Synecdoche, New York di Charlie Kaufman: video intervista in italiano a Philip Seymour Hoffman
Synecdoche, New York: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul dramma di Charlie Kaufman nei cinema italiani dal 19 giugno 2014.
Synecdoche, New York: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul dramma di Charlie Kaufman nei cinema italiani dal 19 giugno 2014.
Synecdoche, New York, debutto alla regia dello sceneggiatore Premio Oscar Charlie Kaufman (Se mi lasci ti cancello) ha fatto il suo debutto nei cinema italiani e cogliamo l’occasione della presenza nelle sale del film per proporvi una video-intervista in italiano rilasciata dal protagonista Philip Seymour Hoffman, l’attore Premio Oscar per il film biografico Truman Capote – A sangue freddo è prematuramente scomparso all’età di 46 anni il 2 febbraio 2014.
Hoffman nel film interpreta Caden Cotard, un regista teatrale frustrato, afflitto da una misteriosa malattia e ossessionato dal timore della morte. Lasciato dalla moglie che intende proseguire la sua carriera come pittrice, Caden tenterà una breve relazione con una donna, prima che la sua vita inizi misteriosamente a trasformarsi.
Synecdoche, New York di Charlie Kaufman: nuova clip in italiano del film con Philip Seymour Hoffman
Synecdoche, New York: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul dramma di Charlie Kaufman nei cinema italiani dal 19 giugno 2014.
Disponibile una nuova clip in italiano di Synecdoche, New York, dramma che dopo una travagliata fase di distribuzione (il film è del 2008) è finalmente approdato nei cinema italiani.
Il film vede lo scneggiatore Premio Oscar Charlie Kaufman (Se mi lasci ti cancello) debuttare alla regia supportato da un protagonista d’eccezione, l’attore Premio Oscar Philip Seymour Hoffman recentemente scomparso.
La trama segue le vicende si Caden Cotard (interpretato da Hoffman), regista teatrale frustrato, afflitto da una misteriosa malattia e ossessionato dal timore della morte. Lasciato dalla moglie che intende proseguire la sua carriera come pittrice, Caden tenterà una breve relazione con una donna, prima che la sua vita inizi misteriosamente a trasformarsi.
Note di produzione 2
Molti lamentano la scarsità di buoni ruoli cinematografici per le attrici, ma la sceneggiatura di Charlie Kaufman comprende almeno otto personaggi femminili affascinanti. Inoltre, quasi tutti esistono in molteplici incarnazioni e alcuni vengono visti in un arco temporale di numerosi decenni. Le storie di queste donne, che incarnano i vari aspetti della vita sentimentale, emotiva e artistica di Caden, hanno suscitato l’interesse di alcune delle attrici più talentuose del mondo, tra cui Samantha Morton, Catherine Keener, Michelle Williams, Emily Watson, Dianne Wiest, Jennifer Jason Leigh e Hope Davis.
Il rapporto di Caden con Adele fa emergere la tristezza di una coppia in cui nessuno dei due è mai riuscito a soddisfare le esigenze dell’altro. La perdita del rispetto e dell’approvazione di Adele nei confronti del lavoro di Caden, è forse la motivazione principale che spinge quest’ultimo a cimentarsi con un’opera monumentale e ambiziosa. Le sedute con la psicoterapeuta ben poco psicologa Madeleine Gravis (Hope Davis) non aiutano i due coniugi afflitti da innumerevoli problemi e alla fine Adele decide di partire per Berlino con la loro figlioletta di quattro anni, Olive (Sadie Goldstein), e la sua migliore amica Maria (Jennifer Jason Leigh). In Germania, Maria ricopre di tatuaggi il corpo di Olive e le mette in testa una sequela di bugie, fino a quando la ragazzina (ora interpretata da Robin Weigert e dotata di accento tedesco) rifiuta il padre.
