The Father: il dramma con Anthony Hopkins e Olivia Colman solo al cinema dal 20 maggio
Il dramma “The Father” arriva solo al cinema dal 20 maggio in lingua originale (con sottotitoli in italiano) e dal 27 maggio in versione italiana.
BiM Distribuzione annuncia che The Father – Nulla è come sembra, il dramma recentemente premiato agli Oscar 2021, arriva in Italia “solo” al cinema dal 20 maggio in lingua originale (con sottotitoli in italiano) e dal 27 maggio in versione italiana.
Questa uscita riservata alle sole sale intende supportare la riapertura dei cinema e offrire al pubblico l’opportunità di vedere il film di Florian Zeller con protagonisti Anthony Hopkins e Olivia Colman, premiato agli Oscar 2021 per l’interpretazione di Hopkins come Migliore Attore Protagonista e per la Migliore Sceneggiatura Non Originale di Florian Zeller e Christopher Hampton.
La trama ufficiale:
Anthony ha 81 anni. Vive da solo nel suo appartamento londinese e rifiuta tutte le persone che sua figlia Anne cerca di imporgli. Presto però Anne non potrà più andarlo a trovare tutti i giorni: ha preso la decisione di trasferirsi a Parigi con un uomo che ha appena conosciuto…Ma se è così, allora chi è l’estraneo che piomba all’improvviso nel soggiorno della casa di Anthony, sostenendo di essere sposato con Anne da oltre dieci anni? E perché afferma con tanta convinzione che quella dove vive è casa sua e della figlia? Eppure Anthony è sicuro che quello sia il suo appartamento. Sembra esserci nell’aria qualcosa di strano, come se il mondo ad un tratto avesse smesso di seguire le regole abituali. Smarrito in un labirinto di domande senza risposta, Anthony cerca disperatamente di capire che cosa stia succedendo attorno a lui. The father – Nulla è come sembra è il racconto di un uomo la cui realtà si sgretola pian piano davanti a nostri occhi.
“The Father – Nulla è come sembra” è tratto dall’opera teatrale Il padre (Le père) scritta da Florian Zeller e andata in scena per la prima volta a Parigi nel 2012, conquistando il premio Molière per la Miglior commedia, prima di debuttare a Broadway e nel West End londinese, dove ha ottenuto premi Tony e Olivier per il Miglior attore (rispettivamente a Frank Langella e Kenneth Cranham). Zeller firma la regia dell’adattamento cinematografico – il suo esordio nel lungometraggio – girato a Londra da una sceneggiatura che ha scritto a quattro mani con Christopher Hampton (Espiazione, Le relazioni pericolose). Accanto ai premi Oscar Anthony Hopkins e Olivia Colman, completano il cast del film Mark Gatiss (La favorita, la serie televisiva Sherlock), Imogen Poots (Green Room, Non buttiamoci giù), Rufus Sewell (Judy, la serie televisiva L’uomo nell’alto castello) e Olivia Williams (Victoria e Abdul, An education).
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“Quando ho iniziato a lavorare all’adattamento della mia pièce, il volto che continuavo mentalmente a visualizzare era sempre quello di Anthony Hopkins”, ricorda Zeller. “Avevo la profonda convinzione che sarebbe stato molto efficace e sconvolgente in questo ruolo. È stato all’origine del mio desiderio di realizzare questo film e l’unico motivo per cui ho deciso di girare in inglese: era un modo per arrivare a lui. In questo senso, ha fatto parte del mio sogno. Ecco perché il nome del protagonista è Anthony”. Il rapporto tra Christopher Hampton ed Anthony Hopkins risale a più di quarant’anni fa, agli inizi degli anni ’70 e al film AMORE E RABBIA. Zeller e Hampton si recano a Los Angeles per parlare con Hopkins del ruolo di Anthony. “Lo abbiamo avvicinato e lui ha accettato di interpretarlo quasi immediatamente”, ricorda Hampton, “ma poi abbiamo dovuto attendere pazientemente che fosse disponibile per girare!” Tra Hopkins e Zeller si crea subito un buon rapporto. “Conoscevo Christopher Hampton perché avevo lavorato con lui diverse volte in passato. Sapevo che sarebbero stati un cast e una troupe relativamente piccoli. Tutto era molto compatto: avevo quasi la sensazione di lavorare a una produzione artigianale. Sono stato felice di apprendere da Florian che la sceneggiatura di The Father – Nulla è come sembra era stata scritta pensando a me. Se è così, mi sento molto lusingato e onorato.” “Lavorare a questo film”, continua, “mi ha fatto concentrare sulla mia mortalità. In un certo senso, tendo quasi a pensare che forse eviterò di soffrire di demenza perché ho impersonato un malato! Ci siamo molto divertiti sul set a cercare di memorizzare lo stile colloquiale dei dialoghi di Florian. Per certi versi, quando le macchine da presa si accendevano su di me, non avevo più bisogno di recitare!”. “Ho ottantadue anni e sono riuscito a superare l’età che aveva mio padre quando è morto. Penso di aver capito Anthony fin dall’inizio: per certi aspetti è stato come interpretare mio padre”. Quando gli chiediamo della sua età e di un possibile ritiro dalle scene, la reazione di Hopkins è tipicamente forte: “Morirei se smettessi di lavorare. Penso di essere un vecchio guerriero! Un sopravvissuto!”.