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The Last Duel: 10 cavalieri che fecero l’impresa

Dal Lancilotto di Richard Gere all’Artù di Clive Owen, scopri la nostra speciale classifica “The Last Duel” con 10 cavalieri al cinema.

24 Ottobre 2021 16:40

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The Last Duel ha fatto recentemente tappa nei cinema italiani, il regista Ridley Scott dopo I duellanti, suo film d’esordio del 1977 e il più recente Le Crociate datato 2005 torna a narrare di cavalieri e sfide a singolar tenzone portando sul grande schermo la vera storia di un duello all’ultimo sangue avvenuto in Francia nel 1386, una tenzone tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris, interpretati rispettivamente da Matt Damon e Adam Driver.

Sulla scia di “The Last Duel” di Scott abbiamo stilato una speciale classifica con 10 cavalieri o presunti tali che hanno colpito il nostro immaginario da grande schermo, e non potevamo non partire idealmente con l’Antonius Block di Max von Sydow che gioca a a scacchi con la morte nel capolavoro Il settimo sigillo di Ingmar Bergman. La classifica include anche il prode Etienne Navarre di Rutger Hauer in Ladyhwake, il romantico Lancillotto di Richard Gere, il muscolare e rivisitato Artù di Clive Owen senza dimenticare il cavaliere immortale di Robert Eddison a guardia del Graal in Indiana Jones e l’ultima crociata.

Il titolo della nostra classifica oltre a “The Last Duel” cita anche I cavalieri che fecero l’impresa di Pupi Avati, film del 2001 che vanta un cast internazionale (Raoul Bova, Edward Furlong, Thomas Kretschmann, Carlo Delle Piane e F. Murray Abraham) e che narra una storia di fantasia sulle avventurose gesta che portarono la sacra Sindone in terra di Francia.

1. Max von Sydow – Antonius Block

Un cavaliere e il suo scudiero sono tornati dalle crociate. La “Morte Nera” sta flagellando il loro paese. Mentre si avvicinano a casa, la Morte appare al cavaliere e gli dice che è il suo momento. Il cavaliere sfida la morte a una partita a scacchi per la sua vita. Il Cavaliere e la Morte giocano mentre il tumulto culturale avvolge le persone intorno a loro mentre cercano, in modi diversi, di affrontare lo sconvolgimento causato dalla peste. Il regista svedese Ingmar Bergman ispirandosi ai film con ambientazione storica di Akira Kurosawa, cineasta di cui Bergman è un grande ammiratore, porta al cinema la sua pièce teatrale Pittura su legno (Trämålning) nel capolavoro Il settimo sigillo del 1957, con Max von Sydow protagonista nei panni del cavaliere Antonius Block e Bengt Ekerot in quelli della Morte. La partita a scacchi con la Morte è diventata iconica, a tal punto da essere anche parodiata in più occasioni.

https://www.youtube.com/watch?v=y85vRIxZhAo

 

 