Quando Adele se ne va, Caden inizia una relazione con Hazel (Samantha Morton), un’effervescente ragazza acqua e sapone che lo adora, e in seguito con Claire Keen (Michelle Williams), una bellissima giovane attrice estasiata dal suo talento artistico che finisce con lo sposare e dalla quale ha una seconda figlia. Ma Caden non riesce mai a stabilire un legame profondo con nessuna delle due donne perché la sua mente si fissa sempre su quella precedente: non può stare con Hazel perché pensa ad Adele; non può stare con Claire perché pensa a Hazel e non potendo stare con Hazel, rivolge le sue attenzioni a Tammy (Emily Watson), l’attrice che interpreta Hazel nella sua commedia. “Ha grosse difficoltà a vivere il presente di qualsiasi situazione”, spiega Charlie Kaufman. “Spreca opportunità, momenti preziosi, legami con le persone. E credo che questa sia una condizione umana molto diffusa.”Verso la fine della storia appare l’imperscrutabile Millicent Weems (Dianne Wiest), attrice teatrale con una lunga carriera alle spalle che interpreta la donna di servizio Ellen Bascomb (che forse esiste e forse no), prima di assumere il ruolo di regista al posto di Caden quando questi è troppo svuotato artisticamente per riuscire a continuare a lavorare.
Caden inizia a realizzare il suo progetto teatrale affittando a New York un magazzino di dimensioni spaventosamente enormi, dove riunisce un folto cast e comincia a costruire delle repliche in scala reale di alcune strade della città. Insicuro sulla direzione in cui lo porterà il progetto, all’inizio Caden dà agli attori solo alcune annotazioni relative agli eventi accaduti a ciascuno di loro in un determinato giorno, sperando che scaturisca qualcosa di profondo e autentico dall’aggregazione delle lotte quotidiane di persone comuni. Poi pian piano Caden si ripiega su se stesso e si mette in testa di rimettere in scena la sua vita, con Claire che interpreta se stessa e un attore che interpreta lui. Nel corso di un’audizione aperta, trova Sammy Barnathan (Tom Noonan), che è perfetto per il ruolo dal momento che segue Caden da vent’anni. Ma affinché possa interpretare Caden in modo adeguato, Sammy non dovrà interpretare solo il ruolo del marito di Claire ma anche quello del regista. Sammy suggerisce che anche Hazel (che ora è l’assistente di Caden) sia un personaggio e così Tammy (Emily Watson) si unisce al cast per vestire i panni di “Hazel”. Di lì a poco, una schiera di doppi, tripli e quadrupli dei personaggi invadono la produzione.
Kaufman trova divertente e affascinante portare le situazioni ai limiti estremi della logica. “Se Claire interpreta se stessa nel magazzino dove vive nel finto appartamento di Claire”, spiega Kaufman, “allora è logico che uscendo da quell’appartamento vada alle prove nel magazzino all’interno del magazzino dove interpreterà se stessa insieme a un altro Sammy che interpreterà Caden. Anche se sta già provando, interpreterà se stessa mentre è a un’altra prova nella prova. E così via in magazzini sempre più piccoli.”. Mary Cybulski, che ha curato la supervisione della sceneggiatura (e che meriterebbe di essere nella Hall of Fame delle segretarie di edizione per questo film e per SE MI LASCI TI CANCELLO), ha ideato un grafico per chiarire la struttura ramificata e la proliferazione su modello matrioska della storia. “Ci sono delle scene che si svolgono nel vero magazzino”, spiega. “Poi c’è il set dell’esterno del magazzino che i personaggi hanno costruito all’interno del magazzino e poi ci sono le scene che avvengono sul set della strada che si trova all’interno del set del magazzino, ma fuori dal secondo set del magazzino. E così via.” Lo scenografo Mark Friedberg ha avuto il compito di reperire il compensato necessario a realizzare i vari ambienti coerentemente con l’intricata visione di Charlie Kaufman. “C’era sempre una struttura sottostante che non aveva nulla di arbitrario”, precisa Friedberg. “Malgrado a volte ci sentissimo confusi, ci confortava molto sapere che potevamo sempre rivolgerci a Charlie o a Mary per avere dei chiarimenti.”
