Sweeney Todd: il romanzo, il primo capitolo in omaggio
Prima che Fleet Street avesse raggiunto la sua attuale importanza, ai tempi in cui Giorgio III era giovane, e i due giganti che suonavano le campane della vecchia chiesa di St Dunstan erano nel pieno della loro gloria – dando fastidio ai fattorini in giro per commissioni e lasciando a bocca aperta per lo stupore
Prima che Fleet Street avesse raggiunto la sua attuale importanza, ai tempi in cui Giorgio III era giovane, e i due giganti che suonavano le campane della vecchia chiesa di St Dunstan erano nel pieno della loro gloria – dando fastidio ai fattorini in giro per commissioni e lasciando a bocca aperta per lo stupore la gente di campagna – c’era, vicino al sacro edificio, una botteguccia di barbiere, tenuta da un uomo che si chiamava Sweeney Todd.
Come fu che venne chiamato e battezzato Sweeney rimane inspiegabile: ma questo era il suo nome, che infatti spiccava scritto in enormi lettere gialle sopra la vetrina del suo negozio, come poteva vedere chiunque decidesse di rivolgere lo sguardo proprio lì.
I barbieri a quel tempo in Fleet Street non erano ancora diventati di moda, e non sognavano di farsi chiamare artisti più che di prendere d’assalto la Torre; e poi non erano, come adesso, costantemente impegnati a scuoiare begli orsi grassi – eppure in qualche modo la gente doveva avere i capelli sulla testa proprio come ce li ha adesso, anche senza l’aiuto di quelle untuose pomate.
Di cosa si tratta? Semplice. Dell’incipit del primo capitolo del romanzo Sweeney Todd. Il diabolico barbiere di Fleet Street, a cura di Cristiano Armati, tradotto da Anna Lamberti-Bocconi e Francesca Sansoni (Newton & Compton Editore), da cui Tim Burton ha tratto l’omonimo film con Johnny Depp ed Helena Bonham Carter. Per leggere il resto vi invitiamo ad andare su BooksBlog.