2. Liam Neeson – Sir Gawain

Il mito di Re Artù (Nigel Terry) portato ancora una volta sullo schermo in un classico degli anni ottanta, Excalibur (1981) diretto dal John Boorman di Zardoz e L’esorcista II, che racconta la leggenda di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda, basandosi sul romanzo arturiano del XV secolo “La Morte di Artù” di Thomas Malory. Il cast oltre a Liam Neeson nei panni di sir Oscar Galwain, nipote di re Artù e cavaliere della Tavola Rotonda, include anche Helen Mirren come Morgana, Gabriel Byrne nei panni di Uther Pendragon, Patrick Stewart aka Jean-Luc Picard aka Professor X nei panni del Re Leodegrance, il padre di Ginevra. Uthur Pendragon riceve la mistica spada Excalibur dal mago Merlino. Alla sua morte, Uthur fonde la spada in una roccia e proclama che il prossimo uomo che riuscirà ad estrarla sarà il sovrano d’Inghilterra. Diversi anni dopo, Artù, il figlio illegittimo di Uthur, estrae Excalibur dalla roccia e diventa re. Guidato da Merlino, Artù sposa Ginevra (Cherie Lunghi) e riunisce i Cavalieri della Tavola Rotonda. La malvagia sorellastra di Artù, Morgana genera un figlio con lui, che potrebbe rivelarsi la sua rovina. Il film segna il primo ruolo importante di Liam Neeson che ricorda che all’epoca non era mai andato a cavallo prima di lavorare a questo film. Il set di Excalibur è stato anche il luogo dove Neeson e Helen Mirren si sono incontrati per la prima volta, con i due che vivranno insieme per i successivi quattro anni. La leggenda di Re Artù ha fortemente influenzato George Lucas per la saga di Star Wars, dove Neeson interpreterà il maestro jedi Qui-Gon Jinn, mentre proprio il film Excalibur è stato una fonte d’ispirazione per il Batman v Superman di Zack Snyder, per rafforzare questo elemento, Excalibur è il film che la famiglia Wayne va a vedere al cinema prima dell’assassinio dei genitori di Bruce. Ricordiamo che il ruolo di sir Oscar Galwain è stato recentemente interpretato da Dev Patel in The Green Knight, un dramma fantasy di David Lowery ispirato al poema cavalleresco “Sir Gawain e il Cavaliere Verde”.

3. Rutger Hauer – Etienne Navarre

Richard Donner regista de I Goonies e Arma Letale con Ladyhawke (1985) confeziona una fiaba fantasy dal godibile tocco dark ambientata in un suggestivo scenario italiano, meravigliosamente fotografato da Vittorio Storaro, e accompagnata da una sorprendente colonna sonora elettronica realizzata da Andrew Powell degli Alan Parsons Project. Protagonista del film Rutger Hauer nei panni di Etienne Navarre, ex capitano della guardia reale ora cavaliere errante dopo che un malvagio vescovo, geloso del suo amore ricambiato per la bella Isabeau D’Anjou (Michelle Pfeiffer), li maledice entrambi costringendo la coppia di innamorati a vivere una forzosa separazione: di notte Navarre diventa un lupo mentre di giorno Isabeu prende la forma di un falco, i due amanti hanno solo un fugace momento all’alba in cui quasi riescono a sfiorarsi. Il cast include anche Matthew Broderick. reduce dal successo di Wargames – Giochi di guerra, nei panni dello scudiero Philippe Gaston.

4. Heath Ledger – Sir Ulrich Von Lichtenstein di Gelderland

Protagonista de Il destino di un cavaliere (2001) è William Tatcher, interpretato dal compianto futuro premio Oscar Heath Ledger, un giovane scudiero con un vero talento per la giostra. Dopo che il suo padrone muore improvvisamente, lo scudiero si mette in viaggio con i suoi compagni Roland (Mark Addy) e Wat (Alan Tudyk). Durante il viaggio i tre s’imbattono nello scrittore Geoffrey Chaucer (Paul Bettany) e William, privo di un vero pedigree, convince Chaucer a falsificare documenti di genealogia che lo faranno passare per un cavaliere. Con la sua storia appena coniata in mano, il giovane si propone di dimostrare di essere un degno cavaliere duellando nei tornei di giostra del paese e lungo la strada trova anche l’amore, quando incontra la graziosa Lady Jocelyn (Shannyn Sossamon). Scritto, prodotto e diretto da Brian Helgeland, premio Oscar per la sceneggiatura di L.A. confidential, Il destino di un cavaliere usa volutamente elementi anacronistici rispetto all’ambientazione del XIV secolo, con molti riferimenti moderni, a partire da una colonna sonora degli anni ’70. Tra le curisoità legate alla lavorazione, sul set Heath Ledger fece saltare accidentalmente uno dei denti anteriori del regista Brian Helgeland con un manico di scopa mentre i due stavano dimostrando una mossa di giostra. Il titolo originale del film, A Knight’s Tale, è ispirato a “Il racconto del cavaliere”, prima novella de “I racconti di Canterbury” di Geoffrey Chaucer, lo scrittore interpretato nel film da Paul Bettany. Mark Addy, Heath Ledger e Shannyn Sossamon torneranno a collaborare con Brian Helgeland nel 2003 per La setta dei dannati.

