The Deliverance – La redenzione, recensione: il dramma familiare fagocita l’horror che diventa mera cornice
Recensione e tutto quello che c’è da sapere sul film horror di Netflix diretto da Lee Daniels e interpretato da Andra Day, Glenn Close, Aunjanue Ellis, Mo’Nique e Omar Epps.
Ha debuttato su Netflix The Deliverance – La redenzione, l’esordio del regista Lee Daniels (Gli Stati Uniti contro Billie Holiday) nel genere horror, in particolare nel filone che riguarda esorcismi e possessioni demoniache, con una digressione ascrivibile anche al sottogenere della “case infestate”.
La trama basata su eventi “reali”, il virgolettato in questo caso è doveroso, segue le vicissitudini di Ebony Jackson (Andra Day), una madre single in difficoltà alle prese con i propri demoni che si trasferisce con la famiglia in una nuova casa per ricominciare da capo. Ma quando strani fenomeni nell’abitazione destano i sospetti dei servizi sociali e minacciano di distruggere la famiglia, Ebony si trova presto coinvolta in una lotta per salvare se stessa e le anime dei suoi figli.
The Deliverance – La recensione del film
L’infestazione demoniaca come viene solitamente descritta al cinema può riguardare oggetti (The Possession, Polaroid, Annabelle), persone (L’esorcista, Insidious, L’ultimo esorcismo) o molto frequentemente luoghi particolari. “The Deliverance – La redenzione” riguarda proprio l’infestazione demoniaca di un’abitazione, rievocando classici quali la serie Amityville Horror e L’evocazione – The Conjuring, entrambe pellicole che, come quella del regista Lee Daniels, si basano su testimonianze reali e fatti di cronaca.
Lee Daniels regista candidato all’Oscar per l’acclamato Precious ritrova Andra Day, che aveva diretto in Gli Stati Uniti contro Billie Holiday, e la cala nei panni di una madre single in difficoltà che si ritrova a lottare con un’entità malevola che incombe sulla sua vita, un po’ come accadeva a Barbara Hershey nel film Entity del 1981, altro caso basato su un reale fatto di cronaca. Ma se in “Entity” la presenza malevola aggrediva la madre, in “The Deliverance – La redenzione” l’entità si manifesta prima rendendo sempre più fatiscente l’abitazione in cui vive la famiglia, per poi cominciare a controllare i tre figli della protagonista, a partire dal più piccolo. Il demone diventa così man mano più forte nutrendosi letteralmente della sempre più invivibile situazione domestica, situazione che include l’alcolismo della madre, una figura paterna assente e una nonna, interpretata da una spiazzante Glenn Close, che sta combattendo un cancro.
Che Lee Daniels sia uscito dalla sua zona di confort è palese, il film è notevolmente sbilanciato verso il dramma familiare che il regista gestisce comunque molto bene, grazie anche ad un cast talentuoso e in parte. Quello che funziona di meno e la parte prettamente horror che non sembra gestita a dovere e in alcuni casi, vedi l’esorcismo, oltremodo enfatica e teatrale. Intendiamoci la teatralità è il pane dell’horror ma Daniels, forse troppo impegnato a raccontare l’ambiente ostile che circonda Ebony e la sua famiglia, inclusi i servizi sociali, condensa in un finale a dir poco roboante cinquant’anni di film sul diavolo e la sua nefasta influenza sul mondo.
Lee si lancia in una parte finale in in cui retorica sulla fede e salvezza dell’anima diventa a tratti stucchevole. A riprova di ciò un personaggio come quello della reverenda evangelista Bernice James, interpretata da Aunjanue Ellis, che poteva ricoprire un ruolo determinante, finisce per essere sacrificata sull’altare di uno “spiegone” che culmina nell’impotenza più totale del personaggio rispetto al suo potenziale percorso di redenzione.
Andra Day già talentuosa cantante e ora attrice con molto da dire, si dimostra all’altezza del compito e il suo personaggio tormentato e sperduto arriva. Idem per l’Alberta di Glenn Close che con la sua nonna affamata di vita offre una performance tanto sfacciata da gareggiare in spigolosità e schiettezza con la sua montanara Mamaw interpretata in Elegia Americana. Troppo caricato invece il ruolo dell’assistente sociale di Mo’nique, troppo aggressiva e minacciosa a tal punto da diventare una sorta di incubo nell’incubo per la famiglia di Ebony.
“The Deliverance – La redenzione” resta così bloccato a mezza via: da una parte il bisogno forte di raccontare e approfondire un contesto sociale e dall’altra il desiderio di integrarlo all’interno di una narrazione horror. In questa incertezza il dramma familiare pervade la narrazione, religione e fede sconfinano in toni da predicatore, e la costruzione di un contesto orrorifico si poggia su labili stereotipi maneggiati senza esperienza specifica per un esordio nel genere, quello di Daniels, che si rivela purtroppo troppo ambizioso.
Curiosità sul film
- Il film è basato sulla storia della possessione demoniaca della famiglia di Latoya Ammons.
- Lee Daniels (Gli Stati Uniti contro Billie Holiday) dirige il film da una sua sceneggiatura scritta con David Coggeshall (Orphan: First Kill) ed Elijah Bynum (Magazine Dreams).
- Octavia Spencer scelta in originale per il ruolo dell’assistente sociale Cynthia Henry è stata sostituita da Mo’Nique.
- Il cast include un vincitrice dell’Oscar (Mo’Nique) e tre candidate all’Oscar (Glenn Close, Andra Day e Aunjanue Ellis-Taylor).
- Mo’Nique e il regista Lee Daniels hanno già collaborato nel dramma Precious (2009), in cui interpretava la madre abusiva della protagonista Gabourey Sidibe. Il ruolo valse a Mo’Nique una candidatura all’Oscar come Migliore attrice non protagonista.
- Andra Day è alla seconda collaborazione con Lee Daniels dopo il biopic storico “Gli Stati Uniti contro Billie Holiday”, ruolo che le è valso una candidatura all’Oscar (Miglior attrice protagonista).
The Deliverance – La colonna sonora
- Le musiche del film sono di Lucas Vidal (Vanishing on 7th Street, The Raven, Fast & Furious 6, Le origini del male).
- La colonna sonora include i brani: I Know Who Holds Tomorrow di Andra Day / Something He Can Feel di Aretha Franklin / You’ll Never Find Another Love Like Mine (Karaoke Version) di In the Style of Lou Rawls / Funk You Up (Long Version) di The Sequence / Dreams di Lil’ Kim / A Widow Bird Sate Mourning di Naxos / The Devil Himself di Michael Abels
1. The Deliverance (2:16)
2. Why Don’t You Believe Me? (1:31)
3. Acting Like Demons (1:22)
4. Freedom (1:47)
5. What Did You Do? (1:48)
6. Old Family, Same Story (4:40)
7. Having Fun (0:46)
8. Room 509 (2:31)
9. I Didn’t Do It (2:18)
10. Questionnaire (2:13)
11. I Got You, Ebony Jackson (1:01)
12. Right Behind the Demon (0:37)
13. Farewell (2:38)
14. Only This Remains (4:25)
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