Per quanto stravaganti possano diventare lo stile del film e la storia, i comportamenti e le emozioni dei personaggi sono sempre autentici e reali in modo palpabile. “La creazione delle interpretazioni non ha avuto nulla di intellettuale”, afferma Charlie Kaufman. “Ogni minimo dettaglio è stato discusso e costruito insieme agli attori.”. Catherine Keener spiega che per quanto la riguarda è stato un procedimento molto intuitivo: “Non ho dovuto fare altro che entrare in quella realtà e prima ancora di rendermene conto sono riuscita a comprenderla. Non sapevo neanche che cosa capivo di preciso, ma se Charlie non aveva obiezioni e per lui andava bene, allora andava bene anche per me. ”Indubbiamente il fulcro e la base del film dipendono dalla verosimiglianza della perfetta interpretazione di Philip Seymour Hoffman nei panni di Caden. “Tutto quello che vedete succedere al suo personaggio, quando abbiamo girato il film Phil lo stava vivendo nella realtà, perché questo è il suo modo di lavorare”, rivela Kaufman. “Per riuscire a rendere ogni sfumatura aveva bisogno di capire cosa stesse succedendo in ogni istante. Ha lavorato in modo molto serio perché il suo personaggio si dibatte in una serie di difficoltà e Phil ha lottato insieme a lui per riuscire a interpretarlo.” Spike Jonze concorda: “È stato un ruolo molto impegnativo per Phil. Alcuni film esigono dagli attori un’intensità emotiva per una settimana o due, ma lui per questo film ha dovuto darla ogni singolo giorno.”.
Persino registi di comprovata esperienza avrebbero potuto considerare SYNECDOCHE, NEW YORK una sfida straordinaria, ma l’esordiente Charlie Kaufman ha adottato un approccio filosofico. “Qual è la cosa peggiore che può succedere?”, si è chiesto. “Quando scrivo mi assumo grandi rischi e scelgo di farlo perché ritengo che sia il modo per produrre materiale interessante. La cosa peggiore che può succedere è che io faccia una figuraccia e che nessuno mi scritturi più per scrivere sceneggiature. Se questa è la cosa peggiore che può succedere, non è una tragedia.”. A parere di Philip Seymour Hoffman è improbabile che questo accada. “Per me è come se Charlie facesse il regista da una vita. Non ho mai avuto la sensazione che non capisse cosa significa confrontarsi con un attore o con il direttore della fotografia o con chiunque altro. Trova sempre il modo giusto per chiarire una situazione o darti una mano. Ha sempre lottato per ottenere quello che voleva davanti alla macchina da presa e ha sempre mostrato empatia nei confronti delle difficoltà che ciascuno di noi ha dovuto affrontare.”
Conoscendo molto bene la sua storia, Kaufman ha avuto la capacità di creare alcune scene sul momento quando ce n’è stato il bisogno. Spike Jonze rivela un aneddoto: “Guardando i giornalieri mi ha sorpreso una scena che non avevo letto sulla sceneggiatura, la scena del sermone del Pastore alla fine. È un monologo di una pagina sulla vita e sulla morte, un testo magnifico che Charlie aveva scritto la sera prima di girare la scena.”. Un attore che era stato preso in considerazione ma non scelto per un altro ruolo (Christopher Evan Welch) è stato rapidamente contattato e convocato sul set per il giorno seguente. “Charlie gli ha inviato via fax il lungo monologo e Christopher lo ha imparato a memoria quella notte e l’indomani si è presentato e ha fatto un lavoro straordinario”, racconta Jonze.