5. Clive Owen – Artù

King Arthur (2004) diretto da Antoine Fuqua (Traningg Day, Shooter, The Equalizer) vede Clive Owen nei panni di un muscolare e rivisitato Artù come un ufficiale romano piuttosto che il tipico cavaliere medievale. Nonostante queste deviazioni dal materiale originale, il film è stato pubblicizzato come una versione storicamente più accurata delle leggende arturiane, presumibilmente ispirata da nuovi ritrovamenti archeologici. Il film sostituisce anche la storia della spada nella roccia con un retroscena più oscuro e tragico di come Arthur ha rivendicato la sua spada Excalibur. Nel 400 dC, l’Impero Romano si estende fino alla Britannia e i Romani decidono di risparmiare il popolo Sarmati colpiti dalle abilità di combattimento di questo popolo guerriero, ma a patto di mandare i loro figli a servire Roma nella cavalleria per un periodo di quindici anni. Solo dopo aver servito per l’Impero romano questi cavalieri vengono liberati e possono tornare a casa. Così troviamo Re Artù e i Cavalieri della Tavola Rotonda nella loro ultima missione che significherà per loro al libertà da Roma. Clive Owen ha ottenuto il ruolo di Re Artù dopo che Russell Crowe, Mel Gibson e Hugh Jackman hanno rifiutato, e il produttore Jerry Bruckheimer aveva posto il veto alla scelta del regista di un Daniel Craig allora relativamente sconosciuto, all’epoca Bruckheimer era convinto che Owen sarebbe stato il prossimo Bond. Il cast del film include una Keira Knightley fresca del successo del primo film di Pirati dei Caraibi nei panni di una combattiva Ginevra, l’acclamato attore danese Mads Mikkelsen (Cerdic) prima del ruolo di antagonista in Casinò Royale che lo lancerà in quel di Hollywood e l’italiano Ivano Marescotti nei panni del Vescovo Germanius. Il film è andato incontro ad un’accusa di plagio da parte dello scrittore e storico Valerio Massimo Manfredi secondo, secondo lo scrittore il film avrebbe troppe analogie con il suo romanzo “L’ultima legione”, poi adattato nel 2007 in un film omonimo con Colin Firth, Ben Kingsley, John Hannah e Rupert Friend.

6. Matt Damon – Jean de Carrouges

The Last Duel di Ridley Scott è un dramma storico che narra le vicende di un cosiddetto “duello di Dio”, tra Jean de Carrouges e Jacques Le Gris, che si tenne in Francia nel 1386. Ambientato nella Francia medievale, “The Last Duel” vede Matt Damon nei panni di Jean de Carrouges, un cavaliere che sfida il suo amico e scudiero Jacques Le Gris (Adam Driver) a duello dopo che la moglie di Carrouges, Marguerite (Jodie Comer), accusa Le Gris di averla violentata. De Carrouges è un valoroso soldato, noto per la tempra e la ferocia mostrati sul campo di battaglia, e in particolare durante l’assedio di Limoges. Il cast di “The Last Duel” include anche Ben Affleck, anche co-autore della sceneggiatura con Matt Damon e Nicole Holofcener, che nel film veste i panni del conte Pierre d’Alençon. Per quanto riguarda il cosiddetto duello di Dio, detto anche “duello giudiziario”, era una forma di duello diffusa durante il Medioevo in Europa e serviva a risolvere una contesa giudiziaria attraverso il combattimento tra i due contendenti o i loro campioni: si riteneva che l’esito del duello fosse affidato interamente al giudizio di Dio piuttosto che all’abilità dei duellanti. Quello tra de Carrouges e Le Gris fu l’ultimo di questi duelli disputati in Francia. “The Last Duel” è l’adattamento cinematografico del romanzo storico del 2004 “L’ultimo duello. La storia vera di un crimine, uno scandalo e una prova per combattimento nella Francia medievale” di Eric Jager.

7. Richard Gere – Lancillotto

Il regista di classici come L’aereo più pazzo del mondo e Ghost – Fantasma riporta sul grande schermo la leggenda dei Cavalieri della Tavola Rotonda con Il primo cavaliere (1995), una rivisitazione del triangolo amoroso che vede un fascinoso e attempato re Artù (Sean Connery) tradito dalla bella Ginevra (Julia Ormond) per amore del fascinoso Lancillotto (Richard Gere). Il film nonostante qualche licenza, un Lancillotto quasi cinquantenne e molto americano, grazie ad un cast di talenti e la scelta azzeccata di eliminare la magia dalla trama, funziona e intrattiene con indubbia classe; certo se viene paragonato ad un paio di classici contemporanei come Braveheart, che Mel Gibson ha scelto di girare rinunciando proprio al ruolo di Lancillotto, e il Rob Roy con Liam Neeson e un Tim Roth da Oscar, “Il primo cavaliere” perde diversi punti, ma nessuno dei due film citati è una storia d’amore, e soprattutto il film di Zucker non è un film storico, quindi ogni paragone è puramente aleatorio e “Il primo cavaliere” ancora oggi si lascia piacevolmente guardare. Per quanto riguarda le fonti d’ispirazione per la storia, il film di Zucker a differenza di molti dei precedenti film arturiani che attingevano da “Le Morte di Artù” di Sir Thomas Malory (1415-1471), “Il primo cavaliere” ha invece attinto dai romanzi scritti dal poeta francese Chrétien de Troyes (1130-1191), colui che ha inventato il personaggio di Lancillotto.

8. Liam Neeson & Orlando Bloom – Goffredo e Baliano di Ibelin

Le crociate – Kingdom of Heaven (2005) di Ridley Scott è ambientato durante le Crociate del XII secolo. Baliano di Ibelin, fabbro di un villaggio francese interpretato da Orland Bloom, va in aiuto del Regno di Gerusalemme nella sua difesa contro il sultano musulmano ayyubide Saladino (Ghassan Massoud), che sta combattendo per rivendicare la città dai cristiani; questo porta alla battaglia di Hattin dove Baliano incontra il suo vero padre, il cavaliere Goffredo di Ibelin interpretato da Liam Neeson, personaggio ispirato alla figura storica di Barisano di Ibelin “il Vecchio” capostipite della famiglia di Ibelin e figura importante del Regno di Gerusalemme. La sceneggiatura di William Monahan (The Departed) è un ritratto fortemente romanzato della vita di Baliano di Ibelin (1143-93). Le riprese si sono svolte in Marocco, dove Scott aveva già girato Il gladiatore e in Spagna. Dopo essere stato scelto per il ruolo di Goffredo, l’attore Liam Neeson si è reso conto che non sapeva nulla delle Crociate e ha iniziato ad informarsi leggendo “The Complete Idiots Guide to the Crusades” di Paul L. Williams, un libro che Neeson ha definito “estremamente informativo”. Il cast del film include anche Eva Green, Jeremy Irons, Brendan Gleeson: Rinaldo di Châtillon e un Edward Norton “mascherato” nei panni di Baldovino IV di Gerusalemme.

