Terrifier 3, recensione: Damien Leone e Art il Clown tornano al cinema per “brutalizzare” il Natale
Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul terzo film della saga horror “Terrifier” di Damien Leone con Lauren LaVera e David Howard Thornton nei panni di Art il Clown – Al cinema con Midnight Factory
E’ approdato nelle sale italiane con il suo carico “oversize” di gore, splatter e violenza estrema Terrifier 3, il sequel horror di Damien Leone che riporta in gioco Art il Clown e ne conferma l’origine di stampo demoniaco.
Terrifier 3 – Trama e trailer
A cinque anni di distanza dall’ultima sanguinaria apparizione dello spietato killer, in Terrifier 3 Art il Clown torna a seminare il panico travestito da Babbo Natale, stavolta accompagnato nella sua sadica crociata da una partner altrettanto crudele: la diabolica Victoria (Samantha Scaffidi). Art è pronto a infestare gli incubi dei cittadini di Miles County, a cui regalerà folli momenti di sangue durante il periodo più magico dell’anno. In questo terzo capitolo ritroviamo alcuni volti familiari del franchise: Sienna Shaw (Lauren LaVera), eroica sopravvissuta al massacro del secondo capitolo, costretta ad affrontare nuovamente la propria nemesi assieme al fratello Jonathan (Elliott Fullam).
Terrifier 3 – La recensione del film
Sono trascorsi undici anni dal debutto di Art il Clown nell’antologia horror All Hallows’ Eve, dopo un paio di cortometraggi in cui il regista Damien Leone, esperto di effetti speciali, ha potuto testare le potenzialità di un terrificante clown e mimo. Personaggio dalle enormi potenzialità di stampo “slasher” che nell’arco di una trilogia cinematografica è letteralmente “sbocciato” come nuova icona horror. Con questo terzo film possiamo affermare che il titolo Art se l’è bell’è guadagnato tanto da conquistare come ultima tappa del percorso anche il mondo dei videogiochi. Lo possiamo vedere “guest star” nella Stagione 6 di Call of Duty: Modern Warfare III e Call of Duty: Warzone 2.0 e l’anno prossimo, grazie agli sviluppatori di Relevo e all’editore Selecta Play, protagonista di un videogioco tutto suo, Terrifier: The ARTcade Game.
Potremo tranquillamente affermare, senza timore di essere smentiti, che Damien Leone ha “buttato sangue” per portare il suo clown serial-killer nell’olimpo delle icone horror, al fianco di “ragazzacci” come Jason Voorhees di Venerdì 13, Michael Myers di Halloween e Freddy Krueger di Nightmare, serial-killer storici con i quali Art condivide una natura demoniaca e poteri sovrannaturali che nell’incipit e nel finale di “Terrifier 2” sono stati esplicati con una sequenza di “parto” tra le più folli e disgustose della storia del genere.
Ogni capitolo di “Terrifier” mostra un’evoluzione, ma non ci riferiamo solo alla violenza di stampo “splatter-porn” con cui Leone e la sua creatura infernale sfidano lo spettatore alzando di volta in volta l’asticella del voyerismo di stampo morboso: in questo capitolo ci sono bambini massacrati, ratti affamati e una scena di masturbazione femminile con un pezzo di vetro affilato. L’evoluzione a cui ci riferivamo consta una maggiore cura nella messinscena, scene magnificamente fotografate e un’atmosfera natalizia in cui il rosso babbo natale fa pendat con quello di sangue e interiora, per una baldoria gore che sconsigliamo vivamente ai più sensibili e ai deboli di stomaco (e non stiamo esagerando).
Dopo aver macchiato di sangue le zucche di “Halloween” e trasformato il tradizionale “Dolcetto o scherzetto” in un incubo da survival-horror, Damien Leone scatena Art il Clown durante le festività natalizie e l’ambientazione in questo caso è a dir poco vincente. Su schermo suggestioni grandguignolesche, Babbi Natale da paura, addobbi umani e accette e coltellacci sotto l’abete. Con classici natalizi da cui attingere, vedi Natale di Sangue aka Silent Night, Deadly Night, Black Christmas – Un Natale rosso sangue, Non aprite prima di Natale e chi ne ha più ne metta, Leone si diverte a scioccare lo spettatore violentando letteralmente il Natale.
In “Terrifier 3” citazioni e cameo per gli appassionati del genere non mancano, ma bisogna spendere due parole per la recitazione di un cast all’altezza su cui spiccano David Howard Thornton, la cui “mimica” sotto il make-up sfiora la perfezione, e la bella e carismatica “final girl” di Lauren LaVera. Un plauso particolare va all’eroina di LaVera in grado di farci tifare per la vittima invece che, come accade spesso negli horror, per i coreografici omicidi dell’antagonista di turno. In questo Art è diverso da “cattivi” come Jason e Michael e anche da demoni come Freddy, la sua efferatezza, brutalità e crudeltà lo pongono al fianco di personaggi “poco raccomandabili” come il cannibale Leatherface o il cenobita Pinhead, mostri ben lontani dall’incarnare icone pop, e con cui è impossibile “empatizzare” ad alcun livello, anche per un fan sfegatato dell’horror.
Damien Leone con “Terrifier 3” ha fatto un altro salto verso la consacrazione di Art il Clown tra i patiti del genere, ma ora con il finale del film che preannuncia un potenziale “Art e Sienna goes to Hell”, un “Terrifier 4” con viaggetto all’inferno tutto compreso per recuperare la cuginetta Gabbie (Antinella Rise) si aprono nuove prospettive. Leone a quel punto potrebbe popolare l’inferno di mostruosità demoniache inenarrabili, ma anche far transitare il franchise verso il fantasy-horror, un po’ come fece a suo tempo Sam Raimi con Evil Dead e L’armata delle tenebre. Una mossa rischiosa? Senza dubbio audace e apprezzabilissima da chi come noi vuol vedere il franchise intraprendere nuove e “sanguinolente” strade.
Le origini di Art il Clown
- Art il Clown creato da Damien Leone debutta nei cortometraggi The 9th Circle (2008) e Terrifier (2011). Entrambi i cortometraggi sono stati inclusi successivamente nel film antologico All Hallows’ Eve (2013), che ha segnato il debutto cinematografico del personaggio. In queste prime apparizioni, è stato interpretato da Mike Giannelli prima del suo ritiro dalla recitazione. È stato poi sostituito da David Howard Thornton, che ha interpretato Art in Terrifier (2016), Terrifier 2 (2022) e Terrifier 3 (2024).
- Nel cortometraggio “The 9th Circle”, che segue il suo inseguimento di una giovane donna di nome Casey (Kayla Lian) in una stazione ferroviaria vuota nella notte di Halloween. Semplicemente un personaggio di supporto in questo film, Art rapisce Casey e la porta in una setta satanica per un sacrificio a Satana.
- Nel cortometraggio “Terrifier”, Art dove perseguita e tormenta una giovane donna che assiste a uno dei suoi omicidi in una stazione di servizio.
- Nel lungometraggio “All Hallows’ Eve”, che incorpora i due cortometraggi precedenti come episodi su nastri VHS che la protagonista del film Sarah (Katie Maguire) guarda con i bambini che sta accudendo nella notte di Halloween, Art entra nel mondo reale terrorizza Sarah e uccide i due bambini decapitandoli.
- Art ha debuttato come personaggio di sfondo nel cortometraggio di debutto alla regia di Leone per testare diversi concept horror. Leone notò che il pubblico rispondeva di più ad Art, così nel decennio successivo il personaggio venne sviluppato in un serial killer da film slasher nel decennio successivo. Art dè poi diventato una figura della cultura pop e un iconico clown malvagio dopo il successo di critica e commerciale di “Terrifier 2”. Il background del personaggio rimane ambiguo, sebbene tutte le sue apparizioni lo mostrino in possesso di abilità sovrannaturali. La sua acerrima nemica è lla “Last Girl” Sienna Shaw (Lauren LaVera), con Leone che scrive i personaggio di Sienna e Art per riflettere le sfumature bibliche del bene e del male.
Curiosità
- Il regista Damien Leone ha detto che diversi grandi studi hanno mostrato interesse nel finanziare questo film sulla base dell’inaspettato successo di Terrifier 2 (2022), anche senza una sceneggiatura completa, ma li ha rifiutati tutti perché è certo che non gli avrebbero mai lasciato girare da solo la scena di apertura, che descrive come “molto controversa”. Leone ha commentato che l’unica ragione per cui può essere così intransigente nella sua rappresentazione dell’orrore e del sangue è perché finanzia i suoi film in modo indipendente, crea tutti gli effetti speciali da solo per mantenere bassi i costi e non ha un grande studio che gli alita sul collo per rendere il film più mainstream.
- Il leggendario truccatore John Caglione Jr, famoso per aver lavorato al trucco del Joker nel sequel Il cavaliere oscuro, ha detto a Damien Leone che era un fan dei primi due “Terrifier” e si è offerto di lavorare al film, cosa che Leone ha subito accettato. Questo rende “Terrifier 3” il primo film della serie a non presentare effetti speciali di trucco realizzati dal regista Damien Leone.
- Quando ha realizzato i primi due Terrifier, Damien Leone ha dichiarato in alcune interviste che la troupe era composta da sole 5-10 persone a seconda del giorno, con i membri della troupe che lavoravano in ogni posizione possibile. Per “Terrifier 3” c’erano decine di persone sul set ogni giorno con reparti dedicati alla troupe.
- Il distributore Cineverse aveva una sola richiesta, ovvero quella di rendere il film lungo meno di due ore. Damien Leone, che ha svolto il ruolo di suo montatore, ha ricordato di aver strappato delle pagine durante le riprese per accorciare il film, rendendosi conto che sarebbe stato troppo lungo e non avrebbe avuto il tempo di filmare le scene. Il finale era molto più lungo ed è stato tagliato. Nonostante abbia fatto del suo meglio per soddisfare questa richiesta, Damien ha presentato il suo montaggio finale a 2 ore e 5 minuti.
- La scena del tubo del ratto ha davvero fatto venire la nausea all’attore di Art il Clown David Howard Thornton, che ha dovuto trattenersi dal vomitare.
- Verso la fine del film, dove una donna è su un autobus e legge un libro intitolato “The 9th Circle”, la foto dell’autore è quella della costumista del film Olga Turka.
- Il primo film horror da Saw III – L’enigma senza fine (2006) a ricevere la classificazione “18” in Francia (vietato ai minori di 18 anni, equivalente a NC-17 negli Stati Uniti).
- Damien Leone in diverse interviste ha dichiarato che il tema natalizio è stato direttamente influenzato dal film del 1972 e dagli adattamenti della serie TV del 1989 di “I racconti della cripta” (Tales From Crypt). Entrambi presentavano una storia chiamata “E attraversò tutta la casa” (“And All Through The House”) su un paziente psichiatrico vestito da Babbo Natale, interpretato dal Larry Drake di Darkman, impegnato in una serie di omicidi. L’episodio diretto da Robert Zemeckis (Ritorno al futuro, Forrest Gump) e scritto da Fred Dekker (Dimensione terrore, Scuola di mostri) è la versione preferita di Leone di un Babbo Natale assassino e l’apertura a freddo di “Terrifier 3” è un omaggio ad essa.
- In un’intervista Damien Leone ha dichiarato che ci sono voluti 6 anni per realizzare “Terrifier 2” poiché lui e il suo produttore Phil Falcone stavano facendo ogni lavoro sulla produzione e sottovalutavano quanto sarebbe diventato ambizioso completarlo. Con “Terrifier 3” Damien ha dovuto affrontare una nuova sfida: scrivere e completare la produzione in un solo anno per rispettare la data di uscita. La produzione è riuscita per un soffio a terminare per la première di settembre al Fantastic Fest.
- In una scena si vede una donna leggere un libro intitolato “The 9th Circle” di un’autrice di nome Rosemary Castavete. Questo è un riferimento sia al cortometraggio originale in cui Art il Clown è apparso per la prima volta “The 9th Circle” (2008) sia a Rosemary’s Baby – Nastro rosso a New York (1968) che presenta il personaggio di Rosemary e anche personaggi con il cognome Castavete.
- Questo film contiene diversi omaggi ai classici film horror, tra cui il volto di Art attraverso il buco nella porta bianca per Shining. La finestra vicino alla quale Art è seduto sulla sedia a dondolo ha la stessa forma della famosa finestra di Amityville, anche questo un riferimento a un corpo appoggiato a una finestra nel film originale Black Christmas (Un Natale rosso sangue). Inoltre, la scena della doccia per Psycho e Scarface.
- Due fonti della distribuzione hanno notato che DreamWorks Animation e The Wild Robot della Universal hanno visto un notevole aumento e ipotizzano che adolescenti e giovani adolescenti abbiano acquistato i biglietti per quel film e poi si siano intrufolati in “Terrifier 3”.
- La produzione ha utilizzato due team di truccatori. Tinsley Studio, vincitore di un Oscar, e Callosum Studios, guidati da Tom Savini e Jason Baker. Savini fa anche un cameo nel film come testimone al telegiornale.
- Frank Stallone era in trattative per interpretare Gesù, ma alla fine ha rifiutato.
- Clint Howard è in questo film e ha anche recitato in Initiation: Silent Night, Deadly Night 4 (1990) e Silent Night, Deadly Night 5: The Toy Maker (1991), che presentava un killer slasher vestito da Babbo Natale, qualcosa a cui questo film rende omaggio.
- Il film ha superato gli incassi “Terrifier 2” nel suo primo weekend di uscita, per un incasso complessivo globale di circa 78 milioni di dollari da un budget di 2 milioni.
Terrifier 3 – La colonna sonora
- Le musiche originali sono di Paul Wiley (Terrifier, Terrifier 2, Frankenstein vs. the Mummy, The Town Without Halloween) con musiche addizionali di Phil Anastasia (Blood Before Pride: Stress / Cletus from Brooklyn FanFilm)
Altri brani inclusi nella colonna sonora:
A Work of Art – Ice Nine Kills and Shavo Odadjian
Deck the Halls – Phil Anastasia
O Christmas Tree – Phil Anastasia
God Rest Ye Scary Gentlemen – Phil Anastasia
Chrissy – Dreamkid (titoli di coda)
Life on Hold – My Head is Empty
Perpetual – My Head is Empty
O Come All Ye Faithful – The City of Prague Philharmonic Orchestra, Crouch End Festival Chorus
Christmas Is Here – Small Town Sheiks
We Wish You a Merry Christmas – The City of Prague Philharmonic Orchestra, Crouch End Festival Chorus
Jingle Bells – The City of Prague Philharmonic Orchestra, Crouch End Festival Chorus
Silent Night – The City of Prague Philharmonic Orchestra, Crouch End Festival Chorus
Fonte: IMDb / Wikipedia