In SYNECDOCHE, NEW YORK ci sono talmente tanti dettagli che è una sfida virtualmente impossibile coglierli tutti a una prima visione del film. La narrazione è piena di battute e riferimenti, come quando Caden vede Sammy che lo segue in un cartone animato malgrado Caden non sia ancora stato presentato a Sammy. Quasi nessuno riesce a identificari questi rimandi la prima volta che vede il film. “È intenzionale”, precisa Kaufman. “Voglio che quando uno vede il film un’altra volta lo trovi diverso e non ripetitivo.” Kaufman spiega che ha cercato di cogliere il dinamismo che a suo parere caratterizza il teatro e manca al cinema: “Uno spettacolo è un’opera che vive, a ogni replica le interazioni tra gli attori sono diverse e l’energia del pubblico modifica la loro interpretazione”, afferma. “Un film è privo di vita e immutabile, quindi cosa si può fare per renderlo più palpitante? La mia scelta è fare film che consentano al pubblico di scoprire cose nuove a seguito di molteplici visioni. Il mio obiettivo è far sentire che un film è un oggetto vivente e non inanimato.”
SYNECDOCHE, NEW YORK può essere percepito come qualcosa di immenso quanto il magazzino di Caden o di piccolo quanto l’armadio nell’appartamento di Adele, come un labirinto metafisico o una storia di emozioni semplici, un mastodontico esercizio di arguzia o persino una poesia, tutte queste cose insieme o nessuna di queste cose. “Può essere considerato l’epopea di un uomo che costruisce ogni cosa e si ritrova da solo”, commenta Mark Friedberg. “Ma può anche essere visto come un uomo che si ripiega in se stesso e nel suo subconscio”. Charlie Kaufman è particolarmente felice quando sente le persone dare ai suoi film delle interpretazioni a cui lui non aveva pensato. “Nulla mi fa più piacere”, dichiara, “perché significa che il film è vivo”. Asserisce anche di non avere intenzione di rendere difficile la vita al pubblico. “Non cerco di scoraggiare la gente”, sostiene. “Voglio fare film che io per primo vorrei vedere, come in questo caso”. Se molti non definirebbero questo film “tradizionale”, ci sono numerosi esempi di film spiazzanti e complessi che sono piaciuti a un vasto pubblico e sono rimasti per sempre impressi nella mente degli spettatori, da 2001 ODISSEA NELLO SPAZIO a IL PETROLIERE. “Una sfida non deve essere necessariamente qualcosa di impegnativo”, ricorda il produttore esecutivo William Horberg. “Può anche essere fonte di ispirazione e di entusiasmo”. Philip Seymour Hoffman concorda: “Probabilmente alcuni lo definiranno un film d’autore, ma io penso che attirerà anche il grande pubblico. Trovo che sia accessibile in un modo incredibilmente innovativo ed è un film che parla a tutti.”
Il produttore Anthony Bregman ricorda quando diede la sceneggiatura di SYNECDOCHE, NEW YORK alla responsabile del casting Jeannie McCarthy: “Mi telefonò dicendomi che era a metà lettura e che si sentiva spiazzata. La pregai di leggerla tutta e nel giro di un’ora e mezza mi richiamò e mi disse ‘Bene, ho finito di leggere il copione. Sono ancora confusa, ma quando l’ho chiuso ho pianto per quaranta minuti’.” Bregman non dimenticherà mai la sua prima lettura. “È una lettura impegnativa e quando l’ho affrontata mi sono ritrovato in una specie di trance”, racconta. “Molte cose erano complicate e bizzarre, ma al tempo stesso molto personali. E verso la fine ho avuto la sensazione che la storia parlasse di eventi della mia stessa vita.”
Synecdoche, New York di Charlie Kaufman: 3 clip in italiano del film con Philip Seymour Hoffman
Synecdoche, New York: video, trailer, poster, immagini e tutte le informazioni sul dramma di Charlie Kaufman nei cinema italiani dal 19 giugno 2014.
BiM Distribuzione ha reso disponibili 3 clip in italiano di Synecdoche, New York il debutto alla regia dello sceneggiatore Premio Oscar Charlie Kaufman (Se mi lasci ti cancello) che arriverà nei cinema italiani il prossimo 19 giugno dopo una travagliata fase di distribuzione (il film è del 2008) e una tappa al Festival di Taormina.
Il film vede protagonista l’attore Premio Oscar recentemente scomparso Philip Seymour Hoffmann affiancato da un cast che include Samantha Morton, Michelle Williams, Catherine Keener, Emily Watson, Dianne Wiest, Jennifer Jason Leigh, Hope Davis e Tom Nooan.
A seguire trovate le clip in italiano, una nuova sinossi ufficiale e alcune note di produzione.
La trama ufficiale:
Il regista teatrale Caden Cotard (Philip Seymour Hoffman) sta montando una nuova pièce. Ma lavorare per un pubblico di vecchietti dai capelli azzurrati nel teatro locale regionale di Schenectady, nella periferia di New York, non è particolarmente esaltante. Inoltre, sua moglie Adele (Catherine Keener) lo ha lasciato per perseguire la sua carriera di pittrice a Berlino, portando con sé la loro figlioletta, Olive (Sadie Goldstein). La sua psicologa, Madeleine Gravis (Hope Davis), è più brava a promuovere il suo ultimo best-seller di quanto non lo sia come terapeuta. La sua recente relazione con l’attraente e candida Hazel (Samantha Morton) è naufragata prematuramente. E una misteriosa malattia sta bloccando in modo sistematico le sue funzioni neurovegetative, una dopo l’altra.
Ossessionato dal timore di non avere più molto tempo davanti a sé, Caden decide di mollare tutto e di andarsene. Aspirando a creare un’opera di inesorabile integrità, riunisce un gruppo di attori in un magazzino di New York e li dirige in una celebrazione della banalità dell’esistenza, chiedendo a ciascuno di vivere una vita artificiale in una serie di luoghi ricostruiti.
Tuttavia, mentre la scenografia della città si espande all’interno del magazzino, la vita di Caden deraglia completamente. In qualche angolo di Berlino, sua figlia sta crescendo sotto la discutibile guida dell’amica di Adele, Maria (Jennifer Jason Leigh). L’incapacità di Caden di chiudere in modo definitivo sia con Adele che con Hazel sta mandando irrimediabilmente a rotoli il suo secondo matrimonio con l’attrice Claire (Michelle Williams). E in più ha grosse difficoltà a rivivere la sua relazione con Hazel, mentre lavora con Sammy (Tom Noonan) e Tammy (Emily Watson), gli attori che ha scritturato per interpretare se stesso e Hazel. L’intricato groviglio dei rapporti reali e teatrali sfuma a poco a poco il confine che separa l’universo della finzione e quello della realtà esistenziale di Caden che si sta progressivamente sgretolando.
Con il rapido trascorrere degli anni, Caden si immerge sempre più profondamente nel suo capolavoro. Mentre spinge all’estremo i limiti dei suoi rapporti personali e professionali, avviene un cambiamento nella direzione artistica quando arriva la celebrata attrice teatrale Millicent Weems (Dianne Wiest) che potrebbe offrire a Caden l’interruzione di cui ha bisogno.
Clip – Devo trovare mia figlia
Note di produzione
Charlie Kaufman, lo sceneggiatore di SE MI LASCI TI CANCELLO (ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND), un film con un titolo che persino lui faticava a ricordare, esordisce nella regia con SYNECDOCHE, NEW YORK, un film dal titolo indubbiamente più breve. “Quando scelsi il titolo ETERNAL SUNSHINE OF THE SPOTLESS MIND, tutti mi dissero che non se lo sarebbe ricordato nessuno”, racconta. “Ma la cosa fantastica è che ora lo ricordano tutti senza difficoltà. Chiunque abbia visto il film conosce il titolo. E se questo mio nuovo film avrà una buona accoglienza, la gente ricorderà il titolo e il significato della parola ‘sineddoche’, un termine utile da sapere”. E tuttavia, nel film la parola non viene mai menzionata e Kaufman non desidera esplicitarla. “Una delle cose che trovo eccitanti e piacevoli dell’esperienza di essere uno spettatore è capire delle cose, trovare delle risposte”, sostiene. “Quando entri in contatto con un film, quando stabilisci un legame con qualcosa che ti tocca, il film diventa tuo ed è un’emozione molto forte. Quindi il pubblico può andare a cercare il significato di “sineddoche” se lo desidera. E se lo fa, magari riflette su alcune corrispondenze che possono esserci con il film e forse lo apprezzerà con un livello di comprensione diverso. Trovo tutto questo straordinario”.
