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The Miracle Club: trailer italiano della commedia con Maggie Smith, Kathy Bates e Laura Linney (Al cinema dal 4 gennaio)

Nei cinema italiani con Europictures il film di Thaddeus O’ Sullivan con i premi Oscar Maggie Smith e Kathy Bates, e la candidata all’Oscar Laura Linney.

2 Gennaio 2024 15:36

Dal 4 gennaio 2024 nei cinema italiani con Europictures The Miracle Club, il film di Thaddeus O’ Sullivan con un leggendario trio di attrici di diversa generazione – i premi Oscar Maggie Smith e Kathy Bates, e la candidata all’Oscar Laura Linney, affiancate da un cast di prim’ordine di cui fanno parte Agnes O’Casey, il candidato all’Oscar Stephen Rea e Mark O’Halloran.

The Miracle Club – Trama e cast

La trama ufficiale: Ambientato nel 1967, il film segue la storia di tre amiche, Lily (Maggie Smith), Eileen (Kathy Bates) e Dolly (Agnes O’Casey). Da Ballygar, una comunità operaia della periferia di Dublino che marcia al proprio ritmo, radicata in tradizioni di lealtà, fede e unione, le tre donne sognano di vincere un pellegrinaggio alla città sacra di Lourdes per assaporare la libertà e sfuggire alla routine della vita domestica. Poco prima del viaggio, la loro vecchia amica Chrissie (Laura Linney) arriva a Ballygar per il funerale della madre, dopo un lungo esilio negli Stati Uniti. Il suo ritorno riapre vecchie ferite e le quattro dovranno confrontarsi con il loro passato, anche quando viaggiano alla ricerca di un miracolo.

The Miracle Club – I trailer italiani

Curiosità sul film

  • I produttori Joshua D. Maurer e Alixandre Witlin cercavano di realizzare questo progetto da oltre 18 anni. Il progetto è stato originariamente venduto da Maurer alla HBO nel 2005 con lo scrittore James Smallhorne assegnato anche alla regia con un cast che includeva Maggie Smith, Kathy Bates, Joan Allen, Claire Danes e Brenda Blethyn, ma il progetto non è andato avanti. Maurer e Witlin non hanno mai rinunciato alla speranza o alla fiducia nel film e hanno continuato, anno dopo anno, a cercare i finanziamenti per realizzare questo film. Dopo aver ricevuto continui rifiuti, Maurer e Witlin hanno finalmente riscontrato l’interesse di Lionsgate UK e Embankment per un finanziamento basato su un’ampia riscrittura che Maurer ha scritto in collaborazione con Tim Prager, assunto da Maurer. Maurer e Witlin hanno quindi utilizzato questa nuova bozza per ottenere impegni da Smith, Bates e Linney. Inoltre, Maurer e Witlin hanno assunto il regista Thaddeus O’Sullivan e il produttore britannico Chris Curling e insieme hanno reclutato e assunto i produttori irlandesi ShinAwil e BCP. Il film è stato poi ulteriormente ritardato a causa del COVID altre tre volte.
  • Il cast del film comprende tre vincitori dell’Oscar: Brenda Fricker, Maggie Smith e Kathy Bates; e due candidati all’Oscar: Stephen Rea e Laura Linney.
  • Ci sono state alcune lievi critiche da parte dei media irlandesi sul fatto che due del cast principale (Maggie Smith e Kathy Bates) che interpretavano donne irlandesi non erano in realtà irlandesi (Smith è scozzese e Bates è americana). Anche Laura Linney è americana, ma l’accento del suo personaggio è spiegato nella storia. Kathy Bates (Eileen Dunne) e Stephen Rea (Frank Dunne) avevano 74 e 77 anni durante le riprese, ma erano genitori di sei bambini che sembrano avere un’età compresa tra circa 10 e 21 anni. Questo è in realtà un residuo di quando i produttori cercarono di realizzare il film. film quasi venti anni fa. Quando il progetto ha finalmente avuto una svolta nel 2021 o 2022, invece di riformulare le parti con attori più giovani, i produttori sono rimasti fedeli alla scelta originale degli attori del 2005, ma erano pesantemente truccati per farli sembrare molto più giovani.
  • Brenda Fricker (Maureen) si può ascoltare, ma non appare mai nel film.

La storia di The Miracle Club

  • Chris Curling è il produttore principale del film e ha ricevuto la sceneggiatura quasi vent’anni fa. “Due o tre anni fà è riapparsa sulla mia scrivania e Kathy era già pronta a recitare. È una sceneggiatura che l’ha attratta particolarmente, considerando il suo retaggio irlandese. Anche Maggie Smith si era mostrata interessata. Quindi, la mia priorità era rendere il film quanto più allettante possibile per Maggie, così che fosse felice di impegnarsi. Sapevo che Laura Linney e Maggie Smith si ammiravano molto reciprocamente e avevo appena avuto il piacere di lavorare con Laura nel primo lungometraggi di Viggo Mortensen, Falling. Accettarono insieme di lavorare a The Miracle Club. Una volta ottenuto l’impegno di queste tre attrici meravigliose, ero sicuro che con il supporto di Embankment Films, il nostro agente di vendita, saremmo riusciti a finanziare The Miracle Club come film indipendente”.
  • Per Kathy Bates, la sua fiducia nella storia è radicata nelle “donne… direi… che mi hanno davvero coinvolta. Ricordo di aver incontrato Maggie agli  Oscar e lei mi ha chiesto ‘ce la faremo mai a fare questo maledetto film?’ io le risposi ‘non ci giurerei’ eppure eccoci a Dublino”.
  • La sceneggiatura è scritta dal dublinese Jimmy Smallhorne, che afferma che la sua ispirazione per il film viene proprio da sua madre e dalle altre donne, campionesse di multitasking: “Mia madre si prendeva cura da sola di otto figli più mio padre, erano dieci pasti, tre volte al giorno. Tutte le donne che vivevano sulla mia via erano eroiche, carismatiche, personaggi affascinanti. Erano resilienti nonostante le difficoltà e avevano fede. Per quanto riguarda l’aver portato la sceneggiatura nelle mani di Kathy Bates e Maggie Smith, Jimmy deve tutto a “Joan Allen, una donna incredibile, che a sua volta ha passato la sceneggiatura alle due attrici proprio per quanto crede nella storia che raccontava”.
  • “Sapete, la cultura ebraica ha questa concezione di aver creato qualcosa di imperfetto, per cui tutti dobbiamo lavorare per migliorare la nostra piccola parte, e penso che The Miracle Club sia il mio tentativo di migliorare la mia parte”.
  • Il regista, Thaddeus O’Sullivan, è stato avvicinato “Forse vent’anni fa, ma non ne è venuto niente, finché due anni fa non è tornato alla ribalta. Quello che mi ha attirato della sceneggiatura è l’idea di un gruppo di donne che si recano a Lourdes in cerca di un miracolo. È praticamente la miglior premessa si possa avere per una storia! Ciascuna donna ha il proprio motivo per andare, sempre diverso, che le porterà a risultati differenti”.

Note di produzione

  • “The Miracle Club” è stato girato in Irlanda, tra Dublino, Wicklow e la Ardmore Film Factory, dove sono state ricreate numerose location iconiche, compresa la famosa Grotta di Lourdes. Kathy Bates, legata al progetto da oltre un decennio, ha detto: “Per me era essenziale che il film fosse girato in Irlanda… Mi è piaciuto molto stare in Irlanda, l’ho amata da morire”. Jimmy Smallhorne, lo sceneggiatore del film, aggiunge: “Volevo che il mondo venisse in Irlanda e nel film ci sono persone da tutto il mondo”.
  • Thaddeus O’Sullivan ha detto: “Credo che fosse particolarmente importante che fosse girato in Irlanda. Sono abituato a creare mondi ovunque il denaro lo richieda”.
  • Il produttore Chris Curling ha detto: “Oggi, attori e troupe scelgono consapevolmente di lavorare in modo indipendente, ci sono molti altri lavori più remunerativi. Tutti noi, lavoriamo insieme a un film indipendente perché ci piace la storia, il cast, perché vogliamo lavorare con il regista e creare qualcosa di magico. Ed è questo che abbiamo creato girando in Irlanda con The Miracle Club”.
  • Come ha detto Laura Linney: “tutti devono avere un buon senso dell’umorismo perché lavorare a un film indipendente è sempre una sfida, quindi la gente ha dovuto scavare a fondo, ma penso che si veda sullo schermo. Si dice che il talento stia nelle scelte, e in questo film se ne vedono tante”.
  • Il regista Thaddeus O’Sullivan racconta: “abbiamo trovato location unicamente irlandesi e una comunità operaia visivamente impressionante di case a schiera, qualcosa che non penso saremmo riusciti a trovare altrove, se non in Irlanda”.
  • Thaddeus O’Sullivan dice del suo cast: “beh, stai lavorando con alcune delle migliori attrici del pianeta. Era intimidente e avevamo un budget molto limitato, ma erano incredibilmente professionali e come tutti volevano solo lavorare. Erano così a loro agio davanti alla macchina da presa, fiduciose. Dalla mia esperienza in televisione ho imparato come tagliare alcuni tempi per fare le cose in fretta, ma ero consapevole di star dirigendo un film”. Continua: “All’inizio ero così intimidito dall’idea di lavorare con Maggie, ma lei mi ha semplicemente detto ‘vai avanti e dimmi cosa vuoi’ e così ho fatto!”.

Thaddeus O’Sullivan come regista

“Il grande pregio di Thaddeus è la sua conoscenza approfondita di questo mondo”, afferma il produttore Chris Curling. “È un dublinese doc, nato e cresciuto lì, e sua madre è andata a Lourdes. Come regista, bisogna essere resilienti e determinati, e lui è entrambe queste cose: ha accompagnato il film attraverso alti e bassi. Thaddeus è molto tranquillo, qualità preziosa per un regista”.

John Conroy fa eco alle parole di Chris: “Thaddeus è molto tranquillo, i suoi set sono più silenziosi rispetto ad altri, perché lui è proprio fatto così; è molto collaborativo, sa esattamente cosa gli piace e cosa no, il che è fantastico perché così non si perde tempo”.

Secondo lo sceneggiatore Jimmy Smallhorne,  Thaddeus contribuisce con “calma, tranquillità e osservazioni. Scrivere qualcosa e darla a qualcuno per poi vedere la mia visione come scrittore coniugata con la visione del regista è stata un’esperienza nuova per me. A volte è stata dura, ma affidare queste donne a qualcuno che le avrebbe curate con amore e creatività stato eccezionale, Thaddeus ha fatto proprio questo”.

Di Thaddeus, Mark O’Halloran racconta: “è una persona molto gentile, tranquilla, determinata, concentrata, quindi il set tende a essere più silenzioso. Aveva un ottimo rapporto con John Conroy, il nostro direttore della fotografia, che è semplicemente eccezionale”.

Di John Conroy, il direttore della fotografia, Thaddeus racconta: “Ha dato un contributo notevole, la sua illuminazione era splendida, hdovuto lavorare molto velocemente ed è riuscito a produrre immagini magnifiche. Ha anche gestito la macchina da presa, creando quindi un legame con gli attori, riuscire ad ottenere quella dinamica tra fotografia e attori sul set è molto utile.”

The Miracle Club – Il poster italiano

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