Stasera in tv: “The Father” con Anthony Hopkins su Rai 3
Rai 3 stasera propone “The Father – Nulla è come sembra”, dramma del 2021 diretto da Florian Zeller con protagonisti i premi Oscar Anthony Hopkins e Olivia Colman.
The Father – Nulla è come sembra, su Rai 3 il dramma di Florian Zeller con protagonisti Anthony Hopkins e Olivia Colman, premiato agli Oscar 2021 per l’interpretazione di Hopkins come Migliore Attore Protagonista e per la Migliore Sceneggiatura Non Originale di Florian Zeller e Christopher Hampton.
The Father – Cast e doppiatori
Interpreti e personaggi
Anthony Hopkins: Anthony
Olivia Colman: Anne
Mark Gatiss: Bill
Imogen Poots: Laura
Rufus Sewell: Paul
Olivia Williams: Catherine
Doppiatori italiani
Dario Penne: Anthony
Ida Sansone: Anne
Franco Mannella: Bill
Veronica Puccio: Laura
Alessio Cigliano: Paul
Chiara Colizzi: Catherine
The Father – Trama e trailer
Anthony ha 81 anni. Vive da solo nel suo appartamento londinese e rifiuta tutte le persone che sua figlia Anne cerca di imporgli. Presto però Anne non potrà più andarlo a trovare tutti i giorni: ha preso la decisione di trasferirsi a Parigi con un uomo che ha appena conosciuto…Ma se è così, allora chi è l’estraneo che piomba all’improvviso nel soggiorno della casa di Anthony, sostenendo di essere sposato con Anne da oltre dieci anni? E perché afferma con tanta convinzione che quella dove vive è casa sua e della figlia? Eppure Anthony è sicuro che quello sia il suo appartamento. Sembra esserci nell’aria qualcosa di strano, come se il mondo ad un tratto avesse smesso di seguire le regole abituali. Smarrito in un labirinto di domande senza risposta, Anthony cerca disperatamente di capire che cosa stia succedendo attorno a lui. The father – Nulla è come sembra è il racconto di un uomo la cui realtà si sgretola pian piano davanti a nostri occhi.
Curiosità sul film
“The Father – Nulla è come sembra” è tratto dall’opera teatrale Il padre (Le père) scritta da Florian Zeller e andata in scena per la prima volta a Parigi nel 2012, conquistando il premio Molière per la Miglior commedia, prima di debuttare a Broadway e nel West End londinese, dove ha ottenuto premi Tony e Olivier per il Miglior attore (rispettivamente a Frank Langella e Kenneth Cranham). Zeller firma la regia dell’adattamento cinematografico – il suo esordio nel lungometraggio – girato a Londra da una sceneggiatura che ha scritto a quattro mani con Christopher Hampton (Espiazione, Le relazioni pericolose). Accanto ai premi Oscar Anthony Hopkins e Olivia Colman, completano il cast del film Mark Gatiss (La favorita, la serie televisiva Sherlock), Imogen Poots (Green Room, Non buttiamoci giù), Rufus Sewell (Judy, la serie televisiva L’uomo nell’alto castello) e Olivia Williams (Victoria e Abdul, An education).
A proposito di “The Father” – Note di produzione
È un ineluttabile fatto della vita che in ogni rapporto tra un genitore e un figlio arrivi il momento in cui il figlio o la figlia diventa un/una badante e il genitore una persona non autosufficiente. Questa realtà è il nucleo centrale di “The Father – Nulla è come sembra”. Una drammatica storia famigliare splendidamente cesellata che unisce gli attori premio Oscar Anthony Hopkins e Olivia Colman nello struggente racconto di quello che accade quando un rapporto che per decenni ha colorato ogni singolo momento di vita all’improvviso cambia in modo irrevocabile.