SYNECDOCHE, NEW YORK è un film che parla di morte, malattia, disperazione, solitudine, problemi relazionali, metafisica e mal d’amore. “Credo che sia un film divertente”, commenta Kaufman. “Affronta tematiche emotive molto serie, ma curiosamente a modo suo è anche spassoso. Non è necessario, per esempio, arrovellarsi sul significato della casa che brucia. È una casa in cui abita qualcuno che sta bruciando, è divertente. Puoi leggervi di più se ti rispecchi in quella particolare metafora, ma non è obbligatorio. Mi auguro che il film funzioni a molti livelli diversi e che gli spettatori vi colgano significati differenti in base alla propria personalità”.
Una caratteristica unica del lavoro di Charlie Kaufman (che comprende anche le sceneggiature di ESSERE JOHN MALKOVICH, IL LADRO DI ORCHIDEE e HUMAN NATURE) è mescolare il fantastico con emozioni molto profonde. “Mi interessano i sogni e come nei sogni raccontiamo a noi stessi delle storie”, rivela. “Voglio precisare in modo inequivocabile che questo film non è onirico, ma ha una logica onirica. In un sogno puoi spiccare il volo e trovarlo del tutto normale e non è certo la reazione che avresti nel mondo reale. Quindi tutto quello che accade nel film va preso per quello che è: è quello che succede. Non fa niente se nella vita reale non accadrebbe, è un film!”. Tuttavia, malgrado il suo stile narrativo sia giocoso, Kaufman non crea mai in modo arbitrario le sue situazioni bizzarre. “Charlie ha idee assurde ed esilaranti, ma sono sempre a servizio di un contenuto emotivo”, dichiara Spike Jonze che ha diretto le sceneggiature di Kaufman di ESSERE JOHN MALKOVICH e IL LADRO DI ORCHIDEE. “Utilizza sempre il suo intelletto per servire qualcosa che sente o che ha un significato per lui.”.
Clip – La vicina di Adele
Lo spunto iniziale del film prevedeva che Kaufman scrivesse una sceneggiatura horror che Spike Jonze avrebbe in seguito diretto. Ovviamente, un horror firmato da Charlie Kaufman non avrebbe mai potuto essere un convenzionale film di paura. Kaufman si mise al lavoro aprendo la sua immaginazione alle cose che realmente lo terrorizzavano. “Il mio procedimento di scrittura inizia con una riflessione su una cosa che poi ne genera altre”, rivela Kaufman. “Preferisco esplorare i concetti piuttosto che scrivere in funzione di un obiettivo predeterminato. Questa modalità dà alla storia l’opportunità di crescere mentre io approfondisco la conoscenza del mio soggetto.”. “Charlie mi telefonava ogni volta che gli veniva in mente un’idea da inserire nel film”, racconta Jonze. “E improvvisamente c’erano decine e decine di idee! Charlie prova un sincero desiderio di mettere tutto quello che pensa e sente nel progetto a cui sta lavorando in quel momento.”. Kaufman impiegò due anni a completare la sceneggiatura e in quel lasso di tempo il copione si è trasformato in qualcosa che aveva ben poco a che vedere con l’idea originaria. Durante questo processo, Jonze aveva scritto la sceneggiatura per il suo NEL PAESE DELLE CREATURE SELVAGGE e quando il copione di Kaufman fu finalmente pronto, Jonze era già in pre-produzione con un altro film. Non volendo aspettare e avendo progettato da molto tempo di passare dietro la macchina da presa, dal momento che ha una formazione teatrale e attoriale e ha studiato alla Film School dell’Università di New York, Kaufman chiese Jonze il permesso di dirigere SYNECDOCHE, NEW YORK e lo ottenne prontamente. “Era non solo naturale, ma persino inevitabile che Charlie passasse alla regia a un certo punto”, dichiara Jonze.
SYNECDOCHE, NEW YORK esplora una serie di incubi che appaiono fin troppo realistici e umani. Il suo eroe, Caden Cotard, interpretato da Philip Seymour Hoffman, è un quarantenne regista teatrale nella cittadina di Schnectady che vede la vita crollargli addosso: il suo matrimonio con l’artista Adele (Catherine Keener) sta esalando l’ultimo respiro ed è inoltre afflitto da una serie di malattie sempre più catastrofiche. Sente che il tempo gli sta sfuggendo di mano e teme di morire da un momento all’altro senza avere avuto l’opportunità di portare a termine qualcosa di importante nella vita. Quando riceve un premio in denaro, decide di utilizzarlo per mettere in scena a New York una gigantesca opera teatrale. “Vuole creare una grande capolavoro”, commenta Philip Seymour Hoffman. “Pensa che la sua vita stia per finire, è pervaso da un senso di sofferenza d’amore, di morte e di separazione e desidera lasciare un’opera vera, sincera e straziante, esattamente come è la vita.”.
[si-nèd-do-che] – sostantivo femminile
Figura retorica che consiste nell’esprimere un’idea usando una parola
di significato più ampio o meno ampio di quella propria,
come quando si nomina:La parte per il tutto
Il grande schermo per il cinemaIl tutto per la parte
Le autorità per la poliziaLa specie per il genere
I felini per i gattiIl genere per la specie
I mortali per gli uominiLa materia per l’oggetto prodotto
Un bronzo per una scultura in bronzo
Synecdoche, New York di Charlie Kaufman: trailer italiano e locandina del film con Philip Seymour Hoffman
Dopo una lunga battaglia legale che ne ha impedito la distribuzione in Italia, il prossimo 19 giugno esce finalmente nelle sale grazie a BiM Synecdoche, New York, opera prima dello sceneggiatore di culto Charlie Kaufman, tra i suoi lavori script per Essere John Malkovich, Confessioni di una mente pericolosa e Se mi lasci ti cancello che gli è valso un Premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale.
Il film ha ricevuto un Independent Spirit Award come miglior film d’esordio (Premio Robert Altman) ed è stato presentato al Festival di Cannes.
La critica internazionale ha accolto la pellicola con entusiasmo Time Magazine lo ha definito un “film miracoloso”, Variety “profondo e caloroso”, The Guardian “surreale, acuto, unico”.
Al centro della storia ci sono le vicende di Caden Cotard (interpretato dall’attore Premio Oscar recentemente scomparso Philip Seymour Hoffman), regista teatrale frustrato, afflitto da una misteriosa malattia e ossessionato dal timore della morte. Lasciato dalla moglie che intende proseguire la sua carriera come pittrice, Caden tenterà una breve relazione con una donna, prima che la sua vita inizi misteriosamente a trasformarsi.
Il cognome del personaggio di Philip Seymour Hoffman (Cotard) è un riferimento al delirio di Cotard o sindrome di Cotard, un raro disturbo neuropsichiatrico in cui una persona entra in un delirio convincendosi di essere morta, di non esistere, di aver perso gli organi interni o tutto il proprio sangue.
Hoffman è supportato da un cast di spessore che include Samantha Morton, Michelle Williams, Catherine Keener, Emily Watson, Dianne Wiest, Jennifer Jason Leigh, Hope Davis e Tom Nooan.
Oltre al trailer italiano a seguire trovate anche un teaser musicale accompagnato dal brano “Little Person” di Jon Brion, tratto dalla colonna sonora del film.
Teaser trailer musicale: