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Tatti Sanguineti racconta il suo Giulio Andreotti

Tatti Sanguineti, critico e storico del cinema, presenta il suo personale documentario su Giulio Andreotti. Dopo Il Divo di Paolo Sorrentino, il politico va di moda. Ecco cosa dice a Ciak Sanguineti: “30 ore di girato, 21 incontri al sabato mattina con il senatore a vita, il tutto finanziato come progetto speciale dal Ministero dei

di carla
16 Giugno 2008 07:00

giulio andreottiTatti Sanguineti, critico e storico del cinema, presenta il suo personale documentario su Giulio Andreotti. Dopo Il Divo di Paolo Sorrentino, il politico va di moda. Ecco cosa dice a Ciak Sanguineti:

“30 ore di girato, 21 incontri al sabato mattina con il senatore a vita, il tutto finanziato come progetto speciale dal Ministero dei Beni culturali. Andreotti non è stato solo l’uomo dei ‘panni sporchi che si lavano in casa, ma incarnò, fondò, avviò la ricostruzione dell’industria cinematografica italiana nel dopoguerra, ne fu il cardine e il motore e dopo aver contenuto gli americani vincitori della guerra, ostili e diffidenti verso il nostro cinema considerato balcone e megafono di Mussolini ne favorì il ritorno come investitori e coproduttori”.

Un docu-film che parla di Andreotti e del suo rapporto con il cinema. Progetto interessante.