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The Lone Ranger: le recensioni dagli Usa e dall’Italia

Johnny Depp, Armie Hammer e Gore Verbinski: ecco The Lone Ranger. Sì, ma è piaciuto ai critici?

di carla
pubblicato 8 Luglio 2013 aggiornato 31 Luglio 2020 12:30

Avete visto The Lone Ranger questo week-end? Cosa ne pensate? Lo promuovete o lo bocciate? Siete d’accordo con la nostra recensione? Oggi guardiamo cosa ne pensano i critici Americani e Italiani. E diteci la vostra!

Andrew O’Hehir – Salon.com: Vedetelo con la mente aperta, e si può rimanere ben sorpresi.

JR Jones – Chicago Reader: Johnny Depp non riesce a generare il fascino puzzolente del suo Jack Sparrow, e infatti quasi tutti qui gli viene fuori male.

Joe Williams – S. Louis Post-Dispatch: Fatta eccezione per il finale di dinamite, “The Long Ranger” è come un lungo, lento viaggio nella discarica, per la discarica, per la discarica, discarica, discarica.

AO Scott – New York Times: Nel tentativo di bilanciare grandiosità con giocosità, satira e cliché cowboy-e-indiani, tenendo conto di una triste storia di violenza, avidità e sfruttamento, si scende nella incoerenza snervante.

Lisa Kennedy – Denver Post: The Lone Ranger è troppo spesso vasto e vuoto come l’Utah Monument Valley.

Mick LaSalle – San Francisco Chronicle: un pasticcio confuso così confuso e quindi privo di fascino…

Peter Rainer – Christian Science Monitor: Hammer e Depp non sono una strana coppia divertente.

Rafer Guzman – Newsday: Il film è così fantasioso, così pieno di idee che non riesce a decidere cosa essere.

Ty Burr – Boston Globe: E’ come guardare un elefante ballare il tip tap nel vostro salotto: tutto viene calpestato e la danza non è molto buona.

Lou Lumenick – New York Post: un pasticcio deforme, un franchise nato morto carico di metafore per i suoi deboli tentativi di emozionare e divertire.

Moira MacDonald – Seattle Times: Non è abbastanza divertente per essere una commedia, né abbastanza eccitante per essere un film d’azione – fino agli ultimi 20 minuti o giù di lì, quando è un po’ troppo tardi.

Claudia Puig – USA Today: Le scene si alternano tra frenetiche e noiose.

Stephanie Zacharek – Village Voice: E’ un’opportunità stravagante sperperata.

Charlie McCollum – San Jose Mercury News: The Lone Ranger è un pasticcio; divertente, certo, ma pur sempre un casino.

Alessandra Levantesi kezich – La Stampa: Giocato sul racconto un po’ buffo, un po’ epico e un po’ malinconico di Tonto, il film fatica a trovare un registro unitario restando in bilico fra western, commedia e pellicola per ragazzi. D’altra parte, momento per momento è godibilissimo, vuoi per i valori della messa in scena (fra cui una splendida ambientazione senza badare a spese), vuoi per il ritmo dell’azione; vuoi per l’accattivante simpatia di Hammer e lo stralunato umorismo del carismatico Depp.

Dario Zonta – l’Unità: (…) che si tratti di un’operazione di ripescaggio nostalgico lo si capisce all’inizio del film (..) C’è da dire, comunque, che il vero protagonista è Tonto, interpretato da Johnny Depp, sulla cui fama piratesca è stato eretto questo nuovo colossal western il cui esito è però incerto.

Maurizio Acerbi – il Giornale: (…) Il film dura tanto ma, a parte qualche inevitabile passaggio a vuoto, il ritmo è bello frizzante. I duetti tra i due stravaganti protagonisti sono il tocco in più, insieme ad un buon cast di contorno e a una scenografia da Oscar.

Roberto Nepoti – la Repubblica: Un po’ Zorro, un po’ Tex Willer, il protagonista del nuovo film della triade Depp-Verbinski-Bruckheimer non ha mai attecchito veramente da noi, mentre in America è stato popolare per decenni come eroe di infiniti fumetti e cartoon. Questo blockbuster ne racconta (liberamente) le origini. (…) Anche il “genere americano per eccellenza” si adatta alle logiche del postmoderno: The Lone Ranger somiglia molto di più a un episodio dei Pirati dei Caraibi che a un western di Ford con John Wayne. Palesemente scelto per offrire a Depp un nuovo personaggio di culto dopo Jack Sparrow, il bizzarro indiano Tonto (che nella serie originale era taciturno e qui diventa logorroico), il film, pieno di treni, cavalli, pellerossa e giacche azzurre, pare una visita guidata a Disneyland, nel parco tematico dedicato alla Frontiera.