9. Robert Eddison – Il cavaliere del Graal

In Indiana Jones e l’ultima crociata, un ricco collezionista d’arte chiede a indy (Harrison Ford) di intraprendere la ricerca del Santo Graal, scoprendo che un altro archeologo, suo padre il dottor Henry Jones (Sean Connery), è scomparso mentre cercava il prezioso calice. Il leggendario manufatto si rivelerà  davvero arduo da rintracciare, ma dopo un’avventura mozzafiato che porterà Indy da Venezia all’antica città di Alessandretta, in un antico tempio, filmato dalla produzione a Petra in Giordania, Indy scoprirà no solo che il calice esiste, ma che c’ò un cavaliere crociato a custodire la coppa sacra da 700 anni. Il cavaliere in questione è interpretato da Robert Eddison (Vice Versa, Il ragazzo che diventò giallo). In origine Spielberg voleva Laurence Olivier per il ruolo, purtroppo l’attore declinò poiché troppo malato per affrontare le riprese, morirà due mesi dopo l’uscita del film nelle sale. Nel film Eddison appare nella scena finale che vede Indiana Jones superare varie trappole per trovare il Graal e usare il suo potere curativo per salvare suo padre a cui hanno sparato. Usando le informazioni di un diario, Jones supera in sicurezza le trappole poste sulla sua strada e raggiunge la camera del Graal, che è sorvegliata appunto da un cavaliere. L’uomo è stato tenuto in vita per 700 anni dal potere del Graal, che è nascosto tra dozzine di falsi claici. Il vero Graal garantisce la vita eterna, mentre i falsi uccideranno chiunque abbia fatto la scelta errata. Jones opta per la coppa più semplice e disadorna e beve da una semplice tazza di argilla che si rivela essere il vero Graal, ma il cavaliere avverte che il manufatto non può essere portato fuori dal tempio e che il suo guardiano deve rimanere all’interno per rimanere immortale, naturalmente Indy non ha intenzione di far morire il padre e si lancerà in una delle sua famose e rocambolesche  fughe. Robert Eddison (1908-1991) è stato un attore inglese che, nonostante la sua lunga carriera come attore di teatro classico, è probabilmente più ampiamente ricordato proprio nel ruolo del Cavaliere del Graal. L’attore ha anche interpretato Merlino nella serie televisiva della BBC The Legend of King Arthur e ha lavorato con molti dei futuri grandi attori teatrali britannici ai loro esordi come Ian McKellen, Derek Jacobi e Maggie Smith.

10. James Purefoy – Thomas Marshal

Ironclad (2011) di Jonathan English racconta l’assedio del castello di Rochester da parte di re Giovanni (Paul Giamatti). È l’anno 1215 e i baroni ribelli d’Inghilterra hanno costretto il loro disprezzato re Giovanni a mettere il suo sigillo reale sulla Magna Carta, un documento nobile e fondamentale che sosteneva i diritti degli uomini liberi. Tuttavia, pochi mesi dopo essersi impegnato con il grande statuto, il re rinnegò la sua parola e radunò un esercito mercenario sulla costa meridionale dell’Inghilterra con l’intenzione di riportare i baroni e il paese sotto il suo dominio tirannico. A sbarrargli la strada c’era il possente castello di Rochester, un luogo che sarebbe diventato il simbolo dell’importante lotta dei ribelli per la giustizia e la libertà. Gli storici dissentono sul numero esatto delle forze che difesero il castello di Rochester, con stime comprese tra novantacinque e centoquaranta cavalieri supportati da balestrieri, sergenti e ausiliari. Quando il re Giovanni prese il castello, la maggior parte dei nobili fu imprigionata o bandita. Le forze francesi non arrivarono in Inghilterra fino a sei mesi dopo la fine dell’assedio. Protagonista del film James Purefoy, già visto in Il destino di un cavaliere, Solomon Kane e John Carter, che veste i panni Thomas Marshal, un disilluso Cavaliere Templare ed ex crociato che nel film possiede e usa due tipi di spade, una consuetudine per alcuni Templari: una cosiddetta “spada armata”, la classica spada cavalleresca ad una mano indossata (come mostrato) appesa alla cintura, e una “spada da guerra” molto più grande, impugnata a due mani e solitamente trasportata legata alla sella. I moderni test hanno dimostrato che una grande spada potrebbe effettivamente, come illustrato in questo film, tagliare una persona quasi a metà con un solo colpo. Alcune fonti riportano che il film sarebbe liberamente ispirato alla vita di William d’Aubigny, che comandava la guarnigione di Rochester, ma William non fu mai un templare combattente e inoltre combatté per il re Giovanni contro i francesi. Purfoy interpreta invece un personaggio ispirato a William Marshal II, il figlio di William Marshal, che nell’assedio di Rochester si scontrò con il Re e con il padre, per poi stringere di nuovo alleanza con entrambi dopo la vittoria.