria aspirazione alla libertà, preparando il terreno per trasformazioni politiche ben più cruciali di quanto, a quel tempo, si potesse immaginare.
Eppure, la storia di Wa??sa non ha solamente una dimensione psicologica o locale. Col passare del temp o, è infatti stata integrata nel contesto della politica internazionale. La vita di un semplice elettricista, che inizialmente lottava per i diritti dei propri colleghi, al massimo evocava qualche evento remoto fin quando, insieme a milioni di connazionali, non passò alla ribalta internazionale per aver infranto il sistema di potere dalla cortina di ferro.
La prospettiva storica unita ad una dinamica descrizione di vita quotidiana ambientata nella Repubblica Popolare di Polonia dovrebbe aiutare a comprendere il fenomeno delle trasformazioni. Il film si rivolge ad un pubblico giovane e di fatto rappresenta il monito di un regista eccezionale: a volte bisogna lottare per la libertà, a volte difenderla, ma nessuna circostanza può essere una scusa per non contemplarla.
Adesso, 30 anni dopo gli eventi che hanno capovolto l’ordine politico del dopoguerra europeo, il mondo assiste ad una nuova ondata di rivoluzioni. Il Movimento Verde Iraniano, come Solidarnosc, utilizza e ridefinisce i simboli religiosi tradizionali per trasmettere il messaggio di libertà; il popolo egiziano organizza proteste massicce e manifestazioni del disaccordo cittadino non solo sulla Piazza Tahrir ma in tutto il Paese, affrontando la brutalità della polizia e delle forze paramilitari. Le elezioni semilibere in Myanmar, l’eccidio durante le proteste, un carismatico leader dell’Opposizione internato dal governo che riceve il Premio Nobel, sembrano seguire uno scenario simile. Inoltre, le recenti proteste massicce in Turchia e in Brasile dimostrano che la nuova ondata rivoluzionaria non si limita alla Primavera Araba e ha il potenziale di penetrare le fondamenta dell’ordine mondiale. Questo richiama le parole di Lech Wa??sa al Congresso degli Stati Uniti, che chiudono il film: “Adesso altri saltano sopra i recinti e fanno crollare i muri. Lo fanno, perché la libertà è un diritto dell’uomo”.
Al pensiero di una vita normale tutta da impostare e realizzare insieme si oppongono, o si impongono, eventi politici importantissimi che richiedono una presa di posizione. Alle spalle di un uomo forte, come viene fuori, c’è una donna ancora più forte di lui, sua moglie.
A volte bisogna lottare per la libertà e proteggere la propria patria. La politica e l’amore, la paura e il senso di sicurezza, l’esigenza di sottomettersi e la voglia di ribellarsi: il film, esattamente come la vita di Wa??sa, è ricco di contrasti. Il suo senso del dovere verso la nazione si mescola con quello privato verso la famiglia, l’amore per la moglie e figli con l’amore per il Paese. È giusta la scelta di Lech? Qual è il prezzo che dovrà pagare?
Note biografiche e curiosità su Lech Walesa
– Lech Wa??sa nasce il 29 settembre 1943 a Popowo (Polonia).
– Cofondatore e primo leader del movimento sindacale Solidarnosc.
– Nell’agosto del 1980 guida uno sciopero nel Cantiere Navale di Danzica. A causa dello sciopero, l’autorità comunista capitola e decide di firmare il cosiddetto Accordo di Danzica (31 agosto 1980).
– Lotta per il diritto degli operai a formare associazioni e per la dignità del lavoro.
– Durante il periodo della legge marziale, introdotta nel dicembre del 1981 in Polonia, viene internato ed isolato.
– Wa??sa, leader carismatico dell’opposizione polacca, ha otto figli con la sua amata moglie Danuta (sposata nel 1969).
– Quando ricevette il Premio Nobel per la Pace, fu lei a recarsi a Oslo a leggere il discorso di accettazione: “Desideriamo la pace e perciò non accettiamo il ricorso alla forza fisica. Auspichiamo la giustizia e perciò siamo così tenaci nella lotta per i nostri diritti. Cerchiamo la libertà di pensiero, perciò non abbiamo mai tentato né tenteremo di assoggettare la coscienza umana”.
– Wal?sa è figura chiave nelle trattative tra i comunisti e l’opposizione durante il processo di trasformazione.
– È eletto Presidente della Polonia nel 1990.
La colonna sonora
– Le musiche originali del fim sono del compositore e clarinettista polacco Pawe? Mykietyn.
1. Bogdan Lyszkiewicz – Kocham Wolnosc
2. Pawel Mykietyn – Plaza
3. Proletaryat – Hej Naprzód Marsz
4. Pawel Mykietyn – Fragment 1
5. Dezerter – Tchórze
6. Pawel Mykietyn – Fragment 2
7. Aya RL – Ulica
8. Pawel Mykietyn – Grzybki
9. Daab – Fala Ludzkich Serc
10. Pawel Mykietyn – Stocznia
11. Ksu – Martwy Rok
12. Pawel Mykietyn – Fragment 3
13. Brygada Kryzys – Wojna
14. Pawel Mykietyn – Wiezienie
15. Róze Europy – Mamy Dla Was Kamienie
16. Pawel Mykietyn – Arlamów
17. Brygada Kryzys -Centrala
18. Pawel Mykietyn – Klótnia
19. Daab – Nie Wolno Nie Ufac
20. Pawel Mykietyn – Tramwaj
21. Ksu – Pod Prad
22. Pawel Mykietyn – Danka, Rewizja
23. Tilt – Jeszcze Bedzie Przepieknie
24. Robert White – Grit And Rust March
25. Paul Henry Dallaire – A Song for Lech Walesa
26. Ray Davies – Avenue of The Stars
27. Chlopcy Z Placu Broni – Kocham Wolnosc
Bogdan Lyszkiewicz – Kocham Wolnosc:
Tilt – Jeszcze Bedzie Przepieknie:
Dezerter – Tchórze: