The Crow: Bill Skarsgard protagonista del reboot “Il Corvo”
Bill Skarsgard di “IT” sarà Eric Draven in “The Crow”, il reboot del film “Il Corvo” diretto dal regista di “Ghost in the Shell”.
Dopo il tentativo fallito di reboot che ha visto coinvolti Jason Momoa e il regista e dal regista Corin Hardy, arriva via THR la notizia che Bill Skargard, attore noto per il ruolo del clown Pannywise nell’adattamento campione d’incassi IT, ha firmato per recitare in the The Crow, un reboot del franchise lanciato dal compianto Brandon Lee descritto come una versione “reimmaginata” del fumetto cult Il Corvo di James O’Barr. Al timone di questa nuiova versione c’è Rupert Sanders che ha già reimmaginato la fiaba di Biancaneve nell’intrigante Biancaneve e il cacciatore e diretto il remake live-action del cult anime Ghost in the Shell con Scarlett Johansson.
Dopo un decennio di annunci e false partenze, il sito THR annuncia che il reboot “The Crow” è ufficialmente tornato in pista. Bill Skarsgård protagonista della serie tv Castle Rock ha firmato per interpretare Eric Draven, l’uomo risorto dalla morte in cerca di vendetta per il brutale omicidio della sua fidanzata. Zach Baylin, che ha scritto il film candidato all’Oscar Una famiglia vincente – King Richard, sta scrivendo la sceneggiatura del reboot che vede Sanders alla regia.
Lo sviluppo di un reboot de “Il Corvo” ha subito una serie di tentativi falliti nel corso degli anni, con un primo annuncio dato nel 2008, quando il regista di Blade, Stephen Norrington, ha rivelato che stava progettando di scrivere e dirigere un nuovo adattamento. Gli anni successivi hanno visto un susseguirsi di “interessati” a riportare Eric Draven sul grande schermo, quelli più vicini al traguardo sono stati il Juan Carlos Fresnadillo di 28 Settimane dopo e il Corin Hardy di The Nun, mentre il ruolo di protagonista ha visto in lizza tra i tanti Bradley Cooper, Mark Wahlberg, Tom Hiddleston e Luke Evans. Quello di Hardy è stato l’ultimo reboot de “Il Corvo” ad essere in lavorazione con Jason Momoa come Draven, l’attore si è persino sottoposto ad una prova di make-up per il film, ma alla fine non se ne è fatto nulla con i due usciti dal progetto nel 2018.
Film originale, sequel e serie tv
Il film originale del 1994 vedeva protagonista Brandon Lee come Eric Draven, con l’attore che morirà sul set a seguito di un tragico incidente che costringerà il regista Alex Proyas a terminare il film con l’ausilio di controfigure e CGI. La storia seguiva il musicista rock Eric Draven brutalmente assassinato con la sua fidanzata Shelly da un gruppo di balordi la notte prima del loro matrimonio. Nell’anniversario della loro morte, Eric risorge dalla tomba come Il Corvo, un vendicatore sovrannaturale. Dopo aver ucciso senza pietà gli scagnozzi responsabili della sua morte e di quella dell’amata fidanzata, Eric affronta il capo della banda Top Dollar per completare la sua macabra missione.
Brandon Lee non era la prima scelta per il ruolo di Eric Draven. Il produttore Jeff Most e lo sceneggiatore John Shirley hanno rivelato in un’intervista con MTV alcune delle loro prime idee per il casting. Shirley ha detto di aver spinto molto per avere Christian Slater come il Corvo che all’epoca aveva già fatto Schegge di follia, Alza il volume e L’impero del crimine. Il produttore Ed Pressman avrebbe voluto invece il rocker Jon Bon Jovi, che in seguito avrebbe interpretato diversi film vedi U-571 (2000), Il cacciatore delle tenebre (2002) e Nickname: Enigmista (2005). Pare che anche Johnny Depp fosse un altro potenziale “Corvo” discusso dai produttori. Riguardo alla scelta di Brandon Lee, Pressman ha dichiarato “Era un po’ un rischio perché non era un grande nome. Brandon ha incarnato tutto quello che cercavamo in questo eroe d’azione che è un atleta, un musicista, un amante, un romantico, e lui ha sicuramente lasciato il segno.”
Per chiunque abbia ipotizzato che la morte di Brandon Lee sia nascosta da qualche parte nel film, dato che molte volte durante il film il suo personaggio immortale viene colpito, beh si tratta di mere fantasie. La maggior parte dei fan sanno che Lee è stato ucciso in un tragico incidente, quando è stato colpito con una pistola di scena che doveva essere caricata a salve per una scena precedente. Il filmato risultante è stato sequestrato come prova da parte della polizia locale, che al termine delle indagini ha dichiarato la morte di Lee come accidentale. Il filmato venne poi distrutto. Al momento della sua morte a Lee, che era in procinto di sposare la sua fidanzata Eliza Hutton, restavano solo tre giorni per completare Il Corvo. Dopo che i produttori hanno deciso di finire il film in suo onore, sono stati necessari diversi elementi. Originariamente il pubblico avrebbe visto Eric Draven arrivare a casa portando alcuni generi alimentari per scoprire la scena spaventosa degli sgherri di Top Dollar che aggrediscono Shelly. Funboy doveva estrarre la sua pistola e sparare ad Eric. Quella scena è stata scartata e con l’inizio del film non finito, questi elementi della storia sono stati invece raccontati in un flashback, La controfigura di Lee ha interpretato le altre scene, con le immagini del volto di Lee sovrapposte sul volto della controfigura in alcune parti del film. Miramax ha messo altri 8 milioni di dollari nel film per completarlo, che hanno incluso alcune riscritture della sceneggiatura. Le scene in cui vedremo uno sconvolto Eric che vaga nel suo vecchio appartamento sono state completate in digitale, inserendo inquadrature di Lee originariamente destinate ad essere utilizzati altrove.
Vincent Perez ha interpretato il sequel Il corvo 2 – La città degli angeli del 1996 in cui vestiva i panni del nuovo Corvo di nome Ashe Corven. Sono seguiti altri due sequel: Il Corvo 3: Salvation del 2000 con Eric Mabius e Kirsten Dunst e Il Corvo – Preghiera maledetta del 2005, con Edward Furlong. The Crow: Stairway to Heaven è stata una serie televisiva di breve durata interpretata da Mark Dacascos. Dove i tre sequel avevano inventato nuovi personaggi con nuove tragedie da vendicare nei panni del Corvo, la serie tv riprendeva invece il personaggio di Eric Draven, con la stessa idea originariamente destinata ad un proseguo del film progettato prima della tragica e prematura morte di Brandon Lee. Alla fine degli anni ’90, i produttori stavano sviluppando un sequel / reboot dal titolo The Crow 2037. Come suggerisce il titolo, “The Crow 2037” sarebbe stato ambientato nel futuro. “The Crow 2037”, sottotitolato “A New Age of Gods and Monsters” (Una Nuova Era di Dei e Mostri), doveva essere diretto da Rob Zombie. Il progetto venne poi annullato, ma la sceneggiatura di Zombie negli anni successivi è trapelata online.
Il fumetto originale
Il fumetto The Crow – Il Corvo creato da James O’Barr come mezzo per affrontare la morte della sua fidanzata per mano di un guidatore ubriaco, è stato pubblicato per la prima volta da Calibre Comics nel 1989. Il fumetto dopo essersi affermato come un cult per un pubblico di nicchia, ha raggiunto il grande pubblico di appassionati di fumetti e successivamente adattato in un film omonimo nome nel 1994 che ha fruito di tre sequel, una serie televisiva e numerosi libri e fumetti (pubblicati da numerose società). “Il Corvo” è stato tradotto in quasi una dozzina di lingue e ha venduto circa 750.000 copie in tutto il mondo.
La trama ufficiale del romanzo: Quando James O’Barr riversò il dolore e l’angoscia della sua tragedia personale nelle pagine del Corvo, la storia catartica del ritorno dal regno dei morti di Eric per vendicare l’omicidio della fidanzata conquistò i lettori dì tutto il mondo. Ora il libro che diede vita a un film maledetto e leggendario torna in un’edizione ampliata e corretta direttamente dall’autore, arricchita di pagine e illustrazioni inedite, nuovi capitoli, sequenze andate perdute ricostruite con la tecnica originale e una introduzione di James O’Barr in persona. Il potente viaggio di un angelo vendicatore e celebrazione del vero amore… feroce, intelligente e indimenticabile come il giorno in cui è stato concepito.
Il fumetto “Il Corvo” è disponibile in una edizione definitiva su Amazon.
Il reboot cancellato con Jason Momoa
Corin Hardy (The Nun) ultimo nome di una lunga lista di registi che aveva incluso Nick Cave, Juan Carlos Fresnadillo e F. Javier Gutierrez, e Momoa che per il ruolo di Eric Draven era stato preceduto da candidati come Mark Wahlberg, Bradley Cooper, Tom Hiddleston, James McAvoy, Luke Evans e Jack Huston sembravano molto fiduciosi, ma a giugno del 2018 arriva la notizia che sia Momoa che Hardy hanno ufficialmente e di comune accordo abbandonato la pellicola a causa di contrasti creativi con Samuel Hadida di Davis Films, detentore del diritti del film e che all’epoca stava finanziando il progetto, che tra l’altro aveva già una data di uscita fissata all’11 ottobre 2019 e un via alle riprese previsto a luglio 2018 in quel di Budapest. Prima dell’abbandono del progetto Momoa, come potete vedere nei tweet a seguire, aveva anche affrontato delle prove di trucco nei panni di Eric Draven.
Dopo l’abbandono Momoa ha voluto usare il suo account Instagram e spiegare ai lettori la scelta di abbandonare il reboot Il corvo.
Ho aspettato 8 anni per interpretare questo ruolo da sogno. Vi voglio bene @corinhardy e @sonypictures sfortunatamente potrei dover aspettarne altri 8. Non con il nostro team, ma giuro che io lo farò. James O’Barr mi dispiace di averti deluso, ma non lo farò di nuovo, questo film va assolutamente realizzato. E ai fan. Mi dispiace. Non posso dare a questo film altro che ciò che merita, e ha bisogno di amore. Sarò pronto quando sarà giusto. Ti voglio bene Corin aloha j.
Anche Hardy all’epoca utilizzò Twitter per condividere con i fan la delusione e la costernazione per aver dovuto abbandonare il progetto.
Sapevo da subito che l’idea di creare una nuova versione de “Il Corvo” non sarebbe mai stata per tutti, perché è un film amato. E lo dico come qualcuno che per primo ne è innamorato. Ma ho riversato tutto ciò che avevo negli ultimi tre anni e mezzo di lavoro, per cercare di creare qualcosa che onorasse ciò che “Il Corvo” rappresentava; dall’affascinante graphic novel di James O’Barr, al film originale di Alex Proyas, con grande rispetto per Brandon Lee e con il desiderio di creare qualcosa di audace e nuovo, di cui io stesso, da fan ossessivo, potrei essere orgoglioso. E con @prideofgypsies Jason Momoa e il mio fantastico team di artisti e cineasti, ci siamo andati così vicino. Ma a volte, quando ami così tanto qualcosa, devi prendere decisioni difficili. E ieri, decidere che era ora di lasciare andare questo sogno di una vita dark ed emozionante, è stata la decisione più difficile di tutte. Gli edifici bruciano, le persone muoiono, ma il vero amore è per sempre.
Contro il reboot si era espresso a suo tempo Alex Proyas regista del film originale che su Facebook motivò la sua contrarietà con un post dal titolo: “Perché penso che il Corvo non debba essere rifatto“.
Ho avuto il privilegio di conoscere Brandon Lee – era un attore giovane, immensamente dotato, con un gran senso dell’umorismo e un futuro brillante davanti a lui. Ho anche avuto il privilegio di poterlo definire un amico. Il nostro rapporto di lavoro come attore/regista è stato più che una semplice collaborazione. Insieme abbiamo realizzato un film che ha toccato molte persone. Non ho voluto il classico credit “un film di”, per Il Corvo. Volevo che fosse il film di Brandon, perché lo era, perché non avrebbe potuto realizzare altri film. Ha portato tutta la sua passione nella pellicola ed è rimasta come sua eredità. È un film di cui sarebbe stato orgoglioso. Ho terminato il film per Brandon – lottando contro il dolore, insieme ai solidali membri del cast e della troupe che hanno tutti amato Brandon, per completarlo in sua assenza. Eravamo imbevuti della forza dello spirito di Brandon e della sua ispirazione. Non solo dal fantastico lavoro di Brandon come attore e film-maker, siamo stati toccati anche dal suo essere uomo, dalla sua umanità. Il Corvo non sarebbe un film che varrebbe la pena “rifare” se non fosse per Brandon Lee. Se non fosse stato per Brandon, non avreste mai sentito parlare di questo personaggio. E’ il film di Brandon. Credo sia uno di quei casi speciali in cui Hollywood dovrebbe lasciare che resti una prova dell’immenso talento di un uomo e del suo sacrificio, e non avere o aggiungere altri nomi a questa storia. So che ci sono stati i sequel, ma il concetto di “riavviare” questa storia, e il personaggio originale, un personaggio a cui Brandon ha pagato un prezzo troppo alto, mi sembra sbagliato. Per favore lasciate che questo rimanga il film di Brandon’.