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Tanti auguri a Gigi Proietti!

Funanbolico, trasformista e irresistibilmente comico. In una parola unico. E’ Gigi Proietti, 73 anni oggi, che Cineblog omaggia con un disegno. Breve digressione sull’attore più completo del panorama artistico nostrano.

pubblicato 2 Novembre 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 07:51


Se c’è un personaggio in Italia al quale la definizione di One- Man Show sembra calzare come un guanto, quello, a rigor di logica, non può essere che lui, Luigi Proietti in arte Gigi, classe 1940 e, naturalmente, classe da vendere in ognuna delle sue funamboliche performance.

L’attore italiano più “vivo” di sempre nasce, paradossalmente, il 2 Novembre, proprio il giorno dei Morti e mai antinomia fu più evidente. Perché in Gigi la vitalità scorre davvero più impetuosa ed energica rispetto a tanti più giovani e “spenti” colleghi e, ne siamo sicuri, ancor di più oggi, nella data in cui il grandissimo attore festeggia i suoi “primi” 73 anni (va detto, portati splendidamente sia nel corpo che nello spirito).

Ci vorrebbero almeno tre biografie per enumerare tutte le esperienze di una carriera artistica a 360 ° (dal teatro al cinema, dalla regia alla televisione, dal doppiaggio alla musica) e, comunque, l’elencazione non renderebbe pienamente l’intensità con la quale l’attore ha prestato il suo volto o la sua (fantastica) voce a maschere, personaggi, trasformazioni e situazioni sia al cinema che sul palcoscenico, non regalando mai al pubblico performance meno che memorabili.

Basti citare il finale di “Un’estate al mare”, modesto cine-cocomero firmato Vanzina, che Gigi rende quantomeno irresistibile quando, nei panni di un attore sordo e in difficoltà con il proprio “gobbo”, riesce a stravolgere dialoghi e senso de “La signora delle Camelie”. Un breve, fulminante, pezzo di teatro innestato (quasi irragionevolmente) in un prodotto estivo di facile consumo. Lui, Gigi calca la scena quasi inconsapevole del set vanziniano in cui è intrappolato, illuminandolo tuttavia con una grazia “comica” perfino miracolosa, quasi a voler dimostrare che non è il contesto a fare la differenza ma solo, per l’appunto, l’attore. E che attore.

Un protagonismo il suo che non sembra nemmeno troppo ricercato ma che, quando arriva, è sempre ben accetto, una caratteristica che si addice pienamente agli Scorpioni come lui, personaggi dal forte magnetismo e carismatici fino al midollo, avidi (soltanto) di quell’inconfesabile piacere di poter “piacere a tutti” (anche a costo di accaparrarsi ben tre parti in “Brancaleone alle crociate” e cioè Pattume, Colombino e, last but not least, la Morte!).

E del resto ad una personalità incontenibile come la sua potrebbe mai bastare un solo registro espressivo per rendere concreta una simile esuberanza attoriale? Nelle interviste fa candidamente ammissione di questa particolare “bulimia artistica”, dichiarando di aver fatto di tutto (anzi, a voler usare le sue parole, ‘na specie de ‘ndo cojo, cojo!) ed in effetti, ovunque ci si giri, c’è davvero “un” Gigi Proietti per tutti: cantante jazz, crooner, mattatore in ogni forma possibile di teatro (anche quello sperimentale), regista e direttore artistico, protagonista cinematografico e televisivo (tra cui Don Chisciotte, un Sandokan dimenticato e il solito Maresciallo Rocca) e potremmo continuare.

Il cinema italiano poi gli deve anche doppiaggi memorabili come quello del genio di “Aladdin”, dove riesce splendidamente a tenere testa all’istrionico funambolismo dell’originale Robin Williams, e di interpreti come De Niro (“Casinò”), Hoffman (“Lenny”) e Sutherland (“Il Casanova” di Fellini), senza dimenticare il generoso testimone da lui raccolto dal compianto (e ormai nel cuore dei fan) Gianni Musy per Gandalf.

Sulla vita privata, a parte qualche colorito episodio legato alla sua carriera artistica, rimane –giustamente- più riservato; ci piacerebbe anzi che a certe insinuanti domande dei giornalisti rispondesse col motivetto del suo esilarante Jacques Brel “rivisitato”(Nun me rompe er ca’). Un onore quindi averlo potuto incontrare all’ultimo Taormina Film Fest, anche se solo per pochi istanti, per potergli consegnare il consueto omaggio illustrato. E mai come oggi quell’omaggio sembra il modo migliore per fargli auguri a nome di tutta la redazione di Cineblog.

Tanti auguri Gigi!