Home Notizie Steve Martin compie 68 anni: gli auguri di Cineblog da I tre amigos a La pantera rosa

Steve Martin compie 68 anni: gli auguri di Cineblog da I tre amigos a La pantera rosa

Attore “per caso”, iniziò la carriera nel mondo dello spettacolo prima come autore televisivo e poi come musicista comico.

pubblicato 14 Agosto 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 10:54

Come si fa a non amare Steve Martin? Per tutti quelli che erano bambini negli anni ’80 il precocemente incanutito attore americano era una star indiscussa delle commedie, assieme a Chavy Chase, Dan Akroyd, Martin Short e Jon Candy e proprio con alcuni di loro Martin interpretò numerosi film di successo, come I tre Amigos e Un biglietto in due. Oggi, 14 agosto, l’eterno ragazzino dalla smorfia facile compie 68 anni, ma il tempo non sembra averlo cambiato e tra pochi giorni partirà in tour con il cantante Edie Brickell, assieme al quale ha recentemente composto l’album Love Has Come for You.

Steve Martin, nato a Wako, Texas, il giorno in cui il Giappone si arrese alle forze USA, non è solo un attore comico, ma un personaggio poliedrico, un artista dal multiforme ingegno che iniziò alla fine degli anni ’60 come autore televisivo, ottenendo poi grande successo negli USA come cabarettista al Saturday Night Live e anche come cantante (il disco d’esordio Let’s get small, del ’77 fu un grande successo negli States). La fama mondiale arrivò negli anni ’80, grazie al cinema: dopo l’esordio nel ’78 in Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, celebre musical con colonna sonora dei Beatles, Martin ebbe bisogno di tempo per ingranare e dopo due splendide commedie, sfortunatamente di scarso successo, come Lo straccione e Spiccioli dal cielo, inanellò una serie di blockbuster come Ho perso la testa per un cervello e Ho sposato un fantasma.

Nell’86 interpretò con Chavy Chase e Martin Short I tre amigos! una scoppiettante, demenziale, esilarante commedia in chiave musical che mise in luce le doti istrioniche dei tre e di Steve Martin in primis. Lo stesso anno interpreta Orin Scrivello ne La piccola bottega degli orrori, vero e proprio cult degli anni ’80 che si aggiudicò un Oscar per gli effetti speciali.

Da lì in poi fu un successo dietro l’altro e ricordare tutti i suoi film sarebbe impossibile. Nell’87 uscì Un biglietto in due, diretto da John Hughes, con uno strepitoso Steve Martin in coppia a un altrettanto (se non maggiormente) godibile John Candy, insieme per forza in un viaggio odissiaco attraverso gli Stati Uniti per raggiungere le rispettive case.

Nell’88 interpretò un truffatore di mezza tacca in Due figli di… assieme a Michael Caine, mentre l’anno successivo si cimentò con Parenti, amici e tanti guai, prima commedia amara per l’attore dopo tanti ruoli puramente comici. Diretto da Ron Howard nell’89 è una sorta di novella corale, una saga famigliare della borghesia americana, in cui le beghe famigliari, le gelosie e le incomprensioni emergono tra molte risate ma anche parecchia malinconia.

Negli anni ’90 era ormai una star di fama planetaria e commedia dopo commedia arrivò a un altro film di grande successo, Il padre della sposa, remake dell’omonimo film del 1950 diretto da Vincente Minnelli, in cui interpreta George, padre della giovane Annie che annuncia ai genitori l’intenzione di sposarsi, scatenando una crisi famigliare di dimensioni epocali, specialmente per le insicurezze da uomo di mezz’età del protagonista.

In seguito a questo grande successo Steve Martin fu impegnato in decine di pellicole, per la maggior parte commedie, dove, seppur sempre con grande talento, iniziò però a riproporre schemi già visti nel decennio precedente e su tanti film non sono molti a spiccare per creatività e originalità, escludendo il drammatico Novocaine del 2001. Nel 2006 fu chiamato a vestire i panni dell’investigatore più famoso del mondo Jacques Clouseau, ruolo reso celeberrimo da Peter Sellers, nel remake de La Pantera Rosa Un’eredità a dir poco pesante, che Steve Martin sopportò con grande bravura e dignità, non cercando di scimmiottare l’inarrivabile originale ma interpretando a modo suo l’imbranato ispettore e uscendo vincitore (non solo al botteghino) da una sfida che avrebbe potuto massacrare tanti suoi illustri colleghi. Da Cineblog, tanti auguri di buon compleanno.