Al suo esordio alla regia cinematografica il pluripremiato drammaturgo francese Florian Zeller che firma la sceneggiatura insieme al suo collaboratore di lunga data e traduttore Christopher Hampton. Florian dirige un sensazionale cast capitanato da Anthony Hopkins e Olivia Colman nei panni dell’anziano padre e della figlia di mezza età che lottano per adattarsi alle mutate circostanze di vita. Florian Zeller, che è passato al cinema dal mondo del teatro, è abituato a costruire con il pubblico un rapporto che egli descrive ludico e giocoso. Lontano dal consueto ruolo di mezzo d’espressione naturalistico, il film consentirà agli spettatori di scoprire che quello che vedrremo sullo schermo non necessariamente ci restituirà una versione autentica del mondo.
In “The Father – Nulla è come sembra” percepiamo la realtà attraverso il prisma dello stato confusionale del personaggio di Anthony, man mano che la sua demenza mette in moto un graduale declino che coinvolge ogni aspetto della sua vita quotidiana. Ma non si tratta solo di un film sulla demenza senile e Anthony è molto più di un inaffidabile narratore. È al centro di una lotta che regala a “The Father – Nulla è come sembra” elementi sia del thriller che dell’horror – con la mente di Anthony nel ruolo di un’incessante nemesi.
Nelle parole del regista, il pubblico dovrebbe provare la sensazione di “cercare a tastoni la strada in un labirinto”. Malgrado un tema apparentemente cupo, “The Father – Nulla è come sembra” è costruito su fondamenta di empatia umana, con momenti di ilarità e persino con un senso di gioia. Il film celebra l’indissolubile legame che esiste tra un genitore e una figlia mentre partono abbracciati per un viaggio verso l’ignoto.
Note del regista e sceneggiatore Florian Zeller
“Il padre” esiste innanzitutto come opera teatrale. L’ho scritta nel 2012 per Robert Hirsch che ha magistralmente impersonato il protagonista sul palcoscenico per oltre tre anni. Sono rimasto al suo fianco per tutto quel tempo e oggi sono in grado di affermare che conosco questa storia dall’interno e che non ignoro alcuno dei percorsi che intraprende o dei sentimenti che evoca. Da allora è andata in scena in oltre 35 paesi diversi e ho avuto la grande fortuna di seguire la maggior parte di queste produzioni.
Quello che mi ha davvero colpito, in qualunque paese, è stata la straordinaria reazione del pubblico alla pièce. Affronta un argomento che malgrado sia doloroso, riguarda ciascuno di noi. Tutti noi abbiamo intravisto in un nonno, in un genitore o in una persona altrettanto cara, le prime inquietanti avvisaglie della perdita della ragione. E a quel punto chi di noi, con il cuore pesante, non si è fatto domande sul passare del tempo e su quello che comporta a livello personale? Ma sono anche convinto che la reazione del pubblico sia stata così forte perché l’opera utilizza una strategia narrativa originale: gli spettatori si trovano dentro la mente del protagonista, ma se ne rendono conto solo gradualmente.
Dunque anche nella versione cinematografica, il pubblico sarà invitato a essere testimone in prima persona dell’esperienza della demenza. Ci tenevo che il film preservasse questa immediatezza per gli spettatori. Inoltre, dal momento che mi stava a cuore che sia il film sia la sceneggiatura fossero esuberanti, ho chiesto a Christopher Hampton di adattare il testo per il grande schermo. Sono convinto che il film non fa che amplificare ed estendere l’inedita narrazione di forte impatto emotivo proposta in primo luogo dalla sceneggiatura teatrale.
Il film è quasi interamente girato in un teatro di posa. L’appartamento di Anthony diventerà uno dei personaggi principali. Via via che la storia si dipana, subirà una serie di trasformazioni, spiazzando ulteriormente sia il pubblico che il protagonista. La vicenda ruoterà attorno agli stessi spazi e a spazi analoghi (e la scelta dell’inquadratura, come pure del modo in cui ci muoveremo in questi spazi, enfatizzerà questa sensazione), ma ogni dettaglio sembrerà indicare che i personaggi non si trovano nello stesso appartamento (gli arredi, il mobilio…). Queste trasformazioni si moltiplicheranno e produrranno un ambiente che potremo facilmente identificare come una residenza assistenziale.
Il film si aprirà su un registro simile a quello del thriller e uno dei principali punti di forza sarà la suspense. Ci porremo le stesse domande che si pone il protagonista: “che cosa sta succedendo attorno a me?”. Tuttavia la preoccupazione spesso cederà il passo a momenti di comicità e assisteremo all’energica e a tratti crudele ed esilarante lotta di un uomo convinto di essere ancora lucido e più che mai determinato a contrastare chiunque creda che non lo sia.
Note sulla sceneggiatura
“Quando ho iniziato a lavorare all’adattamento della mia pièce, il volto che continuavo mentalmente a visualizzare era sempre quello di Anthony Hopkins”, ricorda Zeller. “Avevo la profonda convinzione che sarebbe stato molto efficace e sconvolgente in questo ruolo. È stato all’origine del mio desiderio di realizzare questo film e l’unico motivo per cui ho deciso di girare in inglese: era un modo per arrivare a lui. In questo senso, ha fatto parte del mio sogno. Ecco perché il nome del protagonista è Anthony”.
Il rapporto tra Christopher Hampton ed Anthony Hopkins risale a più di quarant’anni fa, agli inizi degli anni ’70 e al film “Amore e Rabbia”. Zeller e Hampton si recano a Los Angeles per parlare con Hopkins del ruolo di Anthony. “Lo abbiamo avvicinato e lui ha accettato di interpretarlo quasi immediatamente”, ricorda Hampton, “ma poi abbiamo dovuto attendere pazientemente che fosse disponibile per girare!” Tra Hopkins e Zeller si crea subito un buon rapporto. “Conoscevo Christopher Hampton perché avevo lavorato con lui diverse volte in passato. Sapevo che sarebbero stati un cast e una troupe relativamente piccoli. Tutto era molto compatto: avevo quasi la sensazione di lavorare a una produzione artigianale.
Sono stato felice di apprendere da Florian che la sceneggiatura di The Father – Nulla è come sembra era stata scritta pensando a me. Se è così, mi sento molto lusingato e onorato.” “Lavorare a questo film”, continua, “mi ha fatto concentrare sulla mia mortalità. In un certo senso, tendo quasi a pensare che forse eviterò di soffrire di demenza perché ho impersonato un malato! Ci siamo molto divertiti sul set a cercare di memorizzare lo stile colloquiale dei dialoghi di Florian.
Per certi versi, quando le macchine da presa si accendevano su di me, non avevo più bisogno di recitare!”. “Ho ottantadue anni e sono riuscito a superare l’età che aveva mio padre quando è morto. Penso di aver capito Anthony fin dall’inizio: per certi aspetti è stato come interpretare mio padre”. Quando gli chiediamo della sua età e di un possibile ritiro dalle scene, la reazione di Hopkins è tipicamente forte: “Morirei se smettessi di lavorare. Penso di essere un vecchio guerriero! Un sopravvissuto!”.
The Father – La colonna sonora
- Le musiche originali di “The Father” sono del compositore e pianista italiano Ludovico Einaudi (This Is England, Quasi amici – Intouchables, Una volta nella vita. The Water Diviner, Samba, Il grande spirito, Nomadland).
1. Cold Wind Var. 2 – Day 4 (Ludovico Einaudi, Federico Mecozzi & Redi Hasa) 5:14
2. Cold Wind Var. 1 – Day 1 (Ludovico Einaudi, Federico Mecozzi & Redi Hasa) 3:59
3. Low Mist Var. 2 – Day 1 (Ludovico Einaudi, Federico Mecozzi & Redi Hasa) 5:43
4. Low Mist Var. 1 – Day 5 (Ludovico Einaudi, Federico Mecozzi & Redi Hasa) 4:41
5. My Journey (Film Version for “The Father” / David Menke Remix) 3:52
La colonna sonora di “The Father – Nulla è come sembra” è disponibiel su Amazon.