The Green Inferno: le recensioni Americane e Italiane
“The Green Inferno” sarà piaciuto ai critici? Scopriamolo insieme
Allora, cari miei, avete visto The Green Inferno? E’ così horror come dicono da essere vietato ai minori di 18 anni? Dopo la nostra recensione, oggi leggiamo insieme i pareri dei critici Italiani e Americani. Su RottenTomatoes, mentre scrivo, il film ha raccolto solo il 38% di voti positivi. The Green Inferno è diretto da Eli Roth e interpretato da Lorenza Izzo, Ariel Levy, Aaron Burns, Sky Ferreira, Nicolás Martínez.
Dustin Putman – TheFrightFile.com: Eli Roth ha mancato il bersaglio. L’unica cosa spaventosa è il suo cinismo. Voto: 1/4
Martin Tsai – Los Angeles Times: Il film è misurato ed eseguito in modo efficace per saziare la sete di sangue dei fan dell’horror ma i suoi messaggi di fondo sono solo ripugnanti.
Neil Genzlinger – New York Times: Il film è una rivisitazione di quello che viene spesso chiamato il sottogenere cannibale, un ceppo vile di film in cui gli occidentali incontrano le tribù della giungla.
Rafer Guzman – Newsday: Una delizia per le persone con stomaci forti. Voto: 3.5 / 4
Kyle Smith – New York Post: prendete i pop-corn se avete intenzione di vedere “The Green Inferno,” e tenete il secchio per vomitarci dentro. Voto: 1.5 / 4
Steve Rose – Guardian: Nessuno può accusare Roth di non avere coraggio, anche se non ha trovato la ricetta perfetta. Voto: 3/5
Michael Nordine – Village Voice: niente di meno che sangue e budella sembrano avere importanza.
Andrea Chase – Killer Movie Reviews: Roth ha talento per iniettare la giusta nota di umorismo in mezzo all’orrore. Voto: 3/5
Matt Donato – We Got This Covered: The Green Inferno è lo spettacolo cannibale che Roth aveva promesso. Voto: 6/10
JimmyO – JoBlo Movie Emporium: Se siete alla ricerca di un film horror ben girato su una tribù di cannibali, Roth ha fatto un buono lavoro. Voto: 7/10
Francesco Alò – Il Messaggero: (…) Roth torna a usare il viaggio dell’americano ignorante come metafora dell’espansionismo Usa. (…) Chissà se il buon Eli, oltre a Deodato, conosce anche Marco Ferreri. The Green Inferno, infatti, ricorda non poco “Come sono buoni i bianchi” (1988).
Maurizio Acerbi – il Giornale: Eli Roth fa a pezzi (è il caso di dirlo) l’ipocrita perbenismo di certi idealisti rivoluzionari dando fondo a tutto il suo campionario divertito di horror macabro. (…) Evidente il richiamo a “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato. Sconsigliatissima la visione dopo cena.