The Tribe: clip in esclusiva e trailer italiano
Dopo il successo al Festival di Cannes 2014, arriva in Italia il fenomeno “The Tribe”
Esce il 28 maggio il film drammatico The Tribe (in originale “Plemya”) diretto da Miroslav Slaboshpitsky ed interpretato da Grigoriy Fesenko, Yana Novikova, Rosa Babiy, Alexander Dsiadevich, Yaroslav Biletskiy, Ivan Tishko, Alexander Osadchiy, Alexander Sidelnikov, Alexander Panivan. Vediamo prima insieme la trama ufficiale:
Recitato interamente nel linguaggio dei segni, privo di dialoghi e sottotitoli, “The Tribe” è ambientato in un collegio per ragazzi sordomuti. Uno di loro, Sergey, dovrà lottare per conquistare il proprio spazio all’interno della gerarchia criminale che, fra violenze e prostituzione, regola la vita dell’istituto. Coinvolto in una serie di furti, il nuovo arrivato si guadagnerà presto la fiducia dei compagni. Ma l’amore per Anna, una delle ragazze del gruppo, lo porterà ad infrangere pericolosamente le regole del branco.
Qui sopra c’è il trailer italiano ma abbiamo per voi una piccola sorpresa, una clip in esclusiva dove potete vedere uno dei momenti di violenza commessi dalla band di ragazzi sordi protagonisti della pellicola. “The Tribe” è stato il vincitore del premio della Semaine de la Critique al Festival di Cannes 2014.
La parola al regista
Era un mio vecchio sogno rendere omaggio al cinema muto. Realizzare un film che potesse essere compreso senza che nessuna parola venisse pronunciata. Non che stessi pensando a qualche tipo di film “esistenzialista” europeo in cui gli eroi rimangono in silenzio per metà del film. Nei film muti gli attori non erano muti, anzi, comunicavano attivamente attraverso le azioni e il linguaggio del corpo. Riuscivano a comunicare emozioni e sentimenti senza pronunciare una sola frase e, non a caso, la maggior parte delle stelle del cinema muto veniva dalla mimica. Questo è il motivo per cui ho sempre voluto realizzare un film sulla vita dei sordomuti. Senza dialoghi e senza sottotitoli. E con la partecipazione di veri sordomuti. Durante la realizzazione del mio corto Deafness (Sordità), che considero una sorta di lavoro preparatorio al lungometraggio, sono entrato in contatto con la comunità dei sordomuti in Ucraina e con i dirigenti delle organizzazioni ucraine a loro dedicate. Ho anche conosciuto i capi di una “comunità ombra” non ufficiale, i quali mi hanno mostrato dall’interno l’isolamento, le pratiche e i rituali di questo gruppo sociale impenetrabile. Il film si basa interamente sui miei ricordi di scuola e su ciò che mi è stato riferito dai miei consulenti dal mondo del sordomuti. Con tutta la sua apparente semplicità e violenza, questo è un film incentrato su ragazzi molto giovani. In giovane età si è capaci di sentimenti duri e puri: amore, odio, furia, rabbia, disperazione. Non c’è bisogno di parole per esprimere queste emozioni. Vedo questo film come una storia di amore e iniziazione: una storia sul passaggio alla vita adulta in un mondo crudele.