Storia d’inverno: le recensioni dagli Usa e dall’Italia
Diamo un’occhiata alle recensioni del film “Storia d’inverno” diretto da Akiva Goldsman
Non ho ancora avuto il modo di vedere Storia d’inverno ma devo ammettere che la nostra recensione mi ha messo addosso un po’ di paura. Possibile che sia così brutto? A quel punto sono andata a cercare le recensioni Americane e Italiane e… insomma… il film non ha conquistato i critici… Mentre scrivo, su Rotten, la percentuale delle recensioni positive è del 15%. Un po’ pochino eh? Voi avete visto il film? Vi è piaciuto?
James Berardinelli – ReelViews: La sua serietà è la sua caduta, con conseguente umorismo involontario. Voto: 2/4
Peter Rainer – Christian Science Monitor: Se solo ci fosse meno poltiglia e più carne in questo stufato. Voto: C +
Jocelyn Noveck – Associated Press: Potrebbe avere più senso per i fan del libro. Ma non si dovrebbe aver letto il libro per poter vedere e godere il film. Voto: 1.5 / 4
Kenneth Turan – Los Angeles Times: non del tutto riuscito, il film è facile da prendere in giro. Ma è anche difficile non ammirare la sua volontà della ricerca per il più grande dei gesti romantici.
AO Scott – New York Times: Goffo e inerte, un goffo elefante bianco piuttosto che il cavallo bianco alato che è la mascotte magica del romanzo.
Peter Howell – Toronto Star: una confusione sentimentale di stelle scintillanti, ali svolazzanti e punti di luce. Voto: 0.5 / 4
Ty Burr – Boston Globe: Come si adatta il romanzo di Mark Helprin, in un film? Se sei lo sceneggiatore-regista Akiva Goldsman, si prende un batticarne e un martello fino ad ottenere una poltiglia romantica-fantasy. Voto: 2/4
Stephanie Good – Washington Post: è ambizioso, con i suoi ingredienti ultraterreni e i salti temporali. Non è sempre un successo. Voto: 2/4
Ben Sachs – Chicago Reader: Questa fiaba live-action mira a riconquistare l’epoca d’oro del romantico splendore della MGM, il dialogo e i concetti metafisici sono spesso risibili, ma trasmettono una emotività rara nell’Hollywood del 21esimo secolo.
Elizabeth Weitzman – New York Daily News: il romanzo originale di Mark Helprin aveva i suoi fan, ma lo scrittore-regista Akiva Goldsman sostituisce le riflessioni metafisiche creative con un sentimentalismo a buon mercato. Voto: 1/5
Bill Goodykoontz – Arizona Republic: il film non prende mai il volo. Voto: 2.5 / 5
Rex Reed – New York Observer: il film si propone di lanciare un sogno, ma è più simile ad un incubo. Voto: 1/4
Alessandra Levantesi Kezich – La Stampa: Nel trasporre sullo schermo il fluviale romanzo di Mark Culprin (Neri Pozza) – sorta di reinvenzione mitico-trascendentale della metropoli americana – Akiva Goldsman ha sfrondato la pagina, concentrandosi sulla storia d’amore e redenzione (…) a risultare poco convincente è l’aspetto magico messianico per non dire del fattore demoniaco rappresentato dal criminale Russel Crowe, cosicché si resta con l’idea di un buon film mancato.
Francesco Alò – Il Messaggero: Film assurdamente simpatico, salvato da cast (Crowe deformato digitalmente in viso dalla rabbia funziona egregiamente) ed eccentricità oltre la media hollywoodiana.
Massimo Bertarelli – il Giornale: Che fantastico pastrocchio. Una favola involontariamente umoristica, nella New York del 1895, con coda ai giorni nostri.
Paolo D’Agostini – la Repubblica: Escono contemporaneamente il film di Akiva Goldsman (sceneggiatore di A beautiful mind) e il romanzo di Mark Helprin portato in Italia da Neri Pozza ma scritto trent’anni fa. Resta solo una parte del debordante intreccio ambientato a New York nell’arco di centoventi anni (ammirazione per le soluzioni scenografiche). (…) È una faccenda di angeli e demoni. Una fiaba dalla trama esuberante per dirla educatamente, incasinata per dirla schietta.
Storia d’inverno (Winter’s Tale) è tratto dall’omonimo romanzo di Mark Helprin, diretto e sceneggiato da Akiva Goldsman e vede nel cast Colin Farrell, Jessica Brown Findlay, Jennifer Connelly, Russell Crowe, William Hurt, Eva Marie Saint, Ripley Sobo, Mckayla Twiggs. Potete anche scoprire alcune curiosità sulla